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 sola  eransi fatte  due  specie,  lusingatosi di oyyiare  al  disordine  migliorandole  il  nome;  
 il terzo  da  chi solo  curiosamente  ne  osservo  i costumi.  Vola  difatti  più  in  alto  e più ra-  
 pidamente  delle  sue  congeneri,  tramandando  un  grido  acuto  ed  offensivo  all’orecchio.  
 Anche  l’odore  émanante  da  una  ghiandola  dorsale  è  nauseantissimo. Gregaria nelle sue  
 abitudini  svolazza  perfino  a  torme,  che  congregate  sogliono ricovrare  ora  nei  cayi degli  
 alberi,  ora  sotto  i  tetti  e  nelle  soffitte  delle  case,  giovando  a  questi  individui  lo  scal-  
 darsi a  vicenda.  Mostrasi  per più breve  tempo  di qualunque  altra,  uscendo  dalle  cove  
 in  Aprilej  e  ritirandosi in  Agosto.  È  abbondantissima  in  alcune  località  d’Inghilterra ;  
 comune  in  Francia,  in  Germania,  e  nelle  adiacenti  regioni;  rara pero  in  Italia,  ove  le  
 accurate ricerche  del  professor  Savi ne procacciarono finora  due soli esemplari  Toscani.  
 Noi  non  l ’abbiamo  mai  rinvenuta  nelle  vicinanze  di  Roma ;  e  quanti ne  possediamo  
 provengono  dal  di  là  dellWpennino,  uno  dei quali  grandissimo  dall’Ascolano. 
 In  questa  ingente specie  il  capo  è  piatto  e  largo:  il muso  ampio,  ottu.so,  e  quasi  del  
 tutto  nudo,  si estende  oltre le  orecchie  anco  meno  della metà  della  distanza  che  passa  
 tra l'una  e l’altra:  il naso molto  schiacciato, dilatato  all’apice,  è  incavato  dolcemente  tra  
 le  aperte e rigonfie  narici :  la bocca  è  grande,  fessa  oltre  l’angolo  anteriore  dell’ occhio :  
 gli  occhi,  grandetti  per un  Pipistrellusj nè  tanto  nascosti dai  peli,  son  collocati  sotto  il  
 lenibo  interno  delle  orecchie,  in  linea  colla  base  superiore  dei  traghi,  vicini  ad  essi  
 più  del  doppio  che  alia  punta  del  muso,  e  distanti  da  questo  un  terzo  men  che  fra  
 loro.  Le  orecchie  assai  slontanale  s’impiantano  superiormente  alia  linea  degli  occhi;  
 son  lunghe un  terzo meno  del  capo,  e  larghe  quanto lunghe,  riescendo rotondo-dilatata  
 la  forma  loro;  portano  al margine  esterno presso  la base  una  ripiegatura  piuttosto  pro-  
 fonda,  che  abbassandosi  si  prolunga  all’ innanzi  oltre  gli  angoli  della  bocca.  I  traghi  
 sono  arcuati,  capocciuli,  ristretti  nel mezzo,  e  cosi  brevi  che  non  giungono alla  metà  
 dell’orecchia.  Le  anguste  bucce,  lunghe  una  volta  e mezzo  più  della  loro  altezza,  ri-  
 piegate  addosso  il  corpo  superano  di  poco  l’estremità  del  muso :  il  pollice  alare  è  for-  
 nito  di  unghia  assai  corta  e  smussata:  la membrana  interfemorale molto  piena,  racchiu-  
 de  quasi interamente la  coda alquanto  più  breve  dell’antibraccio  e molto men lunga  del  
 corpo;  e  in  virtù  di un  seno  rientrante  prossimo  a  ciascun  dei piedi,  grandetti,  scarsa-  
 mente  ciliati,  di  corte  unghie  e poco  acute, li rende  liberi al  di dentxo, mentre  le bucce  
 non  li inceppano  al di fuori. Il  pelame  cprtino, folto  e molle,  è  di un bel  cannellino vivo, 
   appena più scuro al  di sopra ;  le membrane  il muso  e  le  orecchie son  nere: 
 poll.  lin. 
 Lunghezza  totale....................................................... 3 
 »  delle  orecchie........................................ 7 
 »  della  c o d a ........................................... ........................................   I 10 
 Estensione  delle  bucce  .  ........................................ 3 
 Altezza  delle  medesime........................................ .. 
 »  del pollice.  ..................................  .  .  . 3 2  
 6 
 »  della  gamba........................................ 
 »  del  p i e d e .................... . 
 Ö 
 PIPISTRELLO  SEROTINO 
 p ip is t r e l l u s   rostro  turgidOj acutiusculo:  auriculis  capite parum  brevioribuSj  ovato-oblon-  
 sis;  trago  auriculae  dimidio parum  breviorirectiusculOj  semicordato:  pedibus  mini-  
 me  liberis ob amplitudinem  alarumj  et  patagii analis  integri ,*  vellere  castaneo-cinereo,  
 subtus  pallidiore;  pilis  longiSj  unicoloribus.  Dentes  32. 
