trovasi rara in Sicilia ci porge occasione di avvertire doversi preferire il nome Turnix a
quelli più recenti di Ortygis, 111. e di Hemipodius, Temm., e che le due supposte specie
europee son tutt’una. Sta ultima appo noi la Sottofamiglia Turnicini cui meglio è sop-
porre ai Tetraonidi che ai Crypturidi i quali chiudono 1’ Ordine.
Dali’ Ordine dei Razzolanti siamo a quello dei Trampolieri congiuntamente, attesochè
gli estremi americani Crypturidi somigliano in miniatura tanto gli Otididi quanto gli Struzzi,
mentre le Otis tengono tanto e di quest’ Ordine intermedio e delle stesse Galline. Princi-
piando dunque la rassegna delle Grallae dalla Sottofamiglia degli Otidini, primi dei Cha-
radridi, registriamo la Ottarda ( Otis tarda, L.), osservabile non manco per grandezza che
per rarità, come quella affatto accidentale apparisce : la Gallina pratarola (Otis tetrax, L.)
va in proverbio di cosa rara nelle campagne romane, avvegnachè lo sia meno che in
altre parti d Italia, tranne la Sardegna e la Sicilia ove incontrasi comune : niun esempio
dell’ affricana Otis houbara, Gm., che ben puô accidentalmente mostrarsi nella Sicilia
se andô non solo nella Spagna, ma perfino nella Germania settentrionale. Non si dovrà
scompagnare dall’Ofw lo stupido Ciurlui ( GEdicnemus crepitans, Temm. ) , il biondo Cur-
sorius gallicus, Bp., che dall’Affrica ben raramente visita le nostre spiagge, e la
rondiniforme Glareola pratincola, Leach, che volge ai più normali Charadrini per
la somiglianza coi torquati Pivierelli di San Domenico. Abbiamo di questi volatili ri-
paiuoli le tre specie più comuni d’Europa, Charadrius hiaticula., L., Ch. curonicus, Gm.,
e Ch. cantianus, Lath., allé quali crediam bene lasciare il nome linneano Charadrius
non potendo loro rimanere il già preoccupato di Ægialithes, tanto più che ottima-
mente conviene ai Pivieri prataiuoli quello notissimo di Pluvialis, Ray. Unica specie
n’è il Piviere ( Pluvialis apricarius, Bp.) squisito tanto che dicesi « Piviere, boccon
da Cavalière! » Ad esso principalmente si spiegano con tanto studio le reti nella Caccia
degli Uccelli di cui forma la miglior presa se non la più copiosa, infelice vanto con-
trastatogli dall’ affine abbondantissima Pavoncella ( Vanellus cristalus, Br. ) che gli si
pone a richiamo viva o posticcia. Insiem con essi pigliansi a quando a quando i
quasi congeneri, non comune Pivierino (Eudromias morinellus, Boie), e nordica Pivie-
ressa ( Squatarola helvetica, Savi ) ; e cosi pur ci avvenne di prendere uno sbrancato
individuo dell’ oriental Chettusia gregaria, Bp. Gli Hcematopodini ci donano poco frequente
il Voltapietre ( Strepsilas interpres, Illig. ) , e la Beccaccia di mare ( Hcematopus
ostralegus, L. ).
Eccoci subito alla Famiglia degli Scolopacidi che non si deve assolutamente disco-
stare da quella dei Charadridi. Negli Scolopacini, che somministrano alia mensa cinque
specie, entra innanzi la Beccaccia ( Scolopax rusticola, L. ) che per la predicata squisitezza
della carne si lascia dopo lo stesso Piviere, non essendo cosa di essa cui si rifiuti schi-
filtoso palato : quando i vicini monti cuopronsi di neve scende copiosamente a valle per
ove il cacciatore fatto tollerante di duri geli la va snidando col cane da cupi burrati
e da folte siepi ; in altre guise non meno suol pigliarne il villano ponendo lacfciuoli nei
viottoli e nei vano dei cespugli a bella posta acconciati : ve ne ha una variété alquanto
più piccola creduta da taluni specie diversa. Vengon quindi il Pizzardone ( Gallinago
major, Bp. ) tanto aspettato in aprile dai ghiotti; la sospettosa Pizzarda o Beccaccino
(Gallinago scolopacinus, Bp.) ch’ esercita la destrezza dei più valenti cacciatori e 1’ industria
dei lacciaiuoli ; 1’ affinissima Gallinago brehmi, Bp. ; e il Frullino o Mezzo-beccaccino
( Gallinago gallinula, Bp. ). Traccia il passaggio alia Sottofamiglia dei Tringini 1’ americano
Macroramphus griseus, Leach, solamente accidentale nei nord dell’ Europa. Di subito
ci si présenta il Gambecchio-frullino' (Limicola pygmoea, Koch, Tringa platyrhyncha,
Temm. ) talvolta cèlto sulle rive adriatiche. Segue il comun Gambecchio ( Pelidna minuta,
Steph.), e dietrogli la ugualmente nana men frequente Pelidna lemmincki, Steph.;
