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 in  line  per le  abitudini  piu  strettamente analoghe  a  quelle  delle rimanenti  Calamodite. 
 Quest’ uccello  appartiene  come  il precedente  al  gruppo  da  noi detto  Calamoherpe.  
 La  sua  lunghezza  totale  &  di  cinque  pollici e  due linee;  ed ha  sette pollici  e  due linee  
 di  stesa  d’ali.  II  becco  b lungo sette linee,  piuttosto  compresso  fin  dalla  base‘(cio6  im-  
 mediatamente  dietro  le  narici)  nel  qual  pun to  e  largo  due linee ed alto  altrettanto;  su-  
 periormente  e  di  colore  nerastro,  inferiormente  bruno-giallastro.  Le  setole  poste  alia  
 base  del  becco  son  nere.  L’ interno  della  bocca  e  la  lingua  di  color  rosso-ranciato.  
 L’iri de  e  d’ un  bruno  chiaro.  Le  parti  superiori sono tutte  d’ un  color  terreo-bruno vol-  
 gente  al  rugginoso,  e  appena  leggermente  misto  d’olivastro:  il  pileo  b  piu  scuro  del  
 dorso,  il  groppone  piu  chiaro  e  vivace.  La  fascia  sopracigliare,  ch’&  sottilissima,  la  
 gola  e  il  gozzo sono  d’ un bianco  leggermente  imbrattato  di  cinereo-ocraceo:  il  petto e  
 l’addome  hanno  una  tinta  bianca  tendente  al  cinereo-lionato;  i  fianchi,  le  cuopritrici  
 inferior! delle  ali,  della  coda  e  le  tibie  sono  d’ un  cinereo  chiaro misto di rugginoso.  Le  
 ali chiuse  sono  lunghe  due  pollici e quattro  linee.  Il  color  delle  remiganti  nel  di sopra  
 b  terreo  tendente  al  fosco  con un  sottile  orlo pallido, inferiormente sono  cinereo-scure.  
 La  coda  e  lunga  due  pollici,  cuneiforme-rotondata,  con  tutte  le  direttrici  d’un  color  
 terreo  piu  scuro  di quello  del  dorso  e  del pileo.  I  piedi  cinereo-olivastri  con  la  pianta  
 gialla:  le  unghie  corneo-scure.  Il tarso  e  lungo  dieci linee. 
 La  femmina  ha colori  alquanto piu pallidi.  I  giovani  tendono maggiormente  al rugginoso, 
   hanno  i  piedi  grigi,  e mancano  della  fascia  sopracigliare pallida. 
 Reduce  dalla sua migrazione  oltramarina  la  S.  arundinacea  invade  di  Primavera  le  
 pianure  umide  di tutta  l’ltalia,  delk  Spagna,  del Portogallo,  della Germania,  dell’Olan-  
 da,  dell’lnghilterra,  e  si  spinge  perfino  in  Isvezia.  Vive  costantemente  nel  folto  delle  
 cannucce  e  degli  arbusti  aquatici al modo stesso  della  specie  precedente,  con la quale  
 ha  in  comune  il modo di volare,  e  di  rampicarsi.  Quantunque  sia  poco  vario,  lo  stre-  
 pitoso suo canto  non  e  al  tutto  ingrato.  Una sola  volta  all’ anno  ed a stagione  avanzata  
 fabbrica  il suo  nido fra le  cannucce  e  le  altre  piante  di  palude,  collegandone  le  pareti  
 con  tre  o  quattro  fasti  vicini,  e  gli  da  la  forma  d’ un  canestro  angusto  e  profondo,  
 talche  non  trabocchino  le  uova  quando  il  vento  scuote  quei  mal  fermi  sostegni.  Lo  
 intesse  di  foglie  secche,  e  lo fodera  di musco  e  di  lanugine di  pioppo  o  di  Typha.  Le  
 uova sono  quattro  o  cinque per covata,  di color  cinereo-bruno,- con  macchie  piu  cupe,  
 le quali confluiscono  verso  1’estremita  piu  ottusa. 
 CANNAJOLA  DEL  CE TT I 
 CETTI A  e x  badio  brunnea; fascia superocularij  gula^ pectore et tectricibus alarum inferio-  
 ribus  albo-cinereis ;  hypochondriis  et  tectricibus caudae inferioribus einereo-castaneis:  
 rectricibus decem. 
 motacilea  SYLVIA  var.fif,  Gmel. Syst.Nal. I.p. g56, sp. g. 
