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 e  dall’altro  lato  gli Struthiones  hanno  correlazione  con  le Grallae,  a  noi  pare  che  per  
 far  delle  Gallinae  una  massa  omogenea  dehbano  venir  eliminati  da jesse i gruppi  testé  
 mentovati,  per  esser  collocati  immediatamente  fuori del loro  confine,  di  qua  i  Colum-  
 bidi e  i Penelopidi al  seguito  dei Passer e s di  là gli Struthiones  alla  testa delle  Grallae.  
 Cosi  fissata  la circoscrizione  delT ordine le  condizioni  di  struttura  atte  a  caratterizzarlo  
 consistono  ne’capi  seguenti.  Dito  posteriore  articolato  sul  tarso più in alto  degli  ante-  
 riori:  tarsi tereti robusti, piuttosto  corti ;  tibie totalmente pennute :  becco  corto  fatto  a  
 volta. Tre famiglie vengono a riunirsi sotto 1’ordine  cosi ristretto,  e  queste  denominiamo  
 Pteroclidae,  PhasianidaeCrypturidae.  La  seconda  chiamata anohe  da molti famiglia  dei  
 Gallinacei,  si  fa  distinguere  per  Ie  ali  brevi  rotondate,  Ie  dita  in numero  di  quattro,  
 Ie anteriori  collegate alla base per mezzo  d’una  membrana ;  e  puö  considerarsi corne  il  
 centro  e  il  nocciölo  dell’Ordine  intiero,  perché  in  essa  vengono  a  collooarsi  natural-  
 mente  quei  generi  ehe  mostrano  il  minor  numero  di  relazioni  con  ordini  diversi.  
 AIT opposto  la famiglia  dei Pteroclidij  in  cui  militano  i  generi Syrrhaptes e PterocleSj  
 quanto  si  scosta  dalla  famiglia  Phasianidae,   altrettanto  s’ approssima  ai  Columbidi  
 perché  ha  come  quelli  Ie  ali lunghe  ed acute»  e lo sterno  conformato  sullo stesso mo-  
 dello.  I  Crypturidij  ehe  comprendono  i  generi  Ortygis  e  Crypturus  e  ehe  non  escono  
 dalla struttura normale negli organi  del volo, hanno Ie  dita non  collegate  da membrana  
 alla base, ma  pu r talvolta saldate  insieme,  e  presentano  un  complesso di forme  che le  
 fa  rassomigliare  agli  Struthiones.  Quindi  nell’ ordinamento  lineare  conveniva  porre  i  
 Pteroclidi  in  quell’  estremità  dell’ordine  che  stà  a  contatto  coi  Passeres*  e  collocare  
 i  Crypturidi  ail’ estremità  opposta  ehe  va  a  congiungersi  con  le  Grallae. 
 Il  genere Perdix ehe spetta  alla  famiglia Phasianidae  fu  stabilito  originalmente  dal  
 Brisson,  e  riprodotto  poscia  dal  Latham,  perché Linneo  aveva  collocato  arbitrariamente  
 le sue  specie  sotto  il Tetrao_,  dal  quale  esse  vengono  separate  per  un  numero  troppo  
 grande  di differenze  e nelle  forme e nei costumi.  Al Temminck pero  si  deve  il  merito  
 d’aver ridotto il genere Perdix dentro i limiti suoi naturali.  I  caratteri essenziali di que-  
 sto sono. Becco mediocre,  anzi piuttosto corto,  convesso, valido, nudo alla base: ali con-  
 vesse : coda brevissima  rotondata ;  tarsi  del tutto nudi, scudettati. 
 Ammette  questo  genere  quattro  suddivisioni  ossia  sottogeneri,  e  sono  Francolinus,  
 Perdix  genuina,  Ortyxj  Coturnix.  I  primi  tre  hanno  in  comune  una  particolar  con-  
 dizione  delle  ali,  cioè  la  prima  remigante  più  breve  della  seconda  terza  e  quarta,  le  
 direttrici  più lunghe  delle  cuopritrici  della  coda,  l’abitudine  d’una  residenza  fissa  e  
 quell a  della  stabilità  degli  amori.  Il sottogenere  Coturnix  si  distingue  da  tutti  questi  
 perché  le  sue  ali portano la  prima remigante più lunga  delle altre,  perché  le  direttrici  
 sono  ascose  sotto  le  cuopritrici  della  coda,  e  per  l’abitudine  delle  migrazioni përiodi-  
 che  e  della  poligamia.  Cio  ha  fatto  pensare  a molti Ornitologi  ehe  convenisse  conside-  
 rare  Coturnix  corne  genere  da  se. Vi  si  oppone  pero  l ’esempio  di  molti  passaggi  gra-  
 duati  ehe  si  osservano  fra  questo  gruppo  e  il  sottogenere  Ortyx.  I  caratteri  ehe  se-  
 gnalano  il Francolinus  consistono  in  uno  sprone  (talvolta duplicato),  ehe  arma  i  tarsi  
 dei maschi soli,  e nel contorno degli  occhi sfornito  di  piume.  Il becco  degli Uccelli più  
 normali  di  questo  gruppo suol esseré  lunghetto, notabilmente  curvo,  ed essi se ne val-  
 gono  corne  d’una  zappa  per  estrarre  dal  terreno  indurato  i piccioli  bulbi  di cui  si  ci-  
 bano.  Soggiomano  in  luoghi  boscosi,  lungo  i fiurni  e presso le paludi;  passano la  notte 
 appollajati sugli aîberi. Le specie  del gruppo  detto propriamente Perdix hanno  anch’esse  
 il  contorno  degli  occhi  snudato,  ma  i maschi  hanno  i tarsi  privi  di sproni,  e muniti  
 soltanto  d’un tubercolo  più  o  meno  spiccato.  Il  lor becco  più alto  ehe  largo  alla  base,  
 mediocremente  lungo  e  robusto  nel  maggior  numero,  in  alcuni  è  simile  a  quello  dei  
 Francolini.  Abitano  nei campi aperti,  aridi,  e  sassosi, non  si  posano  sui rami,  e  solo  ri-  
 coverano  al  piede  degli  alberi  e  fra  i  cespugli.  Gli  uccelli  spettanti  al  gruppo  Ortyx  
 hanno parimente i tarsi privi  di  sprone, ma  in  essi  è  tutto rivestito  di piume  il  contorno  
 degli  occhi.  Il  lor  becco  è  valido,  curvo  fin  dalla  base,  nel  quai  punto  è  più  alto  ehe  
 largo.  Menano  una  vita  analoga  a  quella  delle Perniei;  ma  si posano  abitualmente su  
 gli  alberi,  e  non  isdegnano  il  soggiorno  de’luoghi  bassi  e  palustri. 
