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 a  tutto  fare  desse  modo  e  ragione  un  lineare  ordinamento.  Altronde  hanno  qui  naturale  
 collocazione  ben  congiungendosi  cogli  Ardeidi,  puramente  Trampolieri,  e  dopo  
 i  quali  le  Gralle  ehe  seguiteremo  a  rassegnare  non  più  arieggiano  di  Razzolanti,  ma  
 bensi  di  Palmipedi.  La  stessa  periodica  Gru  ( Grus cinerea, Bechst.)  solo  puô dirsi  italiana  
 perché  la  veggiamo  fendere  altamente  il  nostro  cielo  in  biforcata  schiera,  e  per  poco  
 posarsi  a  terra ;  la  Damigella  di  Numidia ( Anthropoides  virgo, Vieill. ) appena  comparisce  
 accidentals;'e i a   Balearica pavonina,  Vig.  mostrasi  soltanto  nella  remota  Isola  di  Lam-  
 padusi.  Veniamo  ai  più  legittimi  Trampolieri  per  1’  ottimo  passaggio  dei  Gruini  agli  
 Ardeini,  primi  délia  Famiglia  degli  Ardeidi  i  quali  dopo  poco  scendere  vedremo  pren-  
 dere  il  contegno  degli  Anseres.  Delle  Ardee  proprie  è  comune  in  tutte  stagioni  il  Bec-  
 capesce  ( Ardea  cinerea,  L. )  e  la  Ranocchiaia  ( Ardea  purpurea,  L. )  ehe  passa  di  pri-  
 mavera,  rimanendone non poche  a  nidificare.  Degli  Aironi,  più  comune  è  il  minore  con  
 becco  nero  ( Egretta  garzelta,  Bp. )  abbondante  nella  buona  stagione  per  gli  acquitrini ;  
 quivi  talvolta  pur  trovasi  1’ Airone  maggiore  con  becco  giallo  ( Egretta  alba,  Bp.);  e ,  
 in  Sicilia  particolarmente,  incontrasi  l’orientale  grande  Airone  con  becco  nero  (Egretta  
 orientalis,  Gr.,  A. melanorhynchos? Wagl. )  per  cui  potrebbesi  forse  far  rivivere  il  nome  
 xanthodactylos, Gm. o quel di nivea,  quantunque  Y Ardea nivea dei due  Gmelin  altro non sia  
 ehe  YA.garzetta;  non  mai  perô  come  vorrebbe  il  Ruppel,  già  per  noi  ricreduto,  quello  
 specifico  di  egretta,  proprio  d’ una  specie  americana  ( Egretta  leuce,  Bp.).  Ci  è  ignota  
 la  piccola  specie  con  becco  giallo  ehe  il  Temminck  nomina  Ardea  egrettoides,  seppure,  
 come  quella  di  Gmelin,  non  è  il  giovine  dell'Ardea  alba,  la  quale  si  ostina  a  chiamare  
 Ardea egretta.  E  fra gli altri generucci  affini aile medesime  abbiamo accidentale  dall’Affrica  
 l’Airone  forestière (Buphus russatus, Bp. -  Ardea  russata,  Lath.)  e  la pretesa Ardea  verany,  
 Roux ? ehe se ne dififerisce veramente, dovrà chiamarsi Egretta lucida, Raf.  o bubulcus, Sav. :  
 assai  più  frequente  nel  passo  di  maggio  è  la  Sgarza  ciuffetto  ( Buphus  ralloides,  Bp.) ;  e  
 il  Tarabusino  ( Ardeola  minuta,  Bp.  )  comune  in  tutta  la  calda  stagione  per  gli  stessi  
 luoghi  ehe  i  Rallidi,  ove  pedina  corn’ essi.  Ci  guida  questa  al  coraggioso  Tarabuso  
 notissimo  con  nome  di  Uccello  Lepre  ( Botaurus  stellaris,  Boie ) ,  notturno,  e  frequen-  
 tissimo  di  primavera,  quanto  la  Nitticora ( Nycticorax griseus, Bp. )  giustamente chiamata  
 da  taluni  Pavoncella  di  palude.  1  muti  Ciconini,  ci  danno  la  Cicogna  bianca  (/Ciconia  
 alba,  Br. )  tanto  copiosa  e  rispettata  in  altre  parti  di  Europa,  ma  si  rara  e  negletta  in  
 Italia, quanto  forse  la  selvaggia  Cicogna  nera  ( Ciconia  nigra,  Bel.).  Nè  ci  manca  in  primavera  
 il  Palettone  ( Platalea  leucorodia,  L. )  cui  la  singolarità  del  becco  puô  meritare  
 intitoli  una  Sottofamiglia,  dei  Plataleini.  È  quistione  se  il  Mignattaio  o  Ciarlotto-marino  
 (Ibis  Falcinellus,  Vieill.),  e  tutto  forse  il  genere  Ibis,  possa  essere  a Montana to  dai  veri  
 Ciarlotti  o  Numenii,  e  per conseguenza non far parte  della Famiglia  Scolopacidi;  ma  certo  
 è  va  quivi  registrata  quella  dei  Tantalidi  tanto  affini  agli  Ardeidi.  Appunto  per  non  
 discostare  i  somigliantissimi  Ibis  e  Numenius  fummo  costretti  a  mischiare  le  due  grandi  
 Sezioni  naturali  delle  Gralle  ehe ora  fissiamo,  volgenti  una  ai  Razzolanti,  Y altra ai Palmipedi. 
