
c c v i
N. LXXXVII.
L A LUCERTOLA
E S O X S A U R U S
T A V . L. FIG. i.
E. pinna dorsali analique caudali próxima; rostro bivalvi
furfum reflexo , acutiori.
Saurus. Rmdelet de Pìfcib. pag.
N o n vi è alcun Naturalifta fiftemat
i c o , da cui quefto Efoce fia flato finora
defcritto. La fua figura per l'una
parte fembra convenire coll'Umbla minore
di Catesby, che abbiamo altrove
illuftrataj ma differente affatto da quella
è la forma, ed inferzione delle pinne,
di cui tuttavia fcorgonll i rimafugli
nel noftro fcheletro. Per faltra parte
poi pare che corrifponda nella faccia
efteriore, e nella ftruttura medcfima
a l l ' A g o marino, o Efoce belone degfIttiologi.
Sennonché la figura del roftro
inarcato non molto lungo, ed a mandibole
difuguali, forma una differenza,
che lo diiiingue intieramente anche da
quefta fpecie.
Il Sauro di Rondelet, che non ritrovai!
citato da alcun Siftematico, è
l'unico pefce la di cui imagine confronti
d'apprcifo con quella dell'Ittiolito
, che qui pubblichiamo fotto la
nuova denominazione di pefce Lucertola.
Quefto pefce viene da eiTo brevemente
defcritto nella feguente maniera,
„ È un pefce, egli dice, marino,
„ più corto, e più carnofo degli Aghi,
„ a'quali fomiglia, principalmente nel-
„ la forma del roftro. La parte po-
„ ftcriore del di lui corpo, e h coda
„ imitano quella di alcuni Sgombri
„ per certe appendici in forma di pin-
„ ne fpurie, in cui fi prolungano la
„ pinna dorfale, ed anale fino alla
„ bafe della caudale, che è divifa in
„ un arco a guifa di mezza luna.
, , Quefto pefce alTai raro è coperto di
„ piccole fquame, che rendono il di
„ lui ventre in ifpecie più confiftente,
„ e quadrato. ,,
Noi affegniamo per diftintivi caratteri
del pefce Lucertola le pinne del
dorfo, e dell' ano pofte in vicinanza
Syflematkorum hunc Efocem nemo hactenus
defcripßt. Partim ejus figura cum
Urnbla minori Catefbey, quam alibi defer
ipßmus, congruere videtur ; at quoad
pinnarum for mam, ac infertionem, quarum
noßro in fceleto cernuntur vejligia,
omnino differt. Partim externa facie,
ac flruñara Acus marini, ßve
Efocis belonis Ichthyologorum effe videtur
affinis. At roflrum reßexum, non
admodum longum, atque intequalibus maxillis,
ab hac etiam fpecie omnino fecernant.
Rondcletii Saurus, a Syßematicorum
nemine citatus, unice cum Ichthyolitho
congruit, quem nova adpellatione pifcis
Lacerta: evulgamus. Ita Rondeletius
Samum breviter defcribit: " P if eis
,, eß liquoreus brevior, ac adipofior
„ Acutus, quibus prcefertim roflri for-
„ ma perßmilis eß. Poßica corporis
„ pars, at que cauda quafdam ob acces-
„ fiones pinnarum fpuriarum forma, in
„ quas dorß, atque ani pinna pruduci-
,, tur ad bafim ufque caudalis, qu,e lu-
„ natum in arcum bipartitur, nonnul-
,, lorum Scombrorum caudam imitatur.
„ Admodum rarus hic piféis exiguis
„ fquamis, qu£ folidum, ac quadrum
„ ejus abdomen efficiunt, integitur. „
Ut infignia precipua Lacerti ponimus
pinnas dorfalem analemque caudali
próximas, atque rojlrum médioeritcr lonc
c v u
della caudale, e il roftro di mediocre
lunghezza a due valve incurve, ed
acuminate. Che fia quefto pefce del
genere addominale degli Efoci , fi rileva
ben tolio dalfaver elfo le pinne ventrali
inferite al difotto della metà del
corpo, e il medefimo ferpentino afpetto
degli altri Luccj marini, che gli
fono congeneri.
