Non solo in oggi è riconosciuta la necessità di riguardare 1 'Arvicola come genere
distinto da MuSj ma riesce indispensabile il riferire questi due generi a due distinte
famiglie di Rosicanti con clavicole complete e con più mammelle. I principali caratteri
differenziali vengono somministrati dalla natura dei denti. Nella famiglia Muridae3 cui
spetta il vero MuSj i mascellari sono semplici ; laddove sono composti o semi-composti
nella famiglia Castoridae> cui appartiene VArvicola. Considerianio quest’ ultima come
suddivisa in due sottofamiglie : quella cui diamo il nome di Castorina comprende
tutt’ i generi a mascellari semicomposti, forniti di radici: YArvicolinaj cui serve di tipo
il genere Arvicola,> è segnalata dai mascellari composti, privi di radice.
I caratteri essenziali del genere Arvicola sono tre denti mascellari per parte sopra
e sotto, profondamente solcati dai lati: coda corta, pelosa: piedi fessi.
Nelle specie di questo genere il capo è grosso, il muso breve ed ottuso: gli oc-
chi piccioli o mediocri: le orecchiette picciole, rotonde, per lo più nascoste dai peli.
I denti sono sedici in tutto, cioè quattro incisivi e dodici molari. Gl’incisivi levigati
anteriormente, i superiori corti, piuttosto larghi, quasi verticali, taglienti; gl’inferiori
lunghi, declivi ovato-acuti all’ apice. I molari sono contigui, privi di radici distinte,
composti di lamine, solcati profondamente tanto dal lato esterno quanto dall interno
per tutta la loro altezza, ed hanno la corona piana col margine esterno ed interno for-
mato da angoli rièntranti e salienti ehe alternano da un lato all’altro, e dei quali in
ciascun dente se ne contano due, tre o quattro per lato : il molare anteriore è il più
grande; il posteriore è il più piccolo. 11 tronco è grosso, mediocremente lungo in pro-
porzione del capo, il quale è schiacciato e d’una forma che s’avvicina ail’ ellissi. Mammelle
pettorali e ventrali in numéro di 8, io o 12. Arti brevi, non molto disuguali.
I piedi anteriori portano un rudimento di pollice e quattro dita sviluppate, formte
d’unghie piuttosto deboli : i posteriori hanno cinque dita unguicolate, ne palmate, nè
cigliose. Unghie falculari, poco valide. Coda cilindrica, non molto aguzza, scagliosa, pelosa,
lunga per lo più quanto la metà del corpo.
L'Arvicola è tanto affine al Lemmies del Cuvier ehe alcunî modemî li riuniscono
insieme sotto quest’ ultimo nome. Negli Arvicoli pero tulte le unghie sono piccole e deboli;
laddove nei veri Lemmi quelle dei piedi anteriori sono grandi, valide, atte a sca-
vare. Inoltre la coda dei secondi è sempre brevissima. I denti sono perfettamente simili
in questi due gruppi, e cosi pure nel genere Fiber spettante alla stessa sottofamiglia.
Questa ha le dita dei piedi di dietro fornite di peli marginali, e la coda lunga, compressa,
ancipite.
II cibo principale degli Animali del genere di cui trattiamo consiste in materie ve-
getabili, specialmente semi, radici, bulbi. Yi sono alcune specie che appetiscono anche
le sostanze animali. Tutti scavano la terra, allri per deporre le provviste da servire nel-
l’inverno, altri semplicemente per procacciarsi un ricovero. Non cadono in torpore
durante la stagion fredda. La particolar conformazione degli organi rende assai limitata
la loro vista e cosi pure Tudito, ma in compenso godono d’un odorato finissimo. Sono
gregarj, e il loro istinto li conduce a viaggiare a grandi brigate. Fanno escursioni tal-
volta lunghissime, ma ritornano sempre nçi luoghi donde partirono, nè si stabiliscono
mai definitivamente in nuove regioni al modo d’alcuni Topi. Quindi la patria di ciascu-
na specie ha confini determinati; ed anche dentro una medesima circoscrizione geo-
grafica le diverse specie sogliono abitare ristretti spazj, in cui si riuniscono particolari
condizioni topiche.
