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 l ’utile  Rennaj  vero  dono  della Provvidenza  per  le  regioni vicine al polo  artico.  Vivono  
 a  torme numerose,  a  coppie  o isolatamente.  Soggiornano  nei  boschetti,  nelle  selve,  nei  
 prati  di  pianura,  anche  in  quelli  prossimi  aile  paludi.  Nei  climi  freddi  e  temperati  
 s’accoppiano  allorquando la stagione  già molto  inoltrata  gli  ha  ristorati  dei  danni  sof-  
 ferti  nella  inyernale  penuria  del cibo ;  nei climi più caldi quasi in  ogni tempo  dell* anno. 
   Una,  due,  rare yolte  tre sono  i  frutti  d’ogni parto.  Quasi  tutti  sono  poligami  corne  
 gli  altri  ruminanti.  Hanno  una  carne  saporita,  compatta,  talyolta dura soyerchiamente.  
 Le  specie  del  genere  sono  assai  numerose,  sparse  nelle  yarie  parti  del globo,  ad ecce-  
 zione  dell’ Africa méridionale e  dell’ Oceanica. 
 Nella  edizione  del Regno  animale  del  Cuvier,  data in  Inglese ’dai Griffith, il  Signor  
 Hamilton Smith distribuisce le specie  dei  Cervi in  gruppi  d’ordine inferiore, secondo un  
 piano ehe a noi par lodeyole,  e che  adottiamo  con leggiere modificazioni.  In ossequio  del  
 vero  noteremo  frattanto,  ehe  rinvengonsi  gli  elemènti  di  questa  distribuzione stessa  in  
 quella  già  proposta  solto  altra  forma  dal  Signor  Prof,  de  Blainville. 
 Ecco  l’esposizione  compendiosa  dei  dieci  sottogeneri  ehe  a  nostro  ayyiso  compon-  
 gono il  genere Cervus.  i.  Alces.  Corna terminate da un’espansione  palmata:  niun dente  
 canino:  muso  non  rigonfio:  naso  peloso:  labbro  superiore  sporgente :  mento  barbato :  
 coda brevissima.  2 .  Tarandus.  Corna,  e  denti  canini  in  ambedue  i  sessi :  il  ramo  ba-  
 silare  delle  corna e  il secondo palmati e  terminati in  acume:  muso  poco rigonfio :  coda  
 breve.  3.  Dama.  Corna  piatte  nella  porzione superiore,  ehe  è  dentata  lungo  il  margine  
 posteriore,  tereti nella  porzione-inferiore  con  due rami conici terminati  in  acume : niun  
 dente  canino:  muso distinto :  seni  lacrimali r  coda  grossa,  lunga.  4-  Cervus.  Corna  al  
 tutto  tereti,  superiormente  di-tricotome  con  tre  rami  semplici  piantati  sul  lato  anteriore: 
   denti  canini  nei  maschi:  muso  distinto:  seni  lagrimali:  coda piuttosto  breve.  
 5.  Hippélaphus.  Corna  tereti,  bifurcate  all’ apice  e  munite  di  un  sol  ramo,  basilaie :  
 denti  canini,  talyolta  anche  nelle  femmine:  muso  rigonfio:  seni  lacrimali  profondi :  
 giubba  sulla  ceryice:  pelame  di  colore  scuro  non  macchiettato.  6.  Axis.  Corna  corne  
 neir Hippélaphus,  ma più sottili :  seni lacrimali piccioli  o mancanti:  nè denti  canini  nè  
 giubba:  coda  lunga,  prolratta  fino  al poplité:  pelame  screziato  di  bianco,  j .  Capreo-  
 lus.  Corna  col  tronco  terete  con  un  sol  ramo  anteriore piantato nei mezzo  ed uno  posteriore  
 piantato  verso  l’apice  talvolta  compresso :  nè  denti  canini  nè  seni  lagrimali :  
 coda  appena  distinta.  8.  Mazama.  Corna  un  poco  compresse,  piegate  ad  arco  con  la  
 convessità  volta  ail’indietro,  con  un solo ramo  ehe  guarda  all’innanzi  e  verso  l’interno, 
   i rimanenti volti ail’indietro,  per lo  più verticali:  niun  dente  canino:  pori  sottorbi-  
 tali costituenti  una  piega  cutanea :  muso  distinto :  coda lunga.  9.  Subulo.  Corna  piccio-  
 le,  costantemente  prive  di  rami:  muso assai rigonfio:  seni  lagrimali  piccioli.  10.  S ty lo   
 cerus.  Corna  picciole,  fornite  d’un  solo  ramo  anterior mente,  sostenute  da  uno  stipite  
 elevato :  denti  canini nei maschi, per lo  più lunghi, sporgenti:  muso poco rigonfio: seni  
 lagrimali profondi. 
