
 
        
         
		strasi vestila  di  folti  peli  alla  base,  diradantisi  di  mano  in  mano  chè  se  ne  allontanano.  
 La coda,  lunga  precisamente  quanto l’antibraccio, misura un  quarto meno  del  corpo.  Pic-  
 coli  sono  i  piedi,  ed  armati  di  unghiette  tenui  ed acutissime.  Le parti superiori  si  veggon  
 tinte  di cinereo  giallastro,  perché  i  peli  sono  di  quel  colore  in  punta,  e  di fosco  morato  
 alla  base:  le  inferiori  appariscono  di  un  ceneiino  biancastro  perché  anche  in  quelle  la  
 punta  dei  peli  nerastri  è bianchiccia :  le  buece,  le  orecchie,  e  le parti  nude  sono onni-  
 nainente nerastre,  senz1 ombra  di  orlo,  o  di  venatura. 
 Il  cranio,  meno  alto  che  largo,  ha  in  lunghezza  molto  meno  del  doppio  di sua  lar-  
 ghezza,  essendo molto più  brève e  troncato  che  nel  V.  Savii.  (la  di  cui  intiera  corpora-  
 tura  è minore  di  un  pollice  di quel  che  si  scrisse per  error  tipografico) :  l’encefalo,  non  
 rigonfio  affatlo.,  è  totalmente  privo  di  qualunque  indizio  di. cresta  occipitale;  le fosse  orbi-  
 tali  sono  poco  dilatale:  gl’ incisivi  superiori' sensibilmente,  ed  assai  più  che  nel  Savii,  
 disuguali. 
 Le  dimensioni  dell’esemplare descritto sono le seguenti: 
 LunghGzza  totale  dalla  punta  del  muso  all’apice  della  coda. 
 »  del  c a p o ....................................................................... 
 »  delle  orecchie............................ .. 
 »  della  coda..................................  .  , ....................  .  . 
 Estensione  delle  bucce  .  .  .  ..................... 
 Altezza  delle  medesime....................................................... ..   .  . 
 Lunghezza  del  braccio.  .  .  .  .  .  .  .  ........................................... 
 »  dell’antibraccio.  ,  . 
 »  del  pollice  ............................ ..   .  ...................... ..  .  . 
 »  della  coscia................................................................. 
 »  della  g am b a ............................................................... .. 
 »  -  del  piede.  .............................................................  .  . 
 poll.  lin.  
 2  8 
 »  C  . 7 
 »  5 
 I  2 
 7  4 
 1  7 
 »  io 
 l)i,J  .  4 a  
 » 
 »  3 
 PIPISTRELLO  BIANCOLEMBO 
 PIPISTRELLUS  auriculis  capita  dimidio  brcvioribus,  ovalo-triangularibuSj  ad basim  externe  
 emarginutis;  trago  breviculOj exilij recticulOj acuticulo: pedibus minutis a patagio  anali,  
 prope hinc hide  appendiculatOj vix excedeniibus :  vellere  griseo-rufesçentix sublus palli-  
 diore;membrana aliformijsubtiliter albide venulatcij margine postico late albido. Dentes 3 a. 
 VESPEKTiLio.  àl?0-LiMBATDS,  Küster, Beyh\ Natur g ■ Sard■ in Isis  i855. Fase. I. p. 75. gen. 1. 
 Somig lia  moltissimo  al  Vespertilia Alcythoe  di  Sicilia si per le  forme,  come  per la  
 general  tendenza  al  color  rossigno; ma  da quello  e  da  tutti  i  Chirotteri  Europei  lo  distingue, 
  il bianco  onde  ha  venate le ali.  Esso è  cosi  la  più  vaga  specie  delle nostre regioni,  ed  
 offteci  una  idea,  sebben  lontana,  dell’elegante  Kiriwo.ula  ( Vespertïlio pictusJ  delle  isole  
 di  Ceilan  e  Giava. 
 Rapidissimo  nel  volo,  e  natturno  quanto  altri  mai,  poichè  non  mostrasi  che  dopo  i  
 crepuscoli,  queslo Pipistrello  è propria  della  Sardegna,  ed  anzi  è  il più  comune  de’suoi  
 cosi detti Rattas pignatas.  Abbouda presso  Cagliari,  specialmente  in  riva  al  mare,  e  rico-  
 vrasi  nelle  vicine  fabbriçhe,  non  già  negli  scogli  e nelle  carrière  de’ pur  vicini  monti  
 popolati  da  più potenti  specie,  e  segnatamente  da  quella  grandissima che  fu  da  noi  auto-  
 psicamente  identificata  col  V.  murinus;  le  quali  tutte  sarian  per  cacciarnelo,  non  sof-  
 frendo,  come  abbiam  visto  al trove,  la  società  di  altri  Chirotteri.  Né manca  in  Sardegna  
 il  P.  vispistrellusj né  altre specie  comuni  al  continente  d’Italia. 
 Non  avendo il  Cetti esibito  i mezzi  onde  riconoscere -i  differenti  Pipistrelli  delPisoIa  
 che  illustrava ;  primo  a  descrivere  queslo  bel  Chirottero  fu  il  signor  Küsler,  quando  
 pnbblico  nell’/w   il  sunto  delle.  sue  osservazioni  sugli  animali  di  quell’ isola  durante  il  
 soggiorno  di  pochi mesi  nella  bella  stagione^del  1884.  Lo  riconobbe  ivi  da  quindi  il  professor  
 Gêné  nelle  ripetute  escursioni,  che  con  tanto  profitto  della  scienza  e  tanlo  onore  
 del  Governo  che  lo  manda va,  intraprese  e  consumé  non  ha  guari. 
 Il muso  coperlo  di  peli  foschi  e  radi  è di  color  nerastro,  rigonfio,  piuttosto  corto, poichè  
 non  protendesi  ollre le  orecchie  che  poco più  di  quanto  esse  distano  tra  loro:  il  naso  
 oltusetto  è poco  insolcato  fra  le turgidette  narici :  gli  occhi piccoli,  poco infossati,  apronsi  
 vicinissimi  aile orecchie,  e  distano  ugualmenle  tra loro  che  dalla  punta del muso:  grande  
 è l’apertura  della  bocca  squareiata  fin  sotto  il  termine  deU’occhio,  ed  armata  di  denti  acu-  
 tissimi :  le  orecchie  impiantate  lateralmente  al  capo,  più su  della  linea  degli  occhi,  lon-  
 tane  dal muso  due  terzi  della  propria  lunghezza, maggiore  un  quinto.  della  larghezza, mi-  
 surano  tre  quarti del  capo,  han  forma  ovale-triangolare con  apice rotondato,  senza  intac-  
 catura,  ma  con  notabili  ripieghi  0 appendici  cutanee  trasversali  alla  esterna  lor base,  e