
 
        
         
		direm  quasi  da  uccello,  mentre  quello  delle seconde  è bilobo,  e  quasi  ominilmenle or-  
 ganizzato,  ci  consiglia  a  porli in  due  diverse  sottoclassi,  alluogando le Bestiae  fra  1’or-  
 dine  de  Chiropteri e  quello  de Rosicanti.  Questa  collocazione  naturale  dimostra  che  fi-  
 nalmente  non v’ba tanta  differenza  fra  1 e Bestiae  e  i Rosicanti  quanta  ne  sostengono  co-  
 munemente  i  naturalisti a  dispetto  del volgo,  cioè  della maggior parte  di quelli  che  han  
 gli  occhi.  Riferendoci  all’articolo  Talpa per  cio  che  concerne  le generalità  dell’ordine,  
 cui persistiamo  a  dividere  in tre famiglie;  siccome  ivi  traltammo  de'Talpidi e  della  unica  
 lor sottofamiglia  Talpinij  che  è  il  tipo scavatore  dell’ordine,  cosi  in  questo  trattiamo  
 de’iSoricidi  suddividendoli  dâ  prima  in  quattro  sottofamiglie.  i.  Macroscelidini  col  ro-  
 stro proboscideo;  con  quattro  denti incisivi  al  di sotto,  sei al  di  sopra,  niun  canino;  co-  
 gli arti posteriori  assai piii lunghi  degli  anteriori:  tipo saltatore  dell’ordine.  -2.  SorU  
 cini col rostro tenue;  con  due  denti  incisivi  al  di  sotto,  altrettanti al  di  sopra,  niun  ca-  
 nino;  con orecchiette;  con  piedi  a  dita  separate:  tipo ambulatore dell’ordine, — 3.Myo-  
 galini  con  rostro  proboscideo;  con  quattro  denti  incisivi  al  di  sotto,  due  al  di sopra,  
 niun  canino;  privi  di  orecchiette;  con  piedi  palrnati :  tipo  nuotalore  dell’ordine.  — 
 4.  Cladobatini  con  rostro  allungato;  con  sei  denti  incisivi  al  di sotto,  quattro  al  di  sopra; 
   niun  canino;  con arti di lunghezza  eguale,  unghie  adunche  acutissime;  coda folta:  
 tipo  rampicatore  dell’ordine. —  L’unica  delle  quattro  sottofamiglie  suddette  che  abbia  
 specie  in  Italia  è  quella  de  Soricini;  giacchè finora  non vi si  è  trovato Myogalino  alcu-  
 no,  quantunque  ve  n’abbia  in  Russia  e  in  Ispagna;  e  giacchè  i Macroscelidini al  pari  
 de’ Cladobatini sono affatto  stranieri all’ Europa. 
 In  tutti  i  Soricini il  capo  è  allungato:  il  muso  assottigliato  e mobile:  gli  occhi son  
 piccolissimi :  le  orecchiette o^örte o  quasi  mancanti:  i piedi  deboli  con  le  cinque  dita  
 sottili,  totalmente  separate,  fornité di unghie  incurve,  non  pero  escavatrici :  la  coda  terete, 
  o leggermente  compressa,  più breve  del  corpo,  o talvolta  lunga  quant’ esso :  i  denti  
 in  numero  di  28,  3o,  32.  Debbesi  peraltro  avvertire  che  sulla  denominazione  de’dénti  
 discordano  i naturalisti;  essendochè  alcuni  li  considerano  in  quanto  alla  forma,  altri  in  
 quanto  alia  collocazione,  benchè  a  noi  sembri in   fatto  che  ne’Soricini  gl’incisivi  veri  
 siano  due al  di sotto,  due  di sopra,  e  i molari  veri  siano  sei  di sotto,  otto  al  di  sopra,  
 ossia  la  metà  di  tal  numéro  per  ognun  de’ due lati.  Gli  altri  denti  poi  intermedj  tra  
 gl’incisivi  e  i  molari,  piccoli,  e  simigliantissimi  fra  loro,  comunque  si  voglian  chia-  
 mare falsi  canini,  incisivi  laterali,  antimolari,  son  sempre  due  da ciascun  lato  al  di  sotto 
 ;  e variano  da  tre, quattro,  o  cinque  al  di  sopra. Osservando poscia i due veri incisivi  
 superiori,  cioè  i  due  di  mezzo,  li  scorgiamo  uncinati  in  punta,  e  muniti  di  un  forte  
 sprone al  di  dietro :  ed  osservando  gl’inferiori,  sono  essi con  taglio  talvolta  integro,  tal  
 altra  dentellato,  semplicemente  curvi  in  punta.  Tutti i  veri molari  son  di larga corona,  
 aspra  di  sottili  punte. 
