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 cioè  quattro  incisivi  e  dodici  molari.  GF incisivi  sono  lisci;  i  superiori corti, yerticali,  
 alquanto  ristretti,  quasi  troncati  per  traverso  all’estremità,  incavati  dal  lato  interno;  
 gjjl inferiori  lunghi,  declivi,  ricurvi,  assai  compressi»  acuti  verso  l ’apice  e  taglienti,  
 assottigliati  yerso  il  basso  dal  lato intemo.  Il  primo  dei  molari d’ambedue  le mascelle  
 è maggiore  degli  altri;  nella  mascella  di  sopra  ha  sei  tubercoli  e  cinque  in  quella  di  
 sotto :  il  secondo molare  d’ambedue le mascelle ha quattro  tubercoli, come pure  il  terzo  
 della  mascella  superiore ;  tre  soli  ne  ha  il  terzo della mascella inferiore.  La  corona  di  
 essi  nel  logorarsi  prende  l’aspetto  d’un  disco  segnato  da  solchi  e  da  intaccaturé  al-  
 l’intorno.  È  cosa  poi  degna  di  nota  che  tutt i  molari  superiori  sono  inclinati  dall’ in-  
 dietro  all’ innanzi,  e  all’ opposto  gl’inferiori  pendono  dall’ innanzi  all’indietro.  La  ata-  
 tura  di  tutti  gli  animali  compresi  in questo genere  è piccola  oppure mediocre;  il  capo  
 conico,  il muso  alquanto  allungato  ma  non decisamente  aguzzo;  gli  occhi  grandetti;  le  
 orecchiette  grandi,  oblunghe oppure affatto attondate, poco  fornite  di peli,  e questi sono  
 breyissimi :  il labbro superiore  è fesso ;  la bocca manca dei serbatoj  del  cibo detti sacchi  
 buccali.  Collo corto:  tronco  tozzo:  mammelle da quattro  a  dodici, parte pettorali, parte  
 addominali.  Piedi  anteriori  con  quattro  dita  unguicolate,  e  in  luogo  del  pollice  una  
 yerruca  coperta da un’ unghia  ottusissima :  piedi posteriori mediocremente  allungati, con  
 cinque dita unguicolate;,  unghie  ricurve.  Coda  lunga,  oppure  lunghissima,  terete,  con  
 numerosi anelli formati  da scaglie, fralle  quali spuntano  alcuni pochi peli rigidi. Pelame  
 del  corpo  corto,  frammisto  ad  altri  peli più lunghi e  più rigidi,  i  quali giungono  tal-  
 yolta  ad ayer l’aspetto  di  pungiglioni  depressi, come  quelli  dei  yeri  Echimij in  ragione  
 della  quai  conformazione  gli Animali  che  li  portano  sono  stati  annoyerati  perfino  fra  
 le  Istrici. 
 I  Topi sono onniyori nel signifîcato più esteso di questo termine.  Si  dilettano  assais-  
 simo  di semi, materie  grasse,  e  quasi putride.  Spinti dalla  fame  comhattono  fra  loro  con  
 incredibile  accanimento..  Sono ardentissimi  nei loro  amori  ed  eccessiyamente  prolifici,  
 perché  la  femmina  porta  più  yolte  alTanno  molti  figli  che  dopO'  breye  tempo- diven-  
 gonoatti  a generare.  Vivono in tutt’ i  climî, ed alcune  specie  di essi si sono  rese  oramai  
 cosmopolite  avendo  seguito  l ’uomo  doyunque egli s’è  trasportato.  Non  sono  soggetti  al  
 torpore invernale neppure  nelle  regioni  più  fredde.  La  lor  vita  per lo più  è nolturna.  
 Hanno nemici i  Gatti, i  Cani, le Yolpi,. le Mustele,  i Gufi.  L’industria  con la  quale  scel-  
 gono  i loro  asili  in  luoghi  nascosi, impenetrabili,  o  inaccessibili;  l ’agilità,  la  destrezza  
 con  cui  sfuggono  ai  pericoli,.  e  sopratutto  la  prodigiosa  fecondità  sottraggono  le  loro  
 stirpi  ai  tanti mezzi  di  distruzione  con  cui  l’uomo  perseguita  costantemente,  e  sem-  
 pre  con poco frutto  questi  ospiti suoi molestissimi :  eppure  egli ha saputo  rilegare  fra  i  
 deserti Elefanti e  Tigri e Leoni.  Lunga sarebbe a  ripetersi la sérié  dei danni  di  cui ogni  
 giorno  ci sono  cagione  i Topi.  Divorano  essi  le  prowisioni  dei  nostri  alimenti,  frutto  
 prezioso  d’immensi  sudori  rodono  e  vesti  e  suppellettili  e  merci ;  consumano' i  pal-  
 chi,  le  trayi,  le  mura  stesse  delle  abitazioni;  con  subitaneo  strepito  interrompono  i  
 nostri  sonni;  irrevereüti  per  quanto  abbiamo  di  più  rispettabile  s’introducono  nelle  
 biblioteche  e  negli archivj.  per  mutilare  le  sentenze  dei  classici,.  dei  dottori,,  dei  magi-  
 strati;  ardiscono  perfino  turbare  la  pace  dei  sepoicri,  e  oltraggiare  le  spoglie  dei  tra-  
 passati  sacre  ail’ affetto  dei  congiùnti  e  degli  amici  superstiti.  A  dispetto  delle  arti di  
 cui  facciamo  uso,  dei nemici che educhiamo ai lor danni,  questi animalucci  si moltiplicherebbero  
 a  segno  (l’attentare  alla  nostra  esistenza,  se  il  loro  stesso  istinto  rapace  
 e  fiero  non  si  rivolgesse  finalmente  a  nostro  vantaggio:  perché  allorquando  in  un  
 distretto  s’ è  accresciuto il lor  numéro fuor di misura,  la  penuria  del  yitto  li  spinge  a  
 emigrare,  e  più  spesso  ancora  a  trucidatsi  scanibievolmente,  e  a  consumare  il  lor pro-  
 prio  esterminio. 
