PTEROCLES ALCHATA.
finora ravvisarne traccia, che non dispera di ritrovar tutto al più în qnalche parle méridionale
e deserla.
La famiglia dei Pteroclidi, cui questo uccello appartiene, congiungesi anche più de-
gli altri Gallinacei con l’ordine delle Columbae, a cagione delle sue lunghe ali, nonchè
della conformazione dello sterno, e forma cosi l’anello fra le due nostre sottoclassi orni-
tologiche. Chè già le Gallinae malgrado le loro abitudini essenzialmente terrestri, mal-
grado la grande affinité con l’ordine delle Colombe, » con qualche Rapace della famiglia
dei Vulluridi da un altro lato, partecipano tuttayia degli Uccelli abnormi, quai sono gli
acquatici, più che de’normali, cui venivano riunite prima della nostra classificazione ;
ond’è che si veggono poste fra i Grallatorij non già fra gl' Insessori.
Caratteri de? Pteroclidi sono: becco sottile: ali lunghe, puntute: coda lunghetta ed
acuta : i quai caratteri visibilmente contrastano con quelli delle altre quattro famiglie ;
dei Penélopidi cioè, dei Phasianidi, dei Tetraonidi normalissime Gallinaet e dei Crypturi-
dij che le congiungono con l’ordine degli Struzzij corne essi Pteroclidi le rannodono a
quello dei Piccioni. Difatti le altre quattro famiglie suddette hanno le ali brevi, più o
meno rotondate, ed ( eccettuatene soltanto le Crypturidae) il becco robusto.
In due sottofamiglie i Pteroclidi diyidiamo: in quella cioè dei Syrrhaptini composta
dall’ unico geuere Syrrhaptes (HeteroçliluSj Yieill.), o per meglio dire dall’unica singo-
larissima specie boreale-asiatica Tetrao paradoxusj che ha tre dita coadunate insieme, distinte
ne’soli apici; ed in quella dei Pteroclini, cui si ascrivono parecchie specie, tutte
an ch’ esse dell'antico continente, ma de’paesi caldi; uccelli con quattro diti, gli ante-
riori dei quali son connessi da membrana alla base. Questa seconda sottofamiglia due
generi racchiude in P ter oclesj Tenim. (OEnas, Yieill.) e nel recente quasi ignoto Ocy-
peles di Wagler.
Distinguono il généré Pterocles i seguenti caratteri: becco della metà circa del capo
in lunghezza, sottile, compresso: mascella più lunga della mandibola, curyata verso la
punta, e vestita di pennuzze intorno la base: narici basilari, semichiuse da una membrana
piumosa : il contorno tutto degli occhi piunioso anch* esso: piedi mediocri col
tarso poco più lungo del dito medio, reticolato, ma sul dinnanzi pennuto; i tre diti an-
teriori collegati da membrana alla base: il pollice piccolissimo e piantato in alto: le un-
ghie grandi, robuste, ottuse: ali lunghe, strelte, la cui prima remigante è la più lunga
di ogni altra : coda mezzanamente grande, cunéiforme, composta di sedici timoniere, le
due medie delle quali sono più o meno anguste in punta, e al tempo stesso più o men
protratte al di là delle altre.
Piccoli di statura tra i Gallinacei differiscono i Pterocli maschj dalle femmine perché
queste son prive dei centuroni e monili onde s’adornano quelli. II genere fu stabi-
lito dal Temminck che lo sottrasse ai Tetraoni di Linneo, e comprese in esso quelle specie
appunto che dal Latham inconsideratamente poneansi non meno fra i Tetraoni che
fra le Pernici. Lo ricevevano gli autori come ben meritava, conservandogli il nome; ed
il solo Vieillot facendosene quindi autore gli conferiva quello di OEnas col pretesto che
fosse più antico. Sono infatti gli Pterocli uccelli meridionali e propriamente Affricani,
come i Tetraoni son propri del settentrione del globo: ed hanno conformazione adatla a
vivere nella sabbia, come quelli sono accommodati a dimorar nelle nevi. Passano solitarii
la vita per quei deserti, o al più in coppia, posando solo in terra ; e unicamente si ag-
glomerano allorchè volgano a bere delle rare acque che spicciano dall’arido suolo. Nella
qual co'ngiuntura si osserva che quelli soltanto di una stessa specie sparsi sopra una data
PTEROCLES ALCHATA.