L'Arvicola arvalis è notabile per la grossezza dei capo, e per la brevità délia coda.
Il suo muso è molto corto, grosso ed ottuso. Tutto il capo è coperto di peli fitti : le
orecchiette, quantunque assai più piccole di quelle dei Topi, sono piuttosto considere-
voli in paragone di quelle d’altre specie dei medesimo genere, e restano occultate quasi
totalmente dai pelo. Gli occhi sono scoperti. Il pelame di tutto il tronco è soffice, nella
parte superiore grigio-fulvo tendente al bruno, inferiormente è d’un cinereo che passa
al bianco sudicio. La base di tutt’i peli lunghi è di color piombino, e dello stesso colore
sono i peli corti frammisti ad essi in tutta la parte superiore. I piedi sono carnicini,
vestiti da tutte le parti di peluzzi biancastri : le unghie bianche. La coda è ornata di
scaglie picciolissime, tutta coperta di peluzzi rigidi, grigio-bruna nella parte superiore,
biancastra nell’ inferiore, con alcuni peli più lunghi ail’ apice.
Le dimensioni sono corne segue:
poil. lia.
Lunghezza del corpo dal muso all’ origine della c o d a ................................. 3 6
» del capo .................... » 11
» delle orecchiette................................................................................. » 3£
Distanza dalla punta del muso all’angolo posteriore dell’occhio.................. » 6
Lunghezza della coda. ....................................................................................... » n
» dell’antibr-accio ............................................................................... » 10
» del podio anteriore .......................................................................... » 5
» della gamba .......... .................................................... » ro
» del piede colle u n g h ie .................................................... » 7
Non & raro i! vedere individui di questa specie bianchi 0 pezzati; ed uno di questi
ultimi abbiamo fatto rappresentare nella tavola qui annessa sotto il N.° 2.
Quest’ animaletto fra noi comunissimo e sparso per tutta l ’Europa, e si stende per
1’Asia fino al fiume Obi e al Mar Caspio, al di la dei quali confini trovasi in sua vece
YArvicola socialis. Abita nei prati, nei boschi, nei campi, nei giardini, e fugge i luoghi
pantanosi. Scava nella terra le sue tane, ed accumula in quelle i frutti e i semi di varie
sorte di cui si nutre: piu spesso invade i cunicoli abbandonati dalla Talpa. Ad ogni al-
tro cibo preferisce il frumento. Tostoche incominciano a maturare le spighe accorrono
da ogni parte sul campo gli Arvicoli campagnuolij troncano coi denti le paglie, abbat-
tono le piante, divorano i frutti: non contenti delle primizie raccolgono dopo la messe
i grani caduti fra i solchi, e tornano a defraudare l’agricoltore sull’aja. Al tempo delle
semine rinnuovano le loro rapine, ed anticipano la distruzione del raccolto seguente.
Nell’inverno si nutrono delle ghiande e delle castagne cadute a terra nei boschi; in
ogni stagione rodono le radici delle piante dei prati e degli orti, e specialmente quelle
dei carcioffi, ai quali recano immensi danni. Allorchk viaggiano in numerose brigate
divengono un vero flagello pei luoghi colti su cui si trasportano. Hanno molti nemici
e fra questi le Volpi, le Donnole, i Falchi, i Gufi, i Topi di maggior mole. Anche
fra loro si distruggono quando sonosi moltiplicati di soverchio; ed un gran numero
se ne prende ogni anno con gli ordigni chiamati archetti da uomini stipend!ati a bella
posta per fare strage di tutt’ i piccioli quadrupedi dannosi all’agricoltura. Pure in alcuni
anni s’accresce di tanto il numero dei Sorci ciechij che recentemente i fogli
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