   Chi  bene  internasi  nello  studio  della  Ornitologia  ogni  giorno  più  persuadesi  della  
 smodata  importanza messa  nella  forma  del becco,  si  per circoscrivere piccoli gruppi,  come  
 per coordinare  grandi  divisioni; e per  contrario poco valutarsi  i  colori  tanto da considerare,  
 soprattutto  quando  sono  scolpitamente  distintivi  contrassegni.  E  perciô  malgrado  la  dif-  
 ferentissima  forma  dei  becchi,  l’imporporarsi  le  ali  nella  americana  Platalea  ajaja,  L. e  
 nell’affricano  Tantalus  rhodinopterus, Wagl. ci riconfermano la giustezza  deH’avvicinare tali  
 Uccelli al Phoenicopterus. Ai Plataleini dunque succedono i  Tantalini,  i quali  non  hanno  appo  
 noi  ehe  la  meschina  rappresentanza  dello  scolopaceo  Ciarlotto-marino  di  becco  assottigliatissimo, 
   che.  vagante  per  tutto  l’antico  Continente  e  l’Oceanica,  movendo  dall’Affrica  
 aile  vaste  paludi  dell’Asia  occidentale,  trattiensi  per  un  mese  nelle  nostre  erbose  
 praterie.  Comunquemente è termine  all’Ordine  delle Gralloe la Famiglia  dei  Phoenwopteridi  
 colle  sue  pochissime  specie:  il  Fenicottero  ( Phoenicopterus  antiquorum,  Temm.)  cui  forse  
 va  dato  il  nome  Ph.  roseus,  Pali,  accidentalmente  prende spiaggia  nella  nostra  Penisola,  
 intanto  che  cuopre  a  torme  le  lagune  di  Sardegna.  Avendo  soprammodo  lunghissime  le  
 gambe,  dovrà  dirsi  vero Trampoliere, quantunque palmipede e lamellirostre come gli Ana-  
 tidi ;  e  perciô  appunto  esso  commette  tanto  bene  l’Ordine  suo  col  seguente. 