 Piccoii  di  statura  i  Soricini  tutti  sono  animali  notturni,  i quali  attesa  la  debolezza  
 de’piedi  non  san  cavarsi  le tane;'Ond’è  che  albergano in  buche  abbandonate  da  escava-  
 tori di altra  razza:  ed ivi fanno le cove,  coperte  superiormente,  con  1’entrata  da  lato,  e  
 tappezzate  di minute  erbette;  entro  le  quali  depongono  da  cinque a sette piccini.  Piac-  
 cionsi  principalmente  d’insetti. Voracissimi,  crudelissimi  si  dilaniano  e  si mangiano  tra  
 loro,  nè  disdegnano  di pascersi  di  animali assai maggiori  e  di  natura  più mite:  spargono  
 mal  odore  di muschio:  vengono uccisi  dai  gatti,  che  tuttavia  non  li pasteggiano.  Nè già  
 è  da  credersi il volgo, che  a  torto li calunnia  di yeleno,  onde in  secoli  assai diversi  dal 
 nostro  si  credean  buoni  arnesi  di slregonerie.  Il  nascosto  e  sotterraneo lor  vivere  aveali  
 sottratti quasi tutti alle  indagini  dei  naturalisti;  i  quali poi  adoperato  ogni  possibile  iu-  
 gegno  per  conquis tarli,  si  compiacquero  di magnificare  i  lor  trofei  con  la  troppa  molti-  
 plicazione  delle specie, valutando  graveinente  ogni  minima  differenza  di colore  e  di  relativa  
 grossezza  di membri;  talchè  da  tanto  pochi  che  erano  pria noti,  moltissimi  Sori-  
 oini  popolarono  quindi i  cataloghi  della  soienza.  Al  qua!  disordine  vanno  apprestando  
 rimedio  forse  troppo severo i  signori Nathusius e Blainville,  moderati  alquanto  dalle ra-  
 gionevoli  osservazioni  del  signor  De  Selys,  col  quale  ci  pregiamo di  convenire  ne’punti  
 essenziali  pressochè  tutti,  Profittiamo  degli  studii  loro,  non  che  dei  signori  Hermann,  
 Geoffroy  S.‘ Hilaire,  Duvernoy,  Gray,  Jenyns,  Backman,  Kuster,  Savi,  ed  altri,  e  ri-  
 partiamo  i Soriçini veri  in  quattro generi.  1.  Sorex4  Wagler,  con  denti  colorati,  in  numero  
 di trentadue,  essendoyene cinque  piccoli inlermedii superiori  di  qua  e  di  là;  gl’in-  
 cisivi  inferiori  di taglio  dentellato:  orecchiette  nascoste;  diti  non  ciliati:  coda  di  egual  
 pelame.  —  2, Crossopus,, Wagl.  con  denti  colorati,  in  numero  di  trenta,  essendo  quat-  
 tro  i  piccoli intermedii;  orecchiette  villose,nascoste;  diti  ciliati:  coda  inferiormente  per-  
 corsa  da  una  lista  di più lunghi peli,  ^   3. Pachyurd4  Selys,  con  denti  tutti  bianchi  in  
 numero  di  trenta,  essendo  quattro  i  piccoli  intermedii:  orecchiette  grandicelle,  nude,  
 scoverte;  coda breve,  terete,  sparsâ  di lunghi  peli.  —  4*  Crocidura, Wagler,  con  denti  
 universalmente bianchi in  numero  di ventotto,  essendo tre  soli i piccoli  intermedii superiori: 
   orecchiette  grandicelle  e  scoperte:  coda  breve, terete, sparsa  di lunghi  peli isolati. 
 Il  primo  che  divise  i  Soricini  in  generi  fu  quello  stesso  Wagler  tanto  benemerito  
 della Erpetologia,  il  quale fecene  Sorex4   Crossopus e  Crocidura4  fondandoli  sul  numero,  
 forma  e  colore  de’denti,  che abbiamo  visto  qui sopra.  Al  cospelto  di  tai  dislinzioni  nor-  
 raali  converrà  che  diano  le  mani  giunte i  detrattori  dei  generi,  giacchè  oltre  i  sostan-  
 ziali  caratteri delle  orecchiette  e dei  denti,  ciascuno  dei Wagleriani  suddetti si fa rico-  
 noscere  eziandio  da  un  singolar  distintivo  esterno;  il  Sorex  cioè  da  peculiari glandole  
 nei fianchi;  il  Crossopus  dai piedi fimbriati;  il Crocidura dai  lunghi  peluzzi  della  coda. 
 II  genere Sorex del Wagler  e  nostro  corrisponde  a  quella  sezione, che  dal Duvernoy  
 applicante  questo  nome  a  tull’altra  razza  fu  con  disgraziatissiino  errore  delta Hjdroso-  
 reXy  trasfigurato  poi in Amphisorex ;  e  corrisponde  al  Corsira  di Gray.  Noi  adoperiamo  
 il  nome  Sorex nel  senso  di Wagler,  si  perché  fu  egli  il  primo a  circoscriverne  il  signi-  
 ficato,  e  si. perché  del  suo  limitato  genere  Sorex è  tipo  il  Sorex araneus di Linneo,  il  
 quale,  checchè  altri in  contrario  scrivessero,  ha  colorato 1’apice  de’ denti  incisivi.  Suoi  
 caratteri sono  gl’incisivi  inferiori col taglio  dentellato,  i superior!  forcuti,  cioè  con  cal-  
 cagno cosi  elevato  che la  sua  punta  vien  quasi al  paro  di  quella della  stelo :  cinque  piccoli  
 denti che  diminuiscono per gradi,  intermedii  fra  gl’incisivi  e  i veri  molari;  perciö  
 denti  trentadue  in  tutto;  ciascun  de’quali ha la  punta  bruno-rossastra ;  orecchiette  assai  
 piccole,  e  quindi  nascoste sotto  il  pelo:  fittissimo  e vellutato manto  quasi  talpino:  piedi  
 con  diti  quasi  totalmente  nudi,  e  privi di cigli  nuotatori :  coda  quadrangolare  ne’vec-  
 chi,  rotondetta  e  ristretta  assai  come se fosse  strozzata  alla  base  ne’ giovani,  veslita  di  
 peli ugualmente  brevi. 
 Le  specie che lo  compongono  si  estendono al  settentrione  più  degli  altri  Soricini; e  
 frequentano  terreni  umidi,  acquitrinosi,  in  boschi  e  in  giardini,  ficcandosi  pur  nelie  
 fratte,  donde  si  annunziano  nel  folto  della  notte  con  acuto strillo:  cibana  piccoli  ani-  
 malelti.  A  tre  sole si  riducono  quelle  tante  di Europa  che registraronsi  dagli  autori:  il 
 i4 8 #