 Al  terzo  di questi sottogeneri spetta il Daino, detto da Linneo  Cervus Dama  tuttochè  
 non  corrisponda  veramente  al  Damaj  ma  al Platjrceros degli antichi. E intermedio per  
 la statura fra il Cervo  comune  (Cervus Elaphus,  L.),  e  il Capriuolo  (Cervus capreoluSj L.)  
 sole  specie  che  oltre  della nostra  conti  1’Italia.  In paragone  degli altri  Cervi ha il  capo  
 non molto lungo, la  coda  lunghetta:  il suo  muso  è  priyo  di  peli,  sparso  di  ghiandole: 
 CERYUS DAMA. 
 ha gambe  assai lunghe  e  sottili;  gli unghioni brevi.  I maschi mettono  le  coma di prima-  
 vera  un’ anno  dopo  la  nascita,  e queste  per  allora  sono  semplici  conico-allungate,  leg-  
 germente  divergenti.  Nell’ anno  ehe  segue  sono  maggiori,  suddivise  in  due  rami  semplici  
 disuguali,  non  sensibilmente  compressi.  Nei  terzo  anno la loro  porzione inferiore  
 che  poträ  dirsi il tronco,  e  ehe  h  costantemente  terete,  suol  portare tre  punte  ossieno  
 rami  semplici  conici  acuti,  piantati sul dinnanzi uno di sopra  dell’altro, 1’inferiore  de  
 quali prossimo  alia base,  e percio  da  dirsi  basil are,  e un poco ricurvato  all  ingiü, simile  
 a  quello  ehe  si  osserya nelle corna  del Cervus Elaphus. La  porzione  superiore  delle  cor-  
 na stesse  e  sölamente  un  poco  schiacciata,  ed  ha un ramo  terminale  eretto,  conico,  ed  
 un  altro  pur  conico  ehe  guarda  all’indietro.  Fino  a  quel  tempo  il  color  delle  corna e  
 cinereo-terreo,  somigliante  a  quello  ehe  han  le  corna  dell’ E la p h u s dipoi  diviene  piu  
 chiaro di molto.  Dal  quarto  anno  in poi  piu  non  apparisce il ramo basilare  del tronco,  
 sul  lato  anteriore  del  quale si mostrano  solo i due  altri rami conici  semplici nella  posi-  
 tura  stessa  ehe  avevano  durante il terzo  anno,  ma  di  mano in mano  piu  lunghi  e  piu  
 incurvati verso 1’ indietro.  La porzione  superiore  del  corno fin  da questo  anno  b affatto  
 schiacciata, presentando una faccia piano-convessa all’infuori e al dinnanzi;  questa parte  
 ehe  suol  denominarsi palmare  pel  quarto anno  e meno  estesa in lunghezza  ehe il tronco  
 sottoposto,  fatta  quasi a  ventaglio  piu  largo  ehe  lungo, senza  punte  o seni sul  margine  
 anteriore,  incisa  da  seni  rotondati  sul  margine  posteriore,  in numero  di  cinque  con  le  
 punte frapposte  ai seni assai ottuse,  ad  eccezione  della  piu bassa,  ehe  suol  essere  acuta e  
 ehe talvolta  e bifida.  Negli  anni successivi la parte palmare s’accresce nelle proporzioni,  
 ed acquista maggior numero  di punte  e percio  ancora  di seni lungo il margine  posteriore, 
   e  tutto  il  corno  va  incurvandosi  verso  l’interno  e  all’ indietro.  Prima  del  decimo  
 anno  la porzione palmare  cessa  d’accrescersi  in larghezza,  ma  inyece  s  allunga  e  giun-  
 ge  ad  essere  due o tre  volte piu estesa in lungo  ehe  in  largo,  e .ad  eccedere la nnsura  
 del  tronco  ehe  la  sostiene.  Dopo  quel  tempo  il  margine  posteriore  e  la  cima  presenta-  
 no  8,  10,  12  o  14  punte  tutte aguzze,  1’inferiore  delle quali  e  assai  allungala  cornea  
 acuta’,  poco  dissimile  dai  due  rami  piantati  anteriormente  sul  tronco.  Negli  individui  
 vecchissimi  la  lunghezza  totale  delle  corna  decresce  annualmente  mvece  di  accre-  
 scersi.  Le  corna  quali  sono  ritratte nella  nostra tavola  spettano ad un  esemplare  molto  
 avanzato  negli  anni.  I  cambiamenti  successivi  ora  indicati  non  s’adempiono  sempre  
 con  uguale  regolaritä,  anzi  varia  assaissimo  in  ogni  tempo  il  numero  e  il  colloca-  
 mento  delle  punte,  non  ehe la loro figura.  Al solito  si stendono maggiormente  e  pren-  
 dono una  configurazione piu  complicata  le  corna  de’maschi  pasciuti  meglio  e  piu  vigo-  
 rosi.  Qualche  volta  alcuno  de’rami  del  tronco  tende  ad  allargarsi  alia  cima;  tal  altra  
 la parte  palmare  invece  di rimanersi  distesa  e piatla  s’inflette  a foggia  di cartoccio.  Rara  
 eosa  poi  e ehe il  corno  destro rassotnigli in tutto  al sinistro. 
 Nell’ estate il  colore  del tronco  superiormente  e  dai  lati b  d’ un bruno  poco  intense,  
 vol»ente  al  fulvo,  ehe  si  stende  alle  cosce,  alle spalle e  alia  cervice.  Corre  sul  fil  della  
 schiena  una  grande  striscia  nera,  ehe  di  qua  e  di  la  daU’origine  della  coda  s  allarga  
 alquanto  e  si prolunga  sulla  parte superiore  delle  natiche. Dai lati della striscia  nera  del  
 dorso  sono  segnate  numerose  macchie  biancastre  poco  decise,  del  diametro  di mezzo  
 pollice  o poco piü,  fra le  quali  le  superiori  almeno  sono  ordinate in una  fila  longitudinale  
 quasi regolare:  di queste macchie v’ha qualche indizio  anche sul collo.sulle  spalle  
 e sulle  cosce.  Il  capo  e  d’un  color cinereo tendente  qualche  poco  alia tinta  del dorso,