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al luogo precifamentc, ove hanno principio
le due remigi pettorali. La fua
pinna dorfale, che incomincia poco dopo
la nuca, e fi ftende fino alla coda,
è compofta di i p validi aculei, feguiti
da II raggi, che fi prolungano in una
fpecie di coda. Le pinne pettorali nel
noftro Ittiolito confunte contengono 14
raggi 5
adfurgit, ac in caiidam iejinit, XIX va~
lidu inteicta cji aculéis, quos XII fuk
fequuntur radii, qui in quamdam quajt
caudam frotenduntur. Pinnx peSoris no.
Jiro in Ichthyolitho cxefte XIF continent
radios i ventrales in thoraci fit¡e ri tan.
turn habent radios, falcis in mor em dispojüos;
atque analis radiis caudatis dor.
le ventrali pofte al torace ne falis obverfa ni fubtexta anticis efl f p i .
A t . - , . r* *• • — T T - - , .. Ï - d ^ i M V r T T hanno 6 foli, difpofti a guifa di falce,
e l'anale oppolia ai raggi codati della
dorfale è inteiTuta di 3 fpine anteriori,
e I I raggi. Nella pinna caudale non
fi contano che 13 raggi; ma elTendo
qucfti nodofi, e ramificati comparirono
quindi maggiori di numero, come
fi può vedere efaminando la noftra
fpoglia, ove le divifioni dei raggi rimafero
pel deperimento delle parti
molli slegate dalla comune loro membrana.
11 Tordo abita d'ordinario ne"
luoghi littorali del mare Mediterraneo,
dal quale fembra dover eiTere proceduta
la fpoglia depofitata ne' monti
del Veronefe', che abbiamo efaminata
finora.
nis, ac XII radiis. In caudali Xlllfo.
lummodo numerantur radii^ at cumßnt
nodoß, ac r amor um ad inflar exerti, bine
majores numero apparent, ut noßro in
/polio videre efl, ubi radiorum divi-
Jtones ob corruptionem membrana, qua
illos vinciebat, funt dekta. Incolit Turdus
ut plurimum fati Mediterranei littora,
a quo di£rejfa videtur exuvia in Veronenfium
examinavimus.
N. LXXXVI.
jugis inhumata^ quam ha£levus
L A SARDA
LAB RUS BIP A S C I A T U S
li
TAV. L. FIG. I.
L. Fafctis duabus in Ihorace. Bhch. Ichth. Vili. paj.
jji. tab. CCLXXXIII.
B. 5. P. II. V. -i A. ^ C. 13. D. f,
Benché la morte, e la fepoltura di
quello pefce abbiano portato de' notabili
cangiamenti nelle ancor molli, e
diflblubili parti della fua fpoglia; contuttociò
la forma del corpo, l'afpetto
del di lui volto, e i rimafugli di alcune
fue pinne lo fanno tuttavia riconofcere
per quella fpecie di Labro dei
mari fettentrionali di Oftenda, che dall'
infaticabile Bloch fu per la prima volta
illuftrata, e defcritta.
La Sarda, così da noi denominata
per la fua forma fimile alle Sarache
lacuftri, è di figura bislunga, e fufiforme,
colle due eftemità del corpo fenfibilmente
più angufte del rimanente
Etß interitus, atque hujufce pifcis tumulus
adhuc molles, folubilesque ejus
exuvia partes valde immutaverit; nibilominus
forma corporis, faciei adfpeSus,
ac nonnullarum pinnarum reliquiie fpe.
clem illam Labri borealiam pelagorum
Oflenda accufant quam, primum indefessus
Blochius defcripßt, atque illußravit.
Sarda, it a a nobis adpellata cum Sarachis
lacujiribus ob flmilm formam,
figura eft oblonga, ac fufiformi, duobus
corporis apicibus medio trunco anguftio.
ribus. Caput conicum in roftrum exit
áj¡¿¿¿
ccv
del tronco. La fua teík a guifa di
cono fi produce in una piccola bocca
di flretta apertura, circondata da due
labbra carnofe, e guernita di brevillimi
denti folti, ed acuti. Si contano
neUa membrana branchioftega 5 oiTicelli,
ed il maggiore dei coperchj branchiali
allungafi in una cufpide acuta,
che malgrado lo sfacello del tefchio .è
vifibile tuttavia anche nel noftro archetipo
.
