
XXXVIII
za che il mare aveiTe di eguali depofizioni
coperto anche la fommità della purga
di Solca? E come mai in qucfta ftcffa
pendice i Bafalti rificderebbero fülle
ftratificazioni del carbone di terra, e Tulio
fchifto argillofo, che fono depofiti delle
acque marine ? Come finalmente gli
ftrati calcarei non farebbero tutti parafili
all'orizzonte, come lo fono quelli del
Monte AltiMmo, fe il mare li aveiTe formati
dopo le efplofioni vulcaniche, in vece
che quefte fiano fuccedute alle depo,
fizioni del Mare ?
§ XXXIX.
Per lo contrario ammettendo, che i
fedimenti marini foflero anteriori alle produzioni
vulcaniche in fimili Monti, le
difficoltà propoftc fvanifcono , e fottentrano
delle idee più conformi all'attuale
coftituzione di qucfti luoghi. Ognuno fa,
che una materia combuftibile rinchiufa in
luogo profondo, allora quando fi difpo,
ne ad accenderfi, dilata col fuo proprio
calore i fluidi fotterranei per modo, che
quefti colla loro elafticità fi aprono vio,
lentemente il palTaggio attraverfo i più duri
macigni, fpaccando enormi Montagne,
dividendo pietre da pietre, e tutta facen-,
do traballare con orribile fcuotimento la
terra. Aperto così il pallàggio aU'ai'ia atmosferica
fino nei più intimi penetrali dei
Monti, la materia già difpofta alla combuftione
s'infiamma al fuo contatto rapidamente
, coftituendo una fornace di fuoco
ardentilTimo, che in breve ora arro..
venta, fonde, e modifica i materiali vicini
, coftretti a fublimarfi in alto dal calore
, che li dilata, e ad occupare le fenditure
aperte, o la fuperficie del fuolo, condenfati
in ifcorie porofe dalfucceiTivo raffreddamento
, oppure in lave compatte»,
fecondo l'indole della loro materia.
§ X L .
Sembra quello pertanto il quadro veri,
dico degli avvenimenti accaduti alle Montagne,
delle quali fi tratta. Erano le medefime
anticamente un ammaflb uniforme
di fedimenti marini, come ben chiaro
il dimoftrano i varj pezzi difgiunti,
che fra di loro fi corrifpondono tuttavia
nella natura dei materiali, e nell'ordine.
lithantrace fof f i l i , exfchyjio argillofo, quct
a mari fubjìdent, bafaltes in/ideanti Qui
deniqueferi potuti, ut Jlrata ex calcarea
lapide, Jì poji vulcanum extinBum confederunt,
non omnia fint parallela hori&onti,
perinde acfuntin Altiflìmo.-^ At hac
omnia facile intelliguntur, f i pojìerior vulcanus
fuerit.
§ XXXIX.
Nemo enim ignorât hoc in vulcano,
rum incenjìone fieri, materiam ima tellure
conclufam, qu£ ad comburendum comparata,
atque adeo prompta eft, id calore
fuo efficere, ut fubterranei humores late tumefcant:
Jì qui vel lapides, vel montes in.
tumefcendi violentiam cohibent, continuo
dehifcant horrendo terrarum motu. Qua
terra fcijfa efl, ufque ad montis penetralia
aer dilabitur; cujus lapfu, quie ad comburendum
parata funt continuo exardefcunt.
Hinc illa fornax vehementijfimi ignis,
quo materice proximie brevi incenduntur,
funduntur X immutantur in novas formas,
calore ipfo tument, attollunturque. Quarc
ipfts terrarum vel hiatus, vel faciem occupant:
ihique deinceps defervefcendo vel in
fcorias rariores, vel in denjìores, quas no-
Jlri lavas dicunt, pro earum natura con.
Jìringuntur,
s XL.
Hcec quafi imago eorum videtur, quis
nojlris montibus obtigerunt. An vera f i t ,
ex iis, qui^ remanent, nunc etiam cognofci
poteji. Principio enim, quamvis partes
horum montium nunc alia ab aliis disjun-
¿Jie fint, ipfce tamen communi materiiS na.
tura, pari flratorum ordine, atque genere
fatis indicant, olim eosdem montes una.
ie
qualità degli ftrati. Il mare, dove più
ftagnarono le di lui.acque, depofe in compagnia
delle terre le foftanze oleofe degli
efleri organizzati, che continuamente nafcono,
e fi diftruggono nel fuo feno . Si
formarono quindi delle paludi marine marcate
dalla genefi dei litantraci, e dei bafalti;
gli uni nati dai fuchi refinofi dei
detti eiTeri, gli altri, come vedremo, dalla
terra vegetabile, ed animale in limo ridotta:
non altrimente di quello, che avviene
nei noftri L aghi , ove il disfacimento,
benché meno copiofo, ifei corpi viventi
genera le miniere eftefiffime del ferro
paluftre, non meno che della torba.