periferia si riuniscono a volare insieme, in guisa pero che le diverse razze partonsi ri-
spettivamente le ore del giorno per provedere al bisogno senza emulazione di sorta, e
con provido consiglio di parcamente usare dello scarso elemento. Rapidissimi nel volo
si elevano allora a grandi altezze, movendo in punte impetpose e serrate, cui non giun-
gono ad offendere nè ad arrestare i vortici polverosi ; e si gettano di subito al basso de-
scrivendo linea quasi più semicircolare che parabolica. Onde è che il cacciatore non po-
tendo ottenerli altrimente abusa della sete loro, e al necessario varco li aspetta, mentre
lo affaticato viaggiatore esplorandone i voli e le calate non si augura invano alcuna
stilla di acqua, ed ombra di vicine fronde che lo ristorino. Prolificano al più due volte
all anno, e depongono allora uno, due, o tre uova sulla nuda terra, quando perô siavi
talun piccolo natural ricovero, ma senza apprestarvi un simulacro di nido. Proprii come
dicemmo dell Affrica, dalla quale alcune soltanto delle moite specie si allontanano,
possiamo pur dire che si dividan tra loro la immensa pen isola dalle coste barberesche
infino al capo. Nelle parti più interne ed australi se ne rinvennero in circoscritle lande
altrettante e più specie di quelle che separatamente occupano le regioni settentrionali,
tal che par probabile che altre ancora se ne troveranno di mano in mano che esplore-
ransi i deserti. Dodici finora sono le descritte dagli autori, e rammemorateci dallo Smith
nelle sue belle Illustrazioni della Zoologia dell’Affrica méridionale, oltre il soggetto del
presente articolo; le quali sono arenarius, Temm. della Barberia e del Senegal: - g u t -
tatuSj Licht. (senegalensisj auct.) delTEgitto e della Barberia: — quadricinctuSj Temm.
(indicuSj auct. et Licht. OEnas bicinctaYieill.) del Senegal — lichtensteiniij Temm, (bi-
cinctuSj Licht.) della Nubia’:!&— coronatus3 Licht. della stessa: — tricinctusj Swains, del
Senegal: — exustusj Temm. (senegalensisj Licht. nec auct.) dell’Egitto e del Senegal:
— tacky petes j Temm.: — bicinctus,, Temm. nec Licht. — simplexLesson. — maculosus_,
Burchell. — e gutiuralisj Smith : tutti dell’ Affrica méridionale.
Ripartisconsi perciô le suddette specie in due gruppi geografici, in quello cioè di
nord, ed in quello di sud; meglio pero posson dividersi in due gruppi naturali dietro le
tracce del Lichtenstein, in quello cioè dalle rettrici medie lunghissime e setacee, nell’al-
tro dalle stesse penne poco protratte al di là délie altre, ed aguzze soltanto in punta. Ti-
po del primo gruppo è il presente Pt. alchata, Licht. (Pt. setariusj Temm.), del seeondo
è il Pt. arenariusj Temm.: uniche specie che si rinvengano in Europa. E qui notisi che
quel nome di setarius sostituito dal Temminck ci porge un esempio palmare d’incongruité
nata dalla cupidigia di crear nomi novelli ; essendochè puô appartenere a ciascu-
na specie del primo dei due gruppi suddetti, nè percio è caratteristico di quella soltanto
di cui parliamo, ma del guttatus altresi, àe\Yexustusj del tachypetes,, e del bicinclus.
Vive oltre l’Affrica settentrionale in tutta quasi l ’Asia occidentale ; ma dell’ Europa
non si presceglie che la Spagna e le spiagge meridionali di Francia. In Madrid vendesi
non raramente nei mercati, e cacciasi abbondantemente nei Pirenei, nè d’altro luogo
più si delizia che di quell’arida e quasi affricana terra in un angolo di Provenza, cono-
sciuto sotto il nome di La Crau. Fugge le campagne coltivate: intruppasi anco allor che
dimora : dividesi in semplice compagnia di nozze nel bel principio di primavera : la voce
del maschio esprime il motto ATm» più volte ripetuto: quella della femmina è diversa
e molto rauca. Depone sul nudo terreno alquanto incavato due o tre uova quasi perfet-
tamente ellittiche, di color cinereo-caünellino, macchiate di nero e seminate di fosco.
Difficile e penoso è il posséder quest’uccello, che sospettosissimo e pien di paura leva
da lungi rapidissimo il volo con alte strida che avvisano delle insidie i compagni. La