Quanto alle pinne di quefto pefce,
le due pettorali fono di mediocre lunghezza,
e compofte di foli i z raggi
per ciafcheduna; le ventrali brevi, minute,
e a fei raggi. La pinna dorfale,
che incomincia poco dopo la nuca, contiene
da 10 in ZI raggi, nove dei
quali, che fono dalla parte davanti,
hanno la forma di aculei, elfendo frammezzati
da altrettante piccole fpine, e
gli altri II fono ottufi nell'apice, e
duplicati. Eftefa alquanto oltre il confueto
dei Labbri è la pinna anale, in
cui comprefi tre aculei anteriori fi numerano
14 raggi fimili nella ftruttura
a quelli della dorfale. La coda poi fi
produce in un'ampia pinna divifa a
foggia di mezza luna, ed intelfiita di
13 raggi coi due laterali prolungati a
guifa di coda di rondine.
La più marcata nota caratteriftica
della Sarda confifte nelle due fafcie brune,
che cingono il di lei corpo, la prima
alla bafe, e la feconda verfo l'eftremità
delle due pettorali. Ma quefto
particolar diftiotivo della fpecie, di cui
fi tratta, non è più vifibile nella corrotta
fpoglia dell'archetipo Gazoliano,
come non lo fono neppure le pinne
pettorali, e ventrali, e buona parte
eziandio delfanale. Lo fteiTo è parimenti
della pinna caudale, le di cui
dimenfioni furono neceflariamente alterate
per la mutilazione de' raggi efteriori,
che formano nello ftato naturale
le due code di rondine. Paragonando
nondimeno tutto il rimanente di quefla
fpoglia colla figura del Labro bifafciato
di Bloch, non fembra poterfi
dubitare della di lei relazione, e corrifpondenza
a fiffatta fpecie, ancorché
non fulTìftano nella medefima i principali
caratteri efterni, che formano la
fua diagnofi.
Far), n.
exiguum Jiri&im bians, labris adipojts
circumfeptum, ac byemJTmiis, denfis,
acutisque dentibus armatum. In membrana
branchioftega v numerantur oftìcuk,
ac brancbialium vaharum major in acutam
cufpidem dilatatur, qua, etf caput
intabuerit, adbuc tamen noftro in ur.
chetypo eft confpicua.
Quoad hujufce pifcis pinnas, dua pe.
Bor ales funt mediocri longitudine, ac
ftngillatim unicis XII radiis compofta^
ventrales breves, minuta, atque ri ra.
diis conftantes. Pinna dorfalis, qua fer.
me ft at im ab occipite digreditur, XX
vel XXII eft compaia radiis, quorum
IX antici aculeiformes, cum medii totidem
parvis pimiis dividanfur j xi re.
liqui in apice obtuß, ac duplices. Fatuia
valde prater Labrorum confuetudi.
nem eft pinna analis, in qua fimul cum
tribus aculéis anticis radii XIV Ulis pinna
dorfalis ftruílura fimiles numerantur.
Cauda in pinnam amplam luna ad inftar
falcatam producitur, ac XIII radiis
intcxtam, quorum duo laterales, ut hi.
rundinis cauda, funt porrecli.
Princeps Sarda nota fufca funt fa.
fcia, qui bus ejus corpus eft redimitum,
'una in corpore imo, extremis in peéloralibus
altera. Aft bocce attribmum fpe.
dei, de qua agitur, pracipuum, baud
amplius in corrupta Gazoliani archetypi
exuvia, aque ac venir is et peéìoris, nec
non inagna ex parte ani etiam pinna
confpici poßmt. Nec ficus de cauda
pinna fi habet, cujus magnitudo baud
dubie abficijftone externorum radiorum,
qui caudas hirundinis efficiunt, eft immi.
nuta. Nihilominus hujufce fpolii quod
reliquum eft cum figura Labri Blochiani
bisfafciati comparando, UH affinem ejfe
minime dubitari pojfe videtur ^ quamquam
pracipua externa deßnt inßgnia, qua dia.
gnoßm ejus conßciunt.
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