I fali contenuti neU'acqua del mare non
ifparirono da quefti fondi che per effetto
del loro fcomponimento, gli acidi effendo
paiTati ad unirfi con altre bafi, e
le bafi a mefcolarfi, e confonderfi con altri
acidi. Quindi da quello del fai marino
rifultarono delle nuove combinazioni
con bafi bituminofc , d" onde emerfero
fambre, e i litantraci di fifFatte Montagne,
dal zolforico della felenite marina,
eftratto dalle foftanze infiammabili mentovate,
ebbero origine i zolfi, parte de'quali
combinati colla terra marziale furono
fciolti dall'acqua, e criftallizzati per infiltrazione
dentro alle pietre in globi ematitici,
e piritofi, e parte fornirono 1' efca
ai vulcani fottomarini determinati forfè
ad accenderfi dal fermento delle materie
vegetabili, ed animali macerate fotterra ,
o dai pirofori mifti allo zolfo, che dovevano
neceftariamente produnfi dai principi
falini in contatto cogli, infiammabili
delle accennate foftanze.
§ XLI.
atque continua f u i f f e maffa, qu£ ex fuhftdentiis
maritjmis effet. Deinde hujus fubfidentice
argumento funt, ea corporum genera,
qua ibidem reperiuntur. ISlamque ubi
diutius aqua maritima confederunt , ibi
quidquid oleojì dijfolvitur ex iis viventi bus,
qua in mari nafcuntur, & conficiuntur,
ibi, inquam , cum terris fubfedit. Quamobrem
paludes maritima extiterunt, quarum
& litbantraces, ^bafaltes quoque, ut videbimus,
monumenta funt. Id & in lacubus
fieri novimus, in qui bus, quamvis qua
viventia corpora pereunt, pandora longe
fint, tamen quod ferrum palußre, & qua
torba inde gignitur, latijfime extenduntur.
Salis autem genera, qua mari continentur,
nulla ibi fuperfunt, propterea quod decompofita
funt. Quod acidum in Ulis erat, cum
alia bafi conglutinatum eß; reliéia vero bafes,
alienis acidis adheferunt. In hac, veluti
connubiorum permutations, cuinfalis muriatici
acidum bafes bitumineas fibi conjunxijfet,
litbantraces, ^ fuccina horum montium
genita funt: cum vero fulphuricum
felenitis marina fubfiantia exardefcentes,
quas nominavimus, ftbi copulaffent, inde
fulphura nata funt. Horum partem , qua
terram fibi martialem conjunxerat, aqua
dijfolvit, & manando intra petrarum meatus
intulit. Inde funt ii globuli pyritis, &
hamatitis forma cryflallorum,quibus iidem
lapides exornantur-, pars verofomitemfubminiflravìt
vulcanis fub mare conceptis--,
quibus materia animales , gT vegetabiles
fub terra putrefccntcs fortafie exardendi
caufa fuerunt, aut potius pyrophora mixta
fulphuri: hac enim ubiprimordia falisinitiis
exardefc enti bus earum rerum, quas diximus,
contigua funt, profeélo gigni neceff
e eft.
Non è dunque più da raaravigliarfi,
che nei Monti predetti fi verifichi l'efiftenza
frequente delle piriti, e dei nominati
bitumi ( § XXVI ) ; che vi frano ammaiTi
confiderabili di bafalti divifi nel modo,
nel quale fi sfendono i fondi limacciofi
delle acque ftagnanti, allorché rimangono
in fecco ; che vi abbiano tutte le reliquie
del mare fenz'ombra di fai marino;
e che foltanto ne'luoghi più fotterranei
sfiorifca dalla terra calcaría la bafe
del fai comune priva del fuo acido pri-
§ XLI,
Ergo mirum non efl in hifce montibus
fréquentés pyrites, & bitumina , qua fd:-
pius diximus, inveniri : praterea magnos
bafaltis cumulos ea ratione feiìos, qua alveum
limofum, poflquam ipfe ficcatus fuerit,
diffindi videmus, reliquias infuper maris
omnes occurrere , nullo fale marino^
nam vel dumtaxat in fpecubus profundio.
ribus bafis ejus falis efflorefcit, nativo ad.
do carens, vel dumtaxat fontem aliquem
ex metallis profiuentem falis hujus partícula
inficit. Neque vero quarendum efl
l