j
V O L P E DI V E N T R E N E R O
vulpes fulva subtus nigricans; artubus anticeauricülis postice nigris; caudae apice albo.
P arrä singolar cosa ehe la Volpe dei contorni di Roma, quella stessa le cui arti
insidi'ose hannoperenne monumento d’infamia negli scritti dei classici latini, la Volpe
di Fedro e diPlinio abbia potuto sfuggire finora alla considerazioné accurata deiZoologi.
Non püö negarsi che sieno leggiere differenze quelle che separano il nostro Ganis
melanogaster dal Canis vulpes di Linneo comune nella massima parte delle altre regioni
d’Europa: ma tali differenze esistono pure, e sono costanti e precise quanto basta per
