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 i piedi più bianchi e men pelosi di  quelli  àe\Y europaea,  che  il  suo  pelame  è  più  nero,  
 ma  queste  differenze noi non  le  abbiamo  trovate  costanti.  Il Professor Savi ha creduto  
 che  ci  fosse  diversita  nella  statura,  ed  ha  scritto,  che  la  Talpa  caeca,  è più piccola  di  
 quella ad  occhi  aperti.  Forse  la  stazione  montana  contribuisce  a  mantenere  in  questi  
 animali  proporzioni  più  ristrette,  ed il  Savi ha  cura  di  dirci  che  tutt’ i suoi  esemplari  
 di  Palpe venivano  dall Apennino.  Fra  noi pero la Talpa  caeca vive anche nelle pianure,  
 an zi abbonda nelle  campagne  di  Roma,  e siamo  certi  ch’essa giunge  ad  uguagliare  e  a  
 superare perfino la  grossèzza  di quella illuminata  della Lombardia. 
 Appartengono  le Talpe  ad  un  gruppo  di  Mammiferi,  che  per  la  piccola statura  e  
 per  l’aspetto  sembra  che  partecipi  alquanto  della  natura  dei  Sorci,  ma in realtà  s’accosta  
 assai  più  aile Fiere,  Con queste  le  riuniscono  infatti  molti Zoologi,  e le ri»uar-  
 dano percio  corne Fiere insettivore.  Coloro  che  fondano  tutte  le  divisioni maggiori  del  
 Sistema  sulla forma  e  sulla  struttura  dei  denti,  corne  il  Signor Federigo  Cuvier,  hanno  
 riunito  questi  esseri  in  uno  stesso  Ordine  coi Pipistrelli ê  con  alcuni  Marsupiali,  che  
 certamente  per  la  dentatura  s’allontanano  poco  da  essi,  ma  a parer  nostro  differiscono  
 per  troppi  altri  titoli.  Forse  quei  primi  autan  trascuravano  di  soverchio  i  caratteri  
 somministrati  dalla  forma  dei  denti;  ma  ci  sembra  che  i secondi  abbiano peccato nel  
 senso contrario,  ed abbiano  attribuito  ad essi un valor troppo  grande.  E già siamo fermi  
 nell’opinione,  che un medesimo  organo fornisca  caratteri d’impbrtanza pur troppo varia  
 nel  rappresentare le relazioni  naturali  dei  varj  gruppi  degli  esseri  organizzati;  e quan-  
 tunque  i  denti  sieno  organi  essenzialissimi  all’eeonomia  vitale  dei Mammiferi,  non  
 crediamo che in fatto  di metodo naturalé  s’abbia  da  riposare tanto  esclusivamente  sul  
 loroesame  da  chiuder  gli  occhi  su  tutto  il  reste.  A noi  sembra  che  pel  complesso  dei  
 caratteri  queste  cosi  dette  Fiere insettivore  meritino  assolutamente  d’essere  isolate per  
 costituire  un’ ordine  da  se,  équivalente  in  tutto  agli  altri  ordini  dei Mammiferi,  ed  à  
 questo  abbiamo  destinato  il  nome  di Bestiae.  Originalmente fu dato lo stesso nome  dal  
 Linneo ad una riunione  di Mammiferi  diversa un poco pei limiti, ma che pur  compren-  
 deva  gli  esseri  che noi intendiamo  isolare.  Nelle  ultime  edizioni  del Systema Naturaè  
 scomparve  questo  nome  insieme  con le  divisioni  cui  era  stato  assegnato.  Recentementé  
 il  Signor  Fischer  l ’ha  fatto  rivivere  anch’egli  nella  sua  laboriosa  Synopsis  Mamma-  
 Hum, ma  l ’ha  preso  in  un  senso  più  largo  che  non  facciamo  noi,  asSoeiando  tutti  i  
 Marsupiali  aile  nostre  Bestiae.  Della  opportunité di  questa  riunione  noi  non  possiamo  
 convenire  certamente,  anzi  ci  sembra  sforzata,  e sempre  più ci conviriciamo  della nécessité  
 dell’ Ordine  separate da noi proposto. 
 I  caratteri  delT Ordine Bestiae saranno: due  o tre sorta  di denti  che formano un a-sérié  
 continua;  molari  di  due  sole  forme;  niun  fetino;  tre  o  quattro mascellari a più  punté  
 aguzze  si  nella  mascella  di  sopra  che in  quella  di sotte;  incisivi che variano in  numéro  
 da  niuno a  sei; mammelle ventrali più  di  due, scoperte; pene  attaccato  all’addome;  
 inguainato;  arti  liberi  non  terminati  da mani.  Gli  Animali  di  quest’Ordine non man-  
 cano  mai  di  clavicole;  i  loro  arli  sono  brevi;  camminano  appoggiati  su ie   piante  dei  
 piedi.,  almeno su  q u e le   dei  posteriori ;  non hanno  intestino cièco ;  il  lor cibo  consiste  
 in  Insetti, Vermi  ed altri Animali:  menano una vita  sotterraneà;  nei paesi freddi  molti  
 fra  di  essi  sono  soggetti  al  letargo  hivernale.  Hanno una stretta  affinité coi  Chiropteri^  
 ed un’analogia  più  lontana  coi  Suidi. 
 TALPA  CÆCA. 