 L’Ordine  Anseres  si  scinde  più  naturalmente  di  qualunque  altro  in  Famiglie.  La  
 prima,  ossia  degli  Anatidi,  vanta  accidentalmente  fra  i  Cygnini  due  o  tre  delle  specie  
 europëe,  men  raro  il  poetico  Cigno salvatico ( Cygnus musicus,  Bechst.),  e  certo  eziandio  
 il  muto  Cigno  reale  ( Cygnus  olor,  Vieill. ).  Fra  gli  Anserini  abbiam  comune  l’Oca  pa-  
 glietana  ( Anser  dnereus,  Meyer ),  comunissima  la  granaiuola  ( Anser  segetum,  Mey. ),  
 rara  la  lombardella  ( Anser  erythropus,  Flem. ),  rarissima  l’Oca  colombaccio  ( Bernicla  
 brenta,  Steph.),  e  accidentalissima  quella  di  collo  rosso  (Bernicla  ruficollis,  Steph.).  Fra  
 gli  Anatini  enumeriamo  la  Casarca  ( Casarca  rutila,  Bp. )  accidentale  dall' oriente ;  la  
 Volpôca  (Tadorna  vulpanser,  Flem.)  ci  visita  in  piccol  numéro  quasi  tutti  gl’ inverni;  il  
 comunissimo  Capoverde  o  Germano  ( Anas  boschas,  L. )  di  cui  si  fa gran caccia col fucile  
 in  tutti  i  laghi  e  stagni  artificiali,  ci  lascia  perfino  alcune  coppie  a  nidificare :  l’ Anitra  
 fischiarola  o  Fischione  ( Mareca  penelope,  Bp. )  viene  copiosamente  dall’ oriente ;  la  codi-  
 Ianza  o  Codone  ( Dafila acuta , Bp. ) rimane frequente in tutta la fredda stagione;  la Garga-  
 nella  d’inverno,  o Anitrella ( Querquedula  crecca, Steph. ) si trova in buon  numéro  durante  
 quasi  tutto  1’ anno ;  ad  essa  va  aggiunta ora la rara  Garganella  marmorata  ( Querquedula  
 angus tiros tris,  Bp.):  la  saporitissima  Garganella  d’estate,  o  Anitrella  francese  ( Ptero-  
 cyanea  circia,  Eyton )  é  singolare  per  la  emigrazione y  non  la  vedendo  che al  ripasso  ;  il  
 Mestolone  o  Cucchiarone  ( Rhynchaspis  clypeata,  Leach )  pur  buonissimo  a  mangiare  è  
 anch’esso  Uccello  di  bel  tempo;  e  l’Anitra  montanara  o  Canapiglia  ( Chaulelasmus  stre-  
 pera,  Gr. )  abbonda  per  tutto  l’ inverno.  Fra  i  Fuligulini,  Anitre  meglio  attuffatrici  e  
 meno  dimesticabili,  abbiam  raro  il  Germano  di  mare  (Melanetta  fusca,  Boie),  e  rarissima  
 la  Macrosa  (OEdemia  nigra,  Flem.):  almeno  in  gioventù è men  raro  il Gobbo ruggi-  
 nôso  ( Erismatura  leucocephala,  Bp. )  che  dagli  orientali  paesi  si  spinge  fino a Sardegna;  
 la  conformazione  della  rigida  coda,  onde  si  puntella  nel  malfermo  difficoltoso  anda-  
 mento,  è  per  taluni  condizione  da  far  tipo  di  una Sottofamiglia  quel  nostro  genere  tanto  
 sopraccaricato di  appellazioni :  il Fischione  turco( Branta  rufina, Boie,  nome più  antico  del  
 Callichen  di  Brehm  e  del  Mergoides  di  Eyton ) ,  si vede  meno  infrequente  non  solo in riva  
 dell’Adria  più  vicina  ail’oriental  sua  patria,  ma  anche  nei  laghi  dello  Stato  Romano:  
 comunissimo  è  il  Caporosso  ( Aythya  ferina,  Boie):  rarissima  la  nordica  Moretta  grigia  
 (.Aythÿa  marila,  Bp. )  ia  quale  ci  sembra  più  affine  alla  precedente  ehe  al  Caponero  o  
 Morettone  (Fuligula  cristata,  Steph.),  comune,  primaticcio;  sparso  fino  al  Giappone,  e  
 forse  per  questo  suo  volgere  ail’ oriente  manca  in  America  :  nè  raro  è  il  méridionale  
 Morettone  tabacchino  o  Rossina  ( Nyroca  leucophthalma,  Flem.),  in  un  con  la  quale  le  
 Anitrelle  francesi  e  i  Cucchiaroni  ci  offrono  le  sole  Anitre  estive.  La  poco  buona ,  ma  
 elegantissima  Quattrocehi  ( Clangula  glaucion,  Boie )  abbonda  al contrario  nel  verno,  che  
 quando  è  rigidissimo  si  coglie  pur  qualche  accidentale  individuo  giovane  della  polare  
 Moretta  pezzata (Harelda glacialis, Leach).  Fra i Mergini abbiam più comune la  Pesciaiuola  
 o  Sugherone  occhialino  (Mergus  albellus,  L.);  e  gli  Smerghi  tanto  più  rari  spezialmente  
 adulti,  il  minore  o  Sugherone  ciuffuto  ( Merganser  serrator,  Leach ) ,   e  il  maggiore  o  
 Sugherone  (Merganser  castor,  Leach).  Le  specie  domestiche  di  questa  famiglia  sono  il