ERITHROSPIZA GITHAGINEA.
nelle Orientali di Europa: e YErythrina particolarinente si h perfin mostrata nei gelidi
monti d’ Italia giungendovi di Settentrione, come la Githaginea di cui trattiamo si &
fatta vedere nelle sue piu tepide spiagge venendovi da mezzogiorno.
Caratteri del genere Erythrospiza, che lo Swainson piacesi di chiamare Haemorhoust
e il Brehm Erythrothorax^ sono il becco di forma intermedia fra le Fringillae e le Pyr-
rhulae, approssimantesi in alcune specie piuttosto a queste che a quelle, sempre pero
men rigonfio e men ricurvo all’apice, corto, grosso, leggermente arcuato, fornicato, e
privo quasi affatto di superior carena: gli angoli della bocca forniti di peluzzi: le pen-
nuzze della cavezza che ricuoprono le narici: i piedi cortini, piuttosto robusti, coi diti
quasi totalmente divisi, il medio dei quali piu lungo del tarso eccede moltissimo i la-
terali che son subeguali: il posteriore piu grosso e poco piu lungo di questi: tutte le
unghie curve e assai piu brevi dei rispettivi diti: le ali lunghette, composte di die-
ciotto remiganti, le tre piu esterne delle quali son le piu lunghe, la prima non essendo
mai piu corta della quarta: la coda piuttosto breve, intaccata nell’estremita: le piume
rade: il colore piu o men rosseggiante e talvolta argeuteo sopra una base cenerognola.
I mascbi differiscono notabilmente dalle femmine: i giovani pero, ed in autunno
gli stessi adulti, vestono una livrea molto men bella, cinerea sol tan to o fosco grigiastra
come l’altro sesso.
Congiunge questo genere i Fringillini coi Loxini non potendosi escludere dai primi
quantunque affinissimo ai secondi, ed essendo intermedio fra le Chlorospizae e le Pyr-
rhulae. Quel suo color rosso, del quale abbiamo parlato, mentre forma un segnalato
carattere di questo naturalissimo gruppo, ben ci avverte che i colori non son da porsi
in non cale, come opinarono alcuni, nella formazione dei generi.
Abitano le foreste, e vengono altresi nei giardini: discendono volontieri a saltellar
sul terreno: selvaggi di nascita si addimesticano tuttavia facilmente. Cibano le semenze
oleaginose piu che altre. Nidificano sugli alberi, deponendo circa cinque uova, [general-
mente verdognole.
Erythrospiza Githaginea giunge alia lunghezza di cinque pollici, e ne ha nove e
piu nella stesa delle ali. 11 suo becco conico rna notabilmente rigonfio, onde accostasi a
quel della Pyrrhida^ di un color arancio corallino piu o men carico secondo l’eta e la
stagione, e lungo quasi cinque linee, alto poco piu di quattro, largo tre e mezzo alia
base della mandibola: la mascella e un pochino piu stretta e notabilmente smarginata
verso la base. Ha le piume della cavezza tinte di un bel rossino, specialmente quelle che
nascondono le narici: l’iride castagnino-cupa, e bianco-rosate le pennuzze delle palpe-
b r e : il pileo e la cervice di un cenerino incarnato leggermente tinto di violetto: le lu n ghe
piumette che rivestono la regione auricolare alquanto piu cupe e piu lucenti; e lo
stesso colore caricato alquanto di foschiccio protendesi sul dorso e sulle cuopritrici delle
ali, mentre sulla groppa tingesi a leggiadro color di rosa. Tutte le parti inferiori sono
aggraziate di un roseo chiaro, piu dilavato sulla gola. La base di tutte le piume e color
leggerissimo di piombo. Le ali lunghe quattro pollici giungono ripiegate ad un terzo
della coda, che misura men di due pollici. Le remiganti e le timonidre nereggiano
co’ margini rosati e cogli orlelti biancastri. I piedi sono arancio-carnei.
Le femmine han piu squallido il manto, cioe il roseo piu debole e piu circoscritto,
il ventre piu bianco: i giovani d’ambo i sessi son piu squallidi ancora.