 Per la natura  dei peli che  da  genere  a  genere  sono  soggetti a  convertirsi in  aculei,  e  
 per  la  struttura  dei piedi  sottoposti essi pure a notabili modificazioni, l’Ordine  si lascia  
 suddividere  naturalmente  in  tre famiglie. Chiameremo  Talpidae q uele Bestiae che son  
 vestite  di peli  ed hanno  piedi  fossorj ;  Soricidae quele vestite  di peli ma  coi piedi  ain-  
 bulatorj ;  ed Erinaceidae q u ele che hanno  i piedi  parimenti  ambulatorj,  ma  che hanno  
 la  p e le   armata di pungiglioni. 
 Quattro  generi  fra  loro  similîssimî  restano  compresî nella  famiglîa  dei  Talpidi: ma  
 quanto alla dentatura s’incontra fra di essi differenza  taie,  quale  suole  appena  rilevarsi  
 fra animali  appartenenti ad Qrdini  diversi.  Infatti il sistema  dentario  del  genere  Talpa  
 si  distingue  da  quelle  degli  altri tre non  solo  pel  maggior numéro complessivo  di  essi  
 denti, ma anche per  la straordinaria  lunghezza  dei  canini  superiori. Solo pei  denti  dif-  
 ferisce la Scalops: la Chrysochloris è  inoltre priva di coda, ed ha i piedi anteriari tridat-  
 tili : la Condylura finalmente ha la punta del musa guernita di creste formanti una stela;  
 e questi caratteri sono  in  contradizione  con quelli  della  Talpa* corne or  ora vedremo. 
 Quarantaquattro  sono  i  denti  nel genere di cui  trattiamo,  sei  incisivi  di  sopra  e  di  
 sotto,  due canini e sette molari  per  parte,  pure  sopra  e  satto.  Gl’ incisivi  sono  piccoli,  
 vertical,  quasi  uguali  in  altezza;  i superiori  vertical,  gl’intermedj  un poco più larghi  
 dei la te ra l;  gl’inferiori piccoli,  dispasti ad arco,  alcun  poco  inclinati a l ’innanzi.  I  canini  
 superiori sono triangalari, lunghissimi,. compressi,  forniti di due  radici ;  gl’ inferiori  
 piccoli,  e tanto sim il agi’incisivi,  che  da molti autori sono stati tenuti per tali. I quattro  
 molari anteriori di qua e  di lé sotto e  sopra sono spurj,  unicuspidi,  gli  ultimi  tre  tritura  
 tori,  tri-multi-cuspidi.  Il  capo è spianato  di. sopra;  il  musa  alungata,  termina in  un  
 naso  a  guisa  di  proboscide,  ed  è  cartilagineo,  snudato,  trancato:  narici  aperte  a la   
 punta  del muso.  Baffi  composti  di  p e l  rigidi,  lunghetti,  diretti  a l ’inuanzi,  quasi  para 
 lle l.  Bocca  fessa- molto  profandamente.. Lingua  grande.  Occhi  minutissimi,  ingom-  
 brati  a l ’esterno  dai  p e l  del  capo,  e  con la   sola  parte  centrale  del  disco,  delle palpe-  
 bre perfettamente nuda. Orecchie senza  conca, ma  col margine dell’orifizio del  condotto  
 auditive  alcun  poco  saliente  sotto  la  pelle  n ela  porzione  inferiore.  Gollo  muscoloso,  
 breve,  anzi  indistinto.  Tronco  tozzo,  oblungo, quasi cilindrico,  che  s’appoggia sul ter-  
 reno,  vestito  egualmente che il capo  di  pelo corto,  impiantato  verticalmente,  finissimo,  
 molle,  di  splendore  quasi  metallico.. Arti  molto brevi:  piedi  fessi, pentadattili, minuta-  
 mente scagliosi  e  poco  pelosi di sopra,  con le.  piante  snudate,  callose ;  gli  anteriori  ro-  
 busti, larghissimi, con la  palina  rivolta  a l ’infuori  e  all’indietro,  e  cai margini taglienti  
 ornati  d’una  serie  di  p e l  rigidi,  lunghetti,  un  poco  incurvi;  le  dita  riunite  fino  a la   
 prima  articolazione.  Unghie  poco  arcuate,  lunghe,  lineari,  forti,  taglienti ;  quella  del  
 police mediocre ;  quelle  del  secondo terzo  e  quarto dito  le più  lunghe  di tutte e quasi  
 uguali ;  quella  del  dito  esterno  la meté più breve  della quarta :  piedi posteriori  gracili,  
 «on  dita deboli,  piuttosto  separate,  munite  d’unghie  mediocri.  Sei  mammelle  addomi-  
 nali,  due pettorali.  Genital del maschia  assai  grandi:  pene  con la parte scoperta rivolta  
 all’ indietro. Ano sporgente, molto  distante  dall’origine  della coda.  Goda breve,  ristrelta  
 a la   base,  con  pieghe  anulari  scagliose, fra  le  quali  sono impiantati  pochi peli rigidi. 
 Tutta l’organizzazione  delle Talpe è  combinata mirabilmente, affinchè questi animal  
 possano  scavare la terra e penetrare sotto di essa con la maggiore facilité.  Il muso  acuto  
 e  forte  è  attissimo  ad  insinuarsi  fra  zo la  e  zolla,  e  i  muscoli  del  colla  sono  tali  da  
 assisterlo  negli  sforzi  più  gagliardi.  Le  clavicole  sono  valide,  brevissime.  Le  ossa  dele