I caratteri della fpecie apparifcono
dalla forma cilindrica, ed allungata del
corpo, e dalla fituazione, e figura delle
diverfe pinne. Benché l'Ittiolito giaccia
fupino nella pietra, a cui è aderente,
e non prefenti allo fguardo, che
la parte difotto del di lui corpo, e ben
anche fpolpata; contuttociò fi diftinguono
baftantemente in elfo gli avanz
i delle fue parti caratteriftiche, come
nel capo forbita voluminofa degli occ
h i , e le due valve ineguali del roftro;
e nel tronco i raggi fuperftiti delle varie
fue natatoje. Le pinne pettorali
fpiegate a ventaglio in vicinanza del
capo moftrano di contenere i j raggi
come quelle del Lucio belone, eifendo
una porzione della fmiftra di quefte
caduta verfo faddome, ove mentifce
una faifa pinna. I tronchi delle due
pinne ventrali apparifcono chiaramente
al difotto della metà del corpo, l'uno
abbaffatofi più delf altro a motivo del
maggiore coftringimento in quel lato
della parte carnofa, e in entrambi fi
contano i rimafugli di p raggi onde
fono compofte fiffatte pinne. Più fotto
veggonfi i rudimenti delle altre due
pinne anale, e dorfale, la prima a 17,
e la feconda a i8 raggi, che fi ftendono
fino alla coda, imitando nella loro
forma le piccole pinne fpurie de'pefci
del genere degli Sgombri. La pinria
caudale per ultimo, che è fra tutte ia
più confervata, manifefta fimpronta di
i O raggi divifi in due eguali lobi, o
fegmenti, da cui rifulta una coda tenue
in proporzione del volume del corpo,
e fimile a quella, che ofl"ervafi
negli Aghi, o Angufigole de noftri
mari.
Dal complelTo delle note finora efpofle
non dubitiamo di riferire il noftro
Ittiolito al genere Linneano degli Efoci,
e di giudicarlo quella medefima
gum duabus valvis refexis, atque acuminatis.
Hunc pifcem ex genere Efocium
abdominali efe ex pinnis ahi fubtus
mediam ahum infertis, nec non ex re.
liquorum marinorum Luciorum ferpentma
facie codem de genere illico comperimus.
Speciei attributa a cylindrica, et oblonga
corporis forma, nec non ex loco ac
pinnarum forma innotefcunt. Etß Icbtbyolitbus
in lapide, cui adbccret, fupinus
jaceat, atque nonniß inferiorem, eamque
carnibus imminutam partem exbiheat ;
mbilominus fatis priecipnarum partium
reliqui,e apparent: in capite fcilicet globofus
oculorum orbis, et duce inaquales
roflri 'Vah.e; in trunco autem remigiorum
rehqui radii. Pinna; peHoris flabelli
in morem pone caput expanse xill
radios habere vidmtur, ut in ÌMCÌO belone,
cum ßnt frufla pinna; Uva; versus
abdomen collapfa;, ubi falfam pinnam
mentttur. Pinnarum ventralium frufía
aperte ultra medium corpus apparenti
unum alio efl infrius eo quad ilio in
locd caro magis obriguit, ac ix radiorum,
quibus ißa: pimue conflant, nume,
runtar reliqui.e. ¡nferius dorfalis, atque
analis pinn.e vefligia cernnntur ; prior
XVII, fecunda autem xrill continet radios
^ b.e ad caudam ufque excurrunt
forma exiguas pinnas fpurias pife i um ex
Scombrorum genere imitata:. Caudalis
demum pinna ca:teris minus l¿efa XX radiar
um impreßonem palam exhibet, qui
duo in fegmenta aiqualiter pnrtiuntur;
bine ad corporis volumen habita ratione,
tenuis apparet cauda illißmilis, quam
nißrorum ¡(quorum babent Acus.
Expoßtarum notarum ex cumulo no.
flrum Ichthyolitbum in Linnaanam Efocium
familiam amandare, ac Uli fpeciei
pertinere, quam Saurum Rondeletius vo.
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