 Vivono  in  Italia  e  sono  sparse  in  altre  regioni  dell’ Europa  tre  specie  appartenenti  
 al  genere  e  al  sottogenere  Perdix^  segnalate  dal  color  rosso  dei  piedi  e  del  becco,  
 dalla  coda  fornita  di  sedici  timoniere,  dalla  carne  di  color  bianco.  Il  Brisson  le  aveva  
 distinte  bene,  e  s’era  dato  carico  di  definirle  con  opportuni  caratteri;  ma  varj  
 Zoologi  posteriori  insieme  le  confusero.  Ingiustamente  alcuni  pongono  Linneo  in  que-  
 slo  numéro;  perché  infatti  se  si  considéra  attentamenle  cio  ch’egli  dice  è  facile  av-  
 vedersi  che  sotto  il  suo  Tetrao  rufus  indica  la  sola  Perdix  rubra  del  Brisson,  né  
 sono  applicabili  aile  altre  due  specie  i  caratteri  ch’egli  assegna.  Nel  numero  delle  
 tre  è  la  Pernice,  di  cui  diamo  la  figura  sotto  il  nome  di  Perdix  Graeca_,  e  ehe  ab-  
 biamo  fatto  rappresentare  in  una  positura  propria  a  siffatti  uccelli.  In  essa  la  gola  
 e  porzione  del  petto  sono  einte  da  un  collare  nero  ben  definito;  il  petto  non  è  
 spruzzato  di  macchie:  ogni  penna  dei  fianchi  è  segnata  da  due  fascie  nere.  La  sua  
 statura  è  maggiore  di  quella  delle  altre  due.  Nelle  varie  parti  d’Italia  chiamasi  vol-  
 garmente  CoturnicePernice  rossa_, Pernice maggiorej  Pernice  Colombajaj  e più  spesso  
 Pernice  semplicemente.  Differisce  da  questa  graeca  la  P.  r u b r a perché  in  essa  il  
 collare  nero  circonda  soltanto  la  gola,  il  petto  è  tutto spruzzato  di  macchie  parimente  
 nere,  e  le  penne  dei  fianchi  portano  una  sola  fascia.  Chiamasi  questa  pure  in  Italia  
 Pernice  rossa  o  semplicemente  P e r n i c e e  solo  per  errore  qualche  esemplare  più  
 grosso  si  sente  chiamare  dai  Toscani  Coturnice.  Finalmente  la  terza,  cioé  la  Perdix  
 petrosa  si  distingue a  colpo  d’occhio  dalle due precedenti,  perché  ha  il  collare  di  color  
 castagno  spruzzato  di bianco :  essa  è  di  proporzioni  un  poco minori. 
 Quest’ultima  puo  riguardarsi  corne  un’uccello  meridionale.  Trovasi  sparsa  lungo  
 le  spiagge  della  Barberia,  nelle  isole  Baleari,  in.  Sardegna,  in  Sicilia,  e  nell’ estrema  
 punta  della  Penisola  Italica.  La  rubraj  ehe  è  uccello  piuttosto  occidentale,  vive  in  
 Toscana,  nel  tratto  superiore  dell’ Italia,  nella  Francia  meridionale,  e  si  stende  nella  
 penisola  Iberica  fino  ad  Algesiras,  ove  ci  è  occorso  vederla.  La  Graeca^ che 'è   la Pernice  
 del  nlercato  di  Roma  ove  non  si  vede  mai  apparire  la rubra3  trovasi  nel  Regno  
 di  Napoli,  nello  stato  ecclesiastico,  segnatamente  sui  monti  Sabini,  nell’isola  di  Corsica, 
   e  per  quanto  dicesi  anche  in  quella  d’Elba:  manca  nella  Sardegna  e  nella  Toscana  
 continentale,  o  almeno  convien  dire  ehe  vi  sia  rara  oltre  ogni  credere,  perché  
 allo  stesso  Professor  Savi  non  è  riuscito  vederne  un   solo  esemplare  indigeno;  ricom-  
 parisce  in  alcuni  distretti  della  Liguria  e  del  Piemonte,  si  diffonde  nella  Savoja,  nel  
 Dellinato,  nella  Svizzera,nella Germania  meridionale;  si mostra  sulle  giogaje  del monte  
 Giurasso  e  sui  Pirenei;  si  stende  verso  Oriente  nella Grecia,  nelle  isole  dell’Arci- 
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