
L X X I I
N. xxm.
I L MERLUZZO
G A D ü S M E R LÚC C IÜS
T A V . XV,
G. imbetbis maxilla inferiore longiore. Lhm. S. N.
XIII. pag. 459 N.» II.
G. dipterygius ore imberbi. Bloch. Ichth. V. pag. 78.
Plancii. CLXIV.
Asellus alter, sive Mecluccius. Aldrovaiid. de Piscib.
pag. î86.
JonJlon de Pifcib. pag. 7. tab. 1. fig. 3.
Rl::yscll. Tlieatr. Anim. I. pag. i. tab. i. fig.
L o sfacello fofFerto da quefta fpoglia
avanti di rimanere involta, e fissata,
dove ora il trova, apparifce ben
tofto dallo flato di corruzione, e decadimento
delle fue pinne. EiTa manifefta
altresì di elTere ftata violentemente
comprefla, quando era ancor tenera,
poiché nella tefta fchiacciata dal pefo
la parte anteriore è molto più ottufa
dell'ordinario j ed oflervafi che la Ipinale
midolla fu anch' effa forzata a coflringerfi
in minore fpazio, e per la medefima
caufa a formare tortuofamente
una curva. Malgrado nondimeno siffatti
accidenti di accorciamento, e di
corruzione di parti, il noftro Ittiolito
ha di lunghezza pollici i l j , e quaiì
3 di larghezza, appartenendo a una
fpecie che nel Mediterraneo, e negli
altri mari, dove fi pefca, giunge da
uno fino alla ftatura di circa due piedi.
Quali tutti i Zoologi hanno parlato
nelle loro Ittiologie del Merluzzo
per eiTere un pefce noto univerfalmente
e comune nelle piazze di Europa,
alle quali perviene per lo più diflèccato
dalla parte di Olanda. Salviano produlTe
di quefto pefce una figura non
veritiera, che moftra una fola pinna
dorfale invece di due, e due pinne anali
in luogo di una. Copiarono la
medefima alterazione, e forfè anche lo
fteiTo difegno Willougbey, Jonfton,
Ruyschio, ed alcuni altri. Le figure
meno inefatte del vero Merluzzo fono
quelle, che vennero pubblicate da Bellonio,
Rondelet, e Aldrovandi ; ma
la più precifa, e naturale è quella di
Bloch.
Afellus primus. Ray- de Pifcib. pag.
miloiigb. Iclith. pag. 174. tab. L. m. i .
N." I.
Afeilus. Flin. Hill. Nat. lib. 9. cap. 17-
Salvmn. de Aquatii. pag. 74-
Rondelet. de Pilcib. pag.
Marlutius vulgaris. Belkn. de Aqoatil. pag. 112. ,I2J.
llakc. Zool. Britann. T. J. pag. i;6. 10.
Veformatio, ac pinnarum hacce in
exuvia corruptìo fatis earn demonjhant
untequam lapidcfceret intabuijfì} nec non
incumbenthim fediminum pendere dum adirne
liquefceret fuijfe compreffam. Nam
antica capitis pars pendere tllifa prater
morem cernitur obtufa, atque curvus in
arctum coaBa confpicitur jiexus medul
he. Etfi hmc tamen adfint detrimenta
nihilominiis nojìer Ichthiolitus xxi poi
lices cum dimidio eji longitudine, ferme
que. ni latitudine, pertinetque ad fpe
ciem, qu£ in Mediterraneo, aliisque fre
tis duos plerumque pedes aquat menfura
Zoologi de Merluccio pene omnes
mentionem fecerunt, utpote qui vulgo notus,
ac in Europeis regionibus plurimus,
in quas plerumque exficcatus mittitur e
Batavia. Infidelem Sahianus edidit Jìguram,
qua unam pro duabus pinnani
ponit in dorfo, duasque pro una ad podicem.
Eumdem errorem, eamdemque forjan
delineationem Ruyschius, JonJlonus,
Willougbeyus, nonnullique alii tranfcripferunt.
Minus infideles piBuras Bellonius,
Rondeletius, ac Aldrovandus vulgaveruntj
meliorem autem, verioremque
Elochius.