 Il  genere  Mus  puo  riguardarsi  come  tipo  della  diyisione  Marina  della  famiglia  
 Muridae,, la quale  diyisione contiene  tutt’i Rosicanti che hanno  le  clavicole  perfette,  più  
 di  due  mammelle,  i denti mascellari semplici, la coda squamosa,  e  il  pelame  misto  di  
 setole  oppure  di pungiglioni.  Nëllo  stato attuale  della scienza  questo  genere Mus  non  è  
 ripartito  in  sottogeneri,  e  la  stessa  cosa  puo  dirsi  di  quasi  tutti  gli  altri  generi  dello  
 stess  online;  infatti paragonati ai gruppi  d’altri  ordini  corrispondono  forse ai  loro  sottogeneri  
 quanto  al val ore.  Quelle specie di  Topi perö che hanno  i piedi palmati,  e  quelle  
 che  portano  pungiglioni  potrebbero  benissimo  venir  separate  dalle  altre.  Dopo  taie  
 eliminazione il gruppo Mus resterebbe  |iïù  compatto e naturale,  e  comprenderebbe  tut-  
 tavia  una  trentina  di  specie. 
 Il Mus tectorum  ha  il capo  alquanto  allungato,  il muso  piuttosto  sottile,  piano  di  
 sopra.  Mascella  inferiore assai più breve della superiore.  Occhi grossi' e sporgenti.  Orecchiette  
 assai  grandi,  larghe, quasi ovali. I  peli lunghi del dorso  sono rigidi, grossi unifor-  
 memente quasi per tutta  la  loro lunghezza ;  i  peli brevi piuttosto molli.  Coda  più  lunga  
 del  corpo  compresovi  il  capo,  con le scaglie  disposte  in  220 0  240  anelli,  tutte  molto  
 cospicue,  e  con  pochi  peli  rigidi  e  corti.  Il  colore  di  tutta  la  parte  superiore  è  un  
 cinereo  misto  di  ferrigno;  perché  i  peli  corti  sono  bigi  alla  base,  ferrigni  all’ apice,  
 mentre i  lunghi  sono  tutti nerastri ;  quello  delle  parti  inferiori è  bianco  ehe  volge  al  
 canario.  I  piedi sono quasi nudi e  di  color carneo. 
 Le proporzioni sono come  segue : 
 poll.  lin. 
 Lunghezza  del  corpo  dal muso all’ ano..........................................................  7  6 
 »  del  c a p o ............'..........................................................................  2  >» 
 »  delle  orecchiette............................................................................  1  » 
 Larghezza  delle orecchiette............. .................................................................  »  7 
 Distanza  dalla punta  del muso  all’angolo posteriore dell’occhio..................  1  » 
 Lunghezza  della c o d a .............................................................................................  9 _  » 
 »  dell’antibraccio...............................................................................   1  2 
 »  del podio  anteriore.........................................................    » 9 
 »  della  gamba.....................................................................................  1  9 
 »  del podio posteriore.................................................       1 6 
 Questo  Topo preferisce le  stazioni asciutte aile umide.  Vive  nell’intemo  delle  case,  
 ne’ granaj,  ne’magazzini, nelle  soffitte.  Fréquenta  i  tetti,  e  quindi  i Toscani lo  dicono  
 Topo  tettajuolo:  a  Roma  perö  il volgo  lo  confonde  col  Mus  decumanus  sotto  lo  stesso  
 nome triviale di Aoraz. D’estate  invade  gli orti, i  giardini, dà  il guasto alle frutta, e  spesso  
 rode la scorza  dei limoni  sulla pianta, senza  toccarne la polpa.  Allorchè  trovasi nell’ im-  
 possibilità  di scampare  si  difende  intrepidamente  contro  qualunque  nenïico.  Assale  le  
 colomhaje,  uccide e  divora  i  polli  più  teneri e  gli  uccelletti  annidati  nei  buchi  delle 
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