la nordica violetta Pelidna maritima, Brunn, osservata in Liguria; 1’ abbondante Pelidna
cinclus, Cuv., e la piü copiosa Pelidna? subarcuata, Cuv., che nei tempo degli amori
colorano la Candida panda, questa in rosso, quella in nero. II curvamento del becco
sempre crescente in generi esotici ci fa volgere ai Ciarlotti, per cacciare i quali si
muta di tesa in tesa seguendo a riva dei fiumi i *lor queruli branchi. Ne abbiamo tre
specie, il Ciarlotto spadone (Numenius arcuata, Lath.), il men comune sospettoso Ciar-
lotto dalla croce (N. phceopus, Lath.), e il Ciarlottello (N. tenuirostris, Vieill.). L’affricano
tridattile Falcinellus del Cuvier pu6 mostrarsi talvolta sulle spiagge italiane. Lungo di esse
corre frequente in primavera la Calidris arenaria, Illig., anch’ ella tridattile, ma con
becco di Tringa e non di Numenius. Del ristretto genere Tringa abbiam Tunica variabile
T. canutus, L. rara e soltanto dell’ Italia settentrionale. Il battagliero Uccello muto, o
Salzaruola? (Machetes pugnax, Cuv.) tanto vario di manto, si prende in gran copia,
particolarmente nei piano viterbese, con reti aperte a richiamo di Pavoncella. Quest’ Uccello
travolto da Totanus a Tringa ben ci porta alle specie di quello, cioe: il Cuccaletto
(Actitis hypoleucus, Boie) ; il boscareccio Totanus glareola, Temm., il Culbianco (Totanus
ochropus, Temm.) che si avvicina al sapore della Beccaccia, ben diverso in ciö dai
congeneri, il raro Totanus stagnatilis, Bechst., il solitario Totanus fuscus, Leisler, il
pin comune Totanus calidris, Bechst.; e la Pantana (Glottis chloropus, Nilss. ) col becco
leggermente volto in su. Delle Pittime o Tecchie abbiamo due specie che si prendono
coi Pivieri, la Limosa cegocephala, Bp. di coda nera, piuttosto copiosa al ripasso sullo
scorcio del verno, e la molto rara Limosa rufa, Br., di coda fasciata: non abbiam
perö mai udito sia stata presa la Limosa meyeri, Leisler, ne la Limosa recurviroslra, Pall.
( Scolopax cinerea, Güldenst., Totanus javanicus, Horsf.), tipo oggigiorno del genere
Terechia, Bp. ( Simorhynchus, Blasius e Keyserling), pur cölta in paesi assai piü lontani
dell’ oriental sua patria, qual’ e la Normandia, e che il ricurvo becco tanto bene collega
alia Famiglia dei Recurvirostridi. Mostrasi in primavera la Monachina ( Recurvirostra avo-
cetta, L.), e il tanto piü comune Cianchettone (Himantopus candidus, Bonn., e non Hypsi-
bates come vorrebbe il Nitzsch, giacche il nome Himantopus, Br. era dato assai prima a
questo genere, che a quello cui si vorrebbe il nostro uccello lo cedesse). E qui conseguita
la piccola Famiglia dei Phalaropodidi, ehe pur manda fortuitamente ai nostri laghi setten-
trionali il Lobipes hyperboreus, Cuv. ed il Phalaropus fulicarius, Bp. Rannodasi questa per il
carattere dei piedi lobati alia Fulica, che noveriamo prima nella Famiglia dei Rallidi, nei
quali viemeglio ancora risalta una decisa affinila con le Galline. Vien composta appo noi
di tutte le specie europee. All’abbondantissima Folaga (Fulica atra, L.) per cui pigliare
si fa grande apparecchiamento di ordinate Cacce all’intorno e dentro de’ laghi, va ag-
giunta T accidental Fulica cristata, Gm. che ha bene la cresta dei.piü tipici Gallinacei. La
Gallinella (Gallinula chloropus, Lath.) ehe ad essi pur richiama col nome volgare, rimpiattasi
in densi cespugli, o per acque profonde traesi dietro a nuoto i graziosi pulcini. Lo splendido
Polio Sultano ( Porphyrio antiquorum, Bp.) presenta di sua bellissima vista la Sicilia, ma
radamente si strania da quella tiepida regione. II Porciglione (Rallus aquaticus, L.) sta
tenacissimo fra Terba, e meglio fidando nella velocita dei piedi che nei debole volo tra-
vaglia e stanca il piü destro cane da leva. NÖ diversamente si conducono i tre Voltolini
( Porzana maruetta, Gr., P. minuta, Bp. e P. pygmcea, Bp.) che se ne vanno d’ inverno,
e tornano d’ Aprile, il secondo perö piü tardi e in minor numero. Il Re di Quaglie ( Orty-
gomelra crex, Steph.) cosi chiamato per venire foriero di esse e riunirvisi degnamente nei
campo e sulla mensa, ha dei Razzolanti perfin le abitudini terrestri. In quei Trampolieri
che dei Razzolanti s’ improntano ultima e la famiglia dei Psophidi rappresentati appo noi