; <1. 1 il
II corpo del pefce in queftione è bislungo
, e ' diritto, cosicché dalla fronte
fcorre per cosi dire in linea retta fino
alla coda , e folo per la fua tumidezza
defcrive una piccola curva dalla
parte del ventre. Egli è foftenuto da
8 pinne, due delle quali parallele fra
loro circondano i Iati perpendicolari del
corpo fcorrendo dalla metà di elfo fino
in vicinanza della pinna caudale.
Quest'ultima ha di lunghezza circa due
pollici, e fi dilata infenfibilmente verlo
l'eftremitíi, che comparifce troncata
. Le fue pinne pettorali fono in proporzione
più ampie di quello che lunghe
, e contengono 11 raggi ; le ventrali
impiantate vicino alla gola crefcono
di lunghezza, quantunque più piccole
delie pettorali, e fono comporte
di 7 raggi 5 la j)inna dorfale prima di
figura triangolare ne ha 10 j la fecon-
.da 39, ed anche 40; l'anale parallela
alla feconda dorfale due foli di meno,
• e 10, o Z4 fe ne contano nella caudale
. La tefta del Merluzzo fi diftingue
da quella de'fuoi congeneri principalmente
per la bocca armata di nunierofifllmi
acuti denti, e per la mafcella
inferiore, che fopravanza la fuperiore.
Non è pollibile di verificare nel noilro
archetipo tutte le note finora efpofte,
perchè per l'una parte fono troppo
guafte e imperfette le di lui pinne;
e per l'altra la tefta, che giace fupina,
e in veduta foltanto dal lato della mafcella
inferiore, impedifce di poter fcorgere
l'apertura della bocca col rimanente
de'fuoi caratteri. Ma gli avanzi delle
alette maggiori, lo fcheletro intero della
pinna pettorale finiftra, le marche delle
ventrali, la forma della coda corrifpondente
alla naturale, e il tutto infierne
delle varie parti del corpo fupplifcono
quanto bafta alla ferie degli accennati
difetti, e ci guidano a ravvifare nella
fpoglia che abbiamo per mano l'immagine
contraffatta del Merluzzo volgare.
Gl'ingemmamenti di fpato calcano
ciiftallizzato, che riempiono le cavità
tuberofe della robufta fpina dorfale di
quefto pefce, hanno formata f ammirazione
dei curiofi offervatori dei follili.
Qiiefte concrezioni ftraordinarie prodot-
Art. n.
Merluccii corpus i
ad caudam ufque - excurrit, tumidoque._
folummodo aliquantulum in alvo curvefcit.
Oßo immtat innixus pinnis, quarum
duee aqui-diflantes circumßant latera
corporis excurrentes a dimidio ad pin- .
. nam ufque caudalem. Hac poßrema longa
eß duos circiter pollices, ac fenßm
producitur ad extremum ufque, quod decurtatum
apparet. Peiloris pimue magis
lata quam longa XII habent radios^ vmtris
prope guttur ßtä^ etß Ulis pcßoris
minores longitudine. augefunt ; conßant-•
que'feptem radiis-, prima pinna dorß
triangularis habet X, fecunda XXX/X,
ac XL. Pinna ani cum fecunda dorfali
¡equi-dißans minus duobus tantum conf
a t i x:xiy in cauda pinna
numerantur. Caput ab congeneribus dißinäum
ore plurimis, acutisque dentibus
armato, inferiorique maxilla fuperiorem
tranfcendente,
Hafce notas univerfas incajßtm in typo
noßro requiras, eo quod bine exefa
ni mis, corrupt aque pinna ^ il line quod caput
fupinum,. ac tantum ex maxilla inferioris
latere, proßans vetat infpicere
poje oris biatum. Aß alularum fragmenta
rnajorumi textura integra pinna
in peélore lava; pinnarum ahi veßigia;
cauda forma naturali refpondens; univerfaque
partium corporis congeries quantum
fat eß defcriptas labes emendant, ac
in boc exuvio vulgarem Mer lue cium manifeßant.
Spathi calcarei afpergines cryßallifata,
qua ab interflitiis valida medulla emergunt,
admiranda admodum- funt vif a
foffilium ßudiofis. Infueta ba coneretiones,
qua a folutis terris orgánicos
fubßantias maceratas permeantibus oriun-
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