Il gen ere Cards, tipo della sottofamiglia dei Felidi ehe abbiamo chiamata Caninat
pué definirsi un gruppo di Fiere digitigrade, che hanno tre falsi molari nella ma-
scella superiore, quattro n ell’inferiore, due molari tubercolosi sopra e sotto dietro ogni
dente ferino, le unghie fisse e niun follicolo àll’ano. Il ferino supériore ha solamente
un piccolo tubercolo dal lato interno, ma l’inferiore ha la parte posteriore bassa del tutto
tubercolosa: l’ultimo molare inferiore è notabile per la sua piccolezza: in tutto i denti
sono 42. Per la conformazione di essi denti tutte le numerose specie di questo genere
sono molto simili: meritano pero in ragione d’altri caratteri d’esser ripartite in tre
sottogeneri da dirsi Canisj Vulpes e Ljrcaon. Nei primi due-le zampe anteriori sono
pentadattili, e tetradattili le posteriori, col dito intemo tanto meno sviluppato, e tanto
più elevato dal suolo, quanto più agili sono le Tarie specie. Il terzo sottogenere ha
tutte le zampe tetradattili. Il Fermecus, del quale alcuni pretesero di far un (genere
proprio, è tutto al più suddivisione di Vulpes. Nel sottogènere di quest’ultimo nome
è notabile in primo luogo la figura dei denti incisivi: mentre in tutte le altre specie
del genere Canis gl’ incisivi della mascella superiore sono profondamente trilobi, e
bilobi sono quelli della mascella inferiore, nelle Yolpi il taglio orizontale di siffatti
denti è quasi rettilineo, con un’ oscuro accenno soltanto dei lo b i.L ’ intestino tenue
delle Volpi è proporzionalmente più corto. Anche il pelame è singolare ; perché nelle
Yolpi la frequenza dei peli lanosi supera di molto quella dei setolosi, e questi seëondi
sono senza paragone più fini e più lunghi, massimamente nella coda. Un’altra diversité
di gran conto per le conseguenze ehe ne risultano nelle abitudini si è quella della
pupilla delle Volpi allungata verticalmente, circostanza ehe porta seco la veglia nottur-
na. Inoltre le Volpi sono più Corte di gambe ehe i veri Cani, hanno il muso più acutOt,
il corpo più. svelto, le forme più rotondette. L’istinto della propria debolezza fa ehe
si scavino tane sotterranee, in cui sdegna ricoverarsi il Lupo, e fa ehe vincano gli
altri animali con la destrezza anzi ehe col coraggio. Esalano un’odor forte e spiace-
volissimo: non sono gregarie corne i Cani e le Jene, e quindi ogni individuo devè
bastare a se stesso. Hanno comuni con le rimanenti specie del loro genere tutte le
altre particolarità più rilevanti; fra le quali ci basti accennare la sqüisitezza dell’odo-
rato, la mollezza della lin g u a ,'e la singolare 'stru ttu ra del pene, la quale obbliga
questi animali a prolungare l’accoppiamento molto al di là dell’atto del coitO;
Passiamo ora a descrivere partitamente la nostra nuova specie. Il capo èpiuttosto
grosso, con muso aguzzo, e fronte depressa : orecchiette erette, acute : occhi molto obliqui,
iride fosca: coda folta, grande, ehe tocca terra. Il color generale è un fùlvo più o meno
scuro, ed il pelame consiste in una lanugine breve frammista a lunghi peli. La lanugine
è folta di color grigio scuro alla base e fulvo all’apice. I peli lunghi sono neri alla base,
quindi biancastri per lungo tratto, e fulvi nel solo apice; alcuni pero sono totalmente
neri, e moiti di questi si riuniscono per formare superiorinente una specie di collare
o di giogo poco pronunziato. Di color bianco sono le labbra, il contomo della bocca, la
porzione inferiore delle gote, e l ’estremità della mascella inferiore. Il muso è rossastro
con qualche mistura di tinta nerâ intorno agli occhi, la quale s inoltra verso i baffi e va
a tagliare il bianco del contorno della boeca. Baffi lunghi, folti, neri. Gola, petto, pan-
cia e lato interiore delle cosce di color nero quasi velato d’una rùgiada biancastra, perT
chè moiti peli, particolarmente quelli posti verso i lati, hanno l ’estremità hianca. La
parte posteriore delle orecchiette è nera morata. La façcia anteriore delle zampe è nera
special mente verso il basso, e il resto fulvo misto di grigio e di bianchiccio come il
corpo ; : le zampë posteriori; sono d’un color fulvo più chiaro e più uniforme nel lato
di dietro.: La coda, ha non jpochb peli terminati di biancastro e di nero, ed inferiormente
régna pér tutta la sua lunghezza una striscia nera; negl’individui perfetti essa
ha unnfioccheito di peli bianchi ail’estremità. Le unghie sono d’un color corneo
biancastro.' •
Tutte le parti del corpo ehe abbiamo descritte come nere divengono bianche
nell’estate, e isolé resta una velatura scuretta sul petto. I lati dell’addome e l’injerno
degli arti diveùgono rossas tri: tutta la testa superiormente si veste d’un biondo fulvo
molto più acceso e quasi uniforme, e cosi pure la parte esterna degli arti e la spalla:
il nero poi della faccia anteriore di essi arti diviene più circoscritto e quindi più cospi-
cüo»: il bianco che circonda la bocca è più largo e meglio definito, né più vi appa-
risce macchia nera; il dorso è -molto più scuro, e i peli bianchi abbondano maggior-
mente nëi lati. La i coda è men 'folta ë manca del fiocco di peli bianchi ail’estremità.
In taie stato tutto il pelame è molto soggetto a cadere, ed accoglie un’infinità d’insetti
cutanei, f îche tormentàno .spietatamente il povero animale;
Le : dimensioni1 delle parti £ sono le seguehti :
Lunghezza del corpo misurata dal muso all’origine della coda . . .
jlella testa . v . J . . . . ; . . . . . . . . . . . . . . . .
ibYȧ'j;J '(delle.orecchiette . . . . . . . \ . . . . . . . . . . . . . .
» della coda......................................................................■. - .
v ‘ dell’ antibraccio. dal gomito al pugno . . . . ...................
n », ; dal pugno all’ apice delle unghie . . . .
i [ della gamba dial ginocchio al calcagno ...................... ... .
■ dal calcagno all?apice delle unghie. . . ...
Altezza dell’animale neila parte anteriore . . . . . . . . . . . . . . .
, » nella parte posteriore i»:. , ■. . . . . . . . . .
piedi poil. lin.
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Una sola particolarità osteologica ci piace di aggiungere. Le due creste che si elevano
suH ’ossq frontale convergono subito dietro all’angolo posteriore dell’orbita, e al punto
della sutura del frontale coi parietali si confondono insieme; e përcio non sommini-
strano carattëre per distinguere il C. melanogaster dal C. vuLpçs. Corne è ben noto,
nel Canis julviis del Desmarest la direz ione di queste creste è diversa.
Corne il Canis vulpes di Linneo vive il nostro C. melanogaster circa i dodici o quattûr-
dici anni: va in amore d’inverno, e la femina produce una sola volta l’anno almeno tre,
per lo più quattro, cinque, o anche sei Volpicini dopo sei settimane di gravidanza. I figli
nascono ciechi: la madré li trasporta prendendoli in bocca. In dieciotto mesi o due anni
divengono adulti.
La circostanza del ventre nero, da cui è preso il nome applicato alla nostra Volpe,
non è né la sola, né la più sicura per cui si distingue dal Canis vulpes di Linneo. Questo
nero svanisce nell’estate, come abbiamo già detto, e neppure nelle altre stagioni è sem-
pre d’una medesima intensité. E poi la specie Linneana assume anch’essa qualche volta
le tinte scure del ventre, ed un bell’esempio ne abbiamo in una figura riportata fra#
quelle della Fauna Scandinavica del signor Professore Nilsson. Costante è pero la diversa