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 particolare  indole,  elle  noi  abbiamo  riconosciuta  yera  in effetto,  di bere  cioè  col mor-  
 so,  e  bagnato  prima  il  cibo  nell’actjua,  appressarlo  chiuso  nel  piede  al  becco.  Egli  ci  
 diè  pure  noti/.ia  de'yarj-paesi  che  il  producevano  in   roaggiore  o  minor  fama  di  bel-  
 lezza,  traendosi  le  razze  più  lodate  da  Comagene,  e  il  fiore  delle  nobilissime  dalle  
 Isole  Baleari. Piacevolmente  yi  scherzo  sopra  il  poeta Marziale  fra  gli  altri  oggetti  dei  
 quali  compose  le  sue  strenne,  notando  corne  un  si  picciolo  yolatile  portasse  il  nome  
 di  Porfirione  gigante  dei  più  formidabili,  e  di  Purpurione  o  Porfirione  Auriga  della  
 fazion  Prasina  carissimo  a  Nerone,  secondo  che  narra  Syetonio.  Noi  perdoniamo  yo-  
 lentieri  agli  antichi  quanto  seppe  creare  la  lor  fantasia  in  Iode  di  cosi  graziosa  e  
 gentil  bestiuola ;  essendo  yerissimo  che  l’ayyenenza  esteriore,  mentre  aliéna  la  yista  
 induce  altresl  a  credere  moite  yirtù  e  perfezioni  morali  che  non  si  confanno  talvolta  
 con  la  natura  del  soggetto  yerso  cui  ci sentiamo  rapiti.  E  certamente  chiunque  yorrà  
 riguardare  la  leggiadria  e  morbidezza  delle  sue  piume  tinte  d’un  fresco  ceruleo,  e  il  
 color  porporino  che  gli  yeste  il  capo  e  le  gambe,  onde  prese  il  nome  di  Porfirione,  
 inyece  di  accusare come stolti i suoi  ammiratori,  compiangerà  piultosto la mutata  con-  
 dizione  del  poyero  uccello,  che  doye  un  tempo  soleya  essere  onoratamente  accolto  
 in  nobili  sale, in  Giardini  e  Tempj  della  città  regina  del  mondo,  ora  quasi  del  tutto  
 sconosciuto  o  rarissimo  almeno,  non  apparisce  fra  noi  che  per  farci  risoyyenire  del  
 continuo  yariar  dei  piaceri  e  delle  consuetudini  umane. 
 Ma  forse  la  dimenticanza  in  cui  lo  yediamo  caduto  non  deriya  d’altra  fonte  che  
 dair errore  dei  moderni  i  quali  crederono  di  riconoscere  l ’antico  Porfirione  nelle  specie  
 congeneri  d’Affrica  e  d’Asiapgiungendo  anche  taluni  a  confonderlo  con  qualche  
 Galünula  americana  delle  più  splendide,  che  per  niuna  apparenza  potranno  mai  tra-  
 sformarsi  nel  yero  essere  dei  Porfirioni.  11  primo  a  chiarire  su  tal  punto  le  oscurità  
 dei  naturalist;  fu  il  Temminck.  Egli  infatti  distinse  con  caratteri proprj  la yera  specie  
 antica  d a tu tte   le  rimanenti,  porgendone  una  Monografia  del  genere,  e  figurando  ya-  
 rie  specie  nuoye  nelle  sue  Planches  coloriées.  Ben  è  yero  pero  che  la  nostra  specie  
 Europea  non  fu  dal  medesimo  delineata;  nè  sapremmo  rinyenirne  altroye  alcuna  effigie  
 che  ne  adombri  conyenientemente  le  forme;  giacchè  chi  potrà  mai  tenersi  sod-  
 disfatto  di  quelle  dei  yecchj  autori  Aldroyando  e  Gesnero,  o  pur  defl’ altra  colorita  
 dell’Edwards ? 
 Le  dotte  osseryazioni del Temminck  cosi  conformi  con  la  natura  furono  seguite  da  
 tutti gli Ornitologi,  eccetto  il Vieillot,  che  per  solo  impulso  di costante riyalità si tenne.  
 saldo  nel  confondere  la  nostra  specie  con  quella  figurata  dal  Buffon  ( Porphyrio sma-  
 ragnotuSj Temrn.)  che  dénommé P.  chlorinota.  Egli  è  pero  chiarissimo  che il Porphyrio.  
 smaragnotus,   “ se  interpretato  yal  quanto  si  dice”  non  si  accorda  col  nostro  animale  
 per  esser  questo  privo  in  tutto  del  dorso  yerde.  Alla  cui  descrizione ■ ormai  yenendo  
 ayyertiremo  sul  bel  principio  che  quantunque  c’incresca  sommamente  di  eangiare  i  
 nomi  stabiliti  dal  consenso  uniyersale  in  altri  che  secondo  il  nostro  giudizio  più  toc-  
 chino  il  segno,  tuttavia  niuno  ci  persuaderà  di  accettare  per buona  la  denominazione  
 hyacinthinus significatiya  solo  di un  color  rosso e non  azzurro,  o  yodia  deriyarsi  dalla  
 pietra  detta  Giacinto  oyyero  anche  dal  fiore,  che  al  soggetto  di  cui  trattiamo  diede  
 il  Temminck.  Nè  ci  muoye  punto  l’esempio  di  tutti  coloro  che  ciecamente  il  segui-  
 rono,  contro  il  yero  e  genuino  senso  della  lingua  latina  deriyato  dalla mitologia,  giusta  
 il  quai  senso  noi  ravvisiamo  solo  nel  Giacinto  l’anlicliissîmo  fiore  purpureo  nato  
 dal  sangue  dei  giovinetto  Amiclide  incautamente  ueciso  da  Apollo,  che porta va  scrillo  
 sulle  foglie  il  gemito  dei  Nu me  con  l’ai  ai  si  dolceinente  cantato  da  Ovidio,  e  finlo  
 altresi  comune  ad  Ajace  Telamouio,  dopo  che  quesli  si  trafisse  non  sostenendo  di  
 vedere  Ulisse  Testito  delle  armi  di  Achille. 