 VESPERTILIO  SERQTINUS,  Schrei. Säuglh.p. 167.  sp. H. tab.55.  Erxleh. Syst. p.il\-]. SPA-  Zimm.Zool.  
 Geogr. II. p. 415. sp. 364.  Gmel. Syst.I. p. 48. sp.  18,  Kuhl, Deulschl, Flederm. in Wetter. Ann. sp.9.  
 Desmar. Mamm.p.iS’]. sp.ao5. Erie. Melh. tab.33. fig.l^.  Id. inD ict.S c.N a t.LV Ill.p .34.  Id.inFaun.  
 Franc. Mamm. p. 16. sp 9,  Griffith, Anim. Kingd. V. p. 249. sp. 2.  Lesson,Man. Mamm. p. 88. sp. 200.  
 Id. in Diet. Class. H. Nat. XFY. p.572,  Fischer, Synops. Mamm. p .io 5.sp.5.  Wagier, Syst. Amph. 
 p. 13.gen. 18.  Fitting. Prodr. Faun. Austr. p.294,  Gray, in Zool. Journ.  ll.p .x 09.  Jenyns, Brit.  
 Vert.p.nn.  Bell, Hist.BriL.Quadrup.pM-cum Jig. 
 VESPERTILIO noctola (err.), Geoffr.in Ann.Mus.FIII.p.iQ?>.fig.l\’]. 48.  Desm. in N, Dict.XXXF. p. 468.jp.4.  
 VESPERTILIO,  Gosner,Av.  II. p.  676. cum fig.  Aldrov.Ornit.I. lib-ix.cap.i.p 5-]i./ig. in p.5-]6. 
 PIPISTRELLO  serotino,  Ranzani,  Eiern. Zool. II. P.u.p.no5. sp. 4- 
 SEROTiNE,  Daubent. in Mem. Acad. Paris. 1.759. pModab.i.Jig.i.  Buff. Hist. Nat.FIII. p. 129. tab.tü./ig.i. 
 Cuv.Rcgn.Anim. I. p. 129.  Id.lbid. 2. ed.I.p, 121.  
 vespert Ilion  Serotine,  He s mar.  loco citato. 
 Serotine  bat,  Penn.Syn.p.5-jo. sp.288.  Shaw, Gen. Zool. I. P.i. p, l32.  Bewick, Hisl.Quadrup.p. 5i 3.  
 BLASSE  FLEDERMÄUSE ,  Bechst. Nat. DcUtSChl. p II7O. 
 ABENDFLEDERMAUS,  BLASSE  FLEDERMAUS,  Fitzinger,  loco citato. 
 ISl on  mai  prima  che  sian  passati i  crepuscoli,  ma  per tutta  la notte  fino  all  alba,  
 vola  questo Pipistrello uscendo  dalle buche  delle veechie  fabbriche, e  dalle soffitte  delle  
 case càmpestri,  ove  aggruppato  co’suoi  simili  dimora  in  anguste  nicchie.  Batte rapida-  
 mente  le  ali,  e  si  allontana  per  lunghissimi  tratti  solito  girar  solingo  nelle  alte  regioni  
 deU’aria.  Trovasi  ne  bassi  fondi  e  nelle maremme ugualmente che  negli  alti  gioghi  dei  
 monti.  Abonda  moltissimo  ne’ paesi  nostri,  mostrasi  talvolta  nelle  men  rigide  nottate  
 d’inverno,  entra  per  fin la  città,  ove  in  numéro  cede  appena  allô stesso  y   vispistrellus  
 ed  al  Rhinolophusferrum-equinum.  Fréquenta  pero  in maggior  copia  i  colli  sùburbani,  
 raassime  le  gallerie  di  Albano,  piacendosi  di  vagar  tra  le  fronde  in  cima  de* grandi  e  
 continui  alberi,  spiccandosi  altresi  aile  cataste  de’legnami,  tra’quali  suol posare anco  
 il  volo.  Non  è  gregario  giammai  de’suoi simili,  nè  degli  altri Vespertilionidi:  cibasi  in  
 grandissima  parte  di  vegetabili:  résisté a  lungo  digiuno:  partorisce  di primavera  innol-  
 ^rata un sol  nottolino  per volta. 
 Non  sappiamo  se  alloggi  in  più  parti  delle  isole Britanniche,  perché  finora  fù  osser-  
 vato unicamente  nelle vicinanze  di Londra.  In  Germania  pero  e  nelle  adiacenti  regioni  
 è  comunissimo  quasi  quanto fra  noi, e  quanto  in  Francia,  ove  lo  discoperse  corne  tanti  
 altri  il  signor  Daubenton;  cui  non  crediamo  di  togliere  alcun  vanto,  se  pendiamo  a  
 credere  cbe  l’Aldrovandi,  ed  i  classici  antichi,  avuto  riguardo  a  luoghi  ove  scrissero,  
 miravano ad  esso  quando  del  Vespertilione parlarono.