 SYLVIA  CETTI,  Bella  Marmora,  in Mem. Acad.  Torin. X X V  p. a54.  tab. 6.fig. 2.  Temm. Man. Orn.  I.  
 P-19 4 -  Vieill. in Faun. Fr.  Ôrn. I. p. 208.  sp. i 5.  tab.  94*  fig. 3.  ’  Meyer et Wolf,  Tasch. Ear.  
 Vog.III.p. 85.  Brekm, Lehrb.Ear. Vog. I.p. 55-].  Schinz, Hist. Nat. Nids etc.tab.  19'.  Ranzani, 
   Elem.  Zool.Ill. P.  V- p. 5o. sp. 5.  Savi, Orn. Tose.  I. p. 275.  Nob. Sp. comp. sp. Rom. 74’  
 Cdlvi,  Cat. Orn.  Genov.p.oS.  Roux, Orn.Prov. I.p .3a6. tat.212.  tab. R.fig. 4• ovum. 
 SYLVIA  platora,  Vieill. in Enc. Meth. Orn. II. p. 466.  sp. 171. tab. n 5. fig. 4* 
 Sylvia  fdlvescens,  Vieill. in Faun. Fr. Orn. I. p. 208.  
 cubroca  cetti,  Riiso, Hist. Nat. III. p. 41- sp. 82.  
 usignuolo  di  FiOME,  Cetti, Ucc.  di  Sard. II. p. 216. 
 Silvia  di  cetti,  Ranzani  loco  citato. 
 RUS1GNUOLO  Dl  PADDLE,  Savi loco  citato. 
 bodscarlb  de  Provence,  Buff. Hist. Ois. V. p.  i 34.  Id. pi. enl. 655. fig. 2. 
 fauvette  bods carle  de  provence,  Vieill. in Nouv. Diet. Hist. Nat. II. p. 169. 
 bec-fin  bodscarle,  Temm. loco citato. 
 fauvette  cetti,  Vieill. loco citato. 
 cetti’s  warbler,  Latli. Gen. Hist. VII. p. 19. sp. 12. 
 cettischer  Sanger,  Meyer et Wolf, loco  citato. 
 cettische  schilfsänger,  Brehm. loco citato. 
 I l   Cetti  che  parlo  pel  primo  di  quest’  uccellino  lo  designo  sotto il nome di  Usi-  
 gnuolo  di  fiumej  colpito  sicuramente  dall’analogia  ch’esso  ha  coll’Usignuolo  nel color  
 generale  delle  penne.  Ma  gli  altri  caratteri  fisici,  ed i costumi  non  si  confanno  altri-  
 menti  con  quelli  del  vero Usignuolo,  ed  invece  corrispondono a quelli proprj  del  sot-  
 togenere  Calamodjta. 
 Parlando  della Sylvia turdoides abbiamo  gia  accennato  quali  sieno i gruppi  in cui a  
 nostro  avviso vanno ripartite le  Calamodytae Italiane,  ed  abbiamo dato conto  dei  lor caratteri  
 differenziali.  La  Cettia  di cui  e  tipo  (anzi il solo  esempio  finora  iloto )  la  Sylvia  
 Cettij piu  che ad ogni  altro s’avvicina  al nostro gruppo  Pseudo-lusciniaj  e  la  differenza  
 consiste propriamente nelle  ali,  che  in questa  seconda  sono  mediocri  con  la  prima  re-  
 migante  appena  cospicua,  la  seconda  piu  lunga  di  tutte  le  rimanenti;  laddove  nella  
 Cettia  le  ali  sono  brevi in  guisa  da  oltrepassare  di  poco  il  groppone  stando  piegate,  e  
 la  prima  remigante  b proporzionalmente  piuttosto  lunghetta,  la  seconda  e  la  terza  di  
 mano  in mano maggiori, ma pur piu brevi  della  quinta  e della  quarta,  ch’ e  la piu lunga  
 di tutte.  Del  resto  nella  Cettia son  da  notare:  il  capo  quasi  globoso:  il becco sottile,  
 breve,  coi  margini  inflessi,  privo  di setole:  le fasce  sopracigliari pochissimo visibili:  le