 u  ................rubefactaque  sanguine  tellus 
 „   Purpureum  viridi  genuit  de  cespite  florem, 
 „  Qui  prius  Oebalio  fuerat  de  yulnere  natus. 
 ,,  Littera  communis  mediis  pueroque  viroque  
 ,,  Inscripta  est  foliis,  haec  nominis,  ilia  querelae, ” 
 Il  quai  fiore  (vedi  somiglianza  di  fortuna  col  Porfirione  antico!)  rimane  ora  negletto  
 nei  campi  e  nei  monti,  benchè  segnalo  visibilmente  delle  cifre  lamenteToli  che  in  
 lui  ci  manifestano  il  Yero  Giacinto.  Che  se  l’errore  de’moderni,  e  dello  stesso  Lin.-  
 neo ha  introdotto  in  sua  vece  il  fiore  azzurrino  che  irnpropriamente  ne  usurpa  il  nome, 
   sarà  piuttosto  da  scusare  che  da  imitare  il  Temminck,  il  quale  nato  nelle  terre  
 d’Olanda  abbondanlissime  di  siffatti  fiori  azzurri  creduti  Giacinti,  stimo  conyenirsi il  
 loro  colore  aile  piume  dei  nostro  Porfirione.  E  in  vefo  fu  lieyissimo  difetto  il  suo,  
 ayendo  errato  nelle  apparenze,  non  già  nella  sostanza.  Miglior  pensiero  sarebbe  stato  
 i l  seguire  la  nomenclatura  delle  gemme,  il  cui  splendore  cosi  bene  imitano  i  nostri  
 uccelli,  e  nel  modo  istesso  ch’egli  denomino  smaragdinus  il Porphyrio  di  quella  specie  
 da  lui  paragonata  allo  smeraldo  chiamar  pure  sapphirinus  dallo  Zaffiro  l’oggetto  
 del  presente articolo.  Considerata  ancora  la  particolarità  delle  lunghe  dita  che  lo  ren-  
 dono  insigne  fra  gli  stessi Macrodattili,  poteya  trovarsi  qualsivoglia  appellazione  a  cio  
 conforme.  Ma  perché  la  caratteristica  più  notabile  per  cui  yenga  distinto  dai  conge-  
 neri  è  il  suo  classicismo  fondato  sulla  storia,  percio  abbiamo  prescelto  di  nominarlo  
 più  accortamente  Porphyrio  antiquorum. 
 Appartiene  il  genere  Porphyrio  a  quella  famiglia  delle  Graîlae  ossiano  Uccelli  di  
 ripa  che  abbiamo  chiamato  Rallidae|   tanto  simili  all’ordine  delle  Gallinae che lo  stesso  
 volgo  ne  resta  preso,  chiamando  Gallinelle  alcune  delle  sue  specie,  la  quai  famiglia  
 corrisponde  ai  Macrodactyli  di  Cuvier  e  Latreille,  ma  si  compone  dei  Macrodactyli  
 e  dei Lobipedes  dell* Uliger,  di Macrodaclylij  Macroniches  e  Pinnatipedes  dei  Vieillot,  
 di  Macrodattili  e  Pinnatipedi  di  Ranzani.  Chiaro  è  l’osservare  corne  abbiano  costoro  
 infrante  le  affinità naturali per  abbracciare  un  carattere  puro  artificiale,  carattere  che  
 ha  indotto  alcuni  altri a  classificare  perfino  la  Fulica  tra  gli  insérés.  Non  è  possibile  
 di  confondere  i  membri  délia  suddetta  famiglia  con  le  altre  Grallae  al  solo  rigùar-  
 dare  le  seguenti  caralteristiche.  Becco  compresso,  piuttosto  breve,  tarse  più  corto  e  
 dito  posteriore  più  lungo  che  non  suole  negli  altri  uccelli  delTOrdine.  Basterebbe  
 poi  a  farli  riconoscere  la  gran  compressione  dei  lor  corpo  che  nasce  dalla  struttura  
 dello  sterno  che  in  essi  è  strettissimo. 
 Soggiungiamo  i  caratteri  descrittivi  délia  famiglia :  Becco  compresso,  più  corto dei  
 capo,  talvolta  anche  più  lungo  ma  non  di  soverchio,  convesso,  duro,  erto  alla  base.,  
 dritto,  incurvato un poco  nella  punta  e  tagliente  nei  margini,  più  robusto  che  in  tutte  
 le  altre  Grallae;  narici nude,  poste  in  sui lati, aperte nella mascella  superiore  convessa 
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