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 ovis fidvo-fiiscescenSj  subtus  albida :  cornibus  magnisj  crassisj divaricato-arcuatiSj retror-  
 sum  vers is;  interne triquetriSj  carina  exteriore valde acuta;  apice ancipitibuSj  obtusis,  
 introrsum ßexis. 
 Capra  ammon,  Linn.  Syst. Nat.  I. p. 97.  jp. ia.  (partim)  Blumemb. Naturg. X. p. 117. sp.a.  
 ovis  ammon,  Erxleb.Syst. Mamm.p. a5o. sp.a.  Gmel. Syst. Nat. I. p. 200. sp. a.  (partim) 
 OVis  musimon,  Schreb. Saughth. VIII. p. 2/(2.  tab. 286. 
 ovis  aries  fera,  Desmar.  in  Nouv.Diet. Hist. N at.XXI. p. 534- sp. 3.  Id. Mamm. p. 488.  sp. 741,  Enc. 
 tab. 48.fig. 2.  Id. in Did. Sc.Nat.XXXIII.pAi2.  Isid. Geoffr. S.Hilaire in Dict.Class. Xl.p.25g. 
 /EGioNOMUs  ammon,  Ranz. Elcm.  Zonl.  II. p.  iii.p. 652.  ip.3.  (partim) 
 OVIS  musmon,  Hamilton Smith, in  Griff. Anim. Kingd. V • p. 875.  sp- 3.  
 capra  musmon,  Fischer, iSyn. Mamm. p.488.  sp-9. 
 OPHION,  PZtre. J/isi. Mund. lib. xxviii. cap. is. el lib. xxx.  cap.  xv.  
 musmon,  Plin. Hist. Mund.  lib. viii.  cap. xlix.  
 musmon  sea  MUsiMON,  Gesn.  Quadr.  I. p. 8a3. cum fig. 
 HiRCUs  capra  ORiENiALis,  Briss. Regn. Anim. I.p.bfi. sp. i 4-  
 muflone,  Celli, Äisi. Sard;  Quadr.  I.p. 111. tai.  2. mas.  ta&.  3. foem. 
 mouflon,  Buff. Hist. Nat. XI. p. 352. tab. 29.  Cap. Regn. Anim. I.p.267.  /rf. 2. erf. l. p. 277.  Fred. 
 Cuv.  el Geoffr. Mamm. Lilh. cum fig. 
 MOUTON  ordinaire,  Lesson, Man.Mamm. p. i^oo. sp. lofö.  
 mouflon  or  musmon,  Bewick,  Hist.  Quadr. p. 74. cum fig,  
 wildes  scuaf,  Gesn.Thicrb.p.i55. cum fig. 
 L a  Pecora  delle  greggi,  quel prezioso  animale  che  soccorre a tanti bisogni  deH'uo-  
 mo>  delle  cui  carni é del cui  latte si nutre,  delle  oui spoglie  si Teste,, che  negl’istexiliti  
 suoi  campi  riconduce la fertilità,  nel  cui mite istinto  suol rarvisare un’ imitabile  esem-  
 pio  di  mansuetudine  e  di  rassegnazione,  non  si  trova  in  yeruna  parte  del  globo  allo  
 stato  selyaggiö  con  quelle  forme  che  presentano  le  Tarie  sue  razze  a  noi  sottomesse.  
 Conosconsi  parecchie  specie  abitatrici  di  luoghi  deserti e montuosi,  non  solo  spettanti  
 ad  eyidenza al genere  stesso  della  pecora,  ma  affatto  identiche  nella  struttura  interna,  
 e  tutte  quai più quai  meno  simili  ad  essa nelle  forme  esteriori  piii  rileyanti.  Una  ye  
 n’ ha  nèir Europa,  una e  forse  due  nell’ Affrica,  una  nell Asia,  una  nell America  set-  
 tentrionale.  La  breyitä  della  lana  crespa  che  fe  occultata  da  peli  distesi  lunghetti  ad  
 essa  framhiisti  e  poco  dissimili  da  quelli  de’ Ceryi,  la  sveltezza  del  tronco,  la  lun-  
 ghezza  degli  arti,  la  celerità  del  corso,  l’impeto  del  salto,  certo  grado  di brutale  fie-  
 rezza  sono  condizioni  comuni  a  tutte  siffatte  specie  selyagge,  che  a  primo  aspetto  le  
 disgiungono  dall'animale domestico,  oltre  i  diyersi caratteri proprj a  ciascheduna in  par-  
 ticolare.  Noi  non  conosciamo  abbastanza  fîno  a   quai  limite  possa  induire  sopra  ogni  
 dato  animale  la  diuturna  schiayitù  combinats  con  l'azione  dei  climi,  dei cibi,  dei  si-  
 stemi  di yita  ai  quali  è  stato  sottoposto.  Quello  che  non  possiamo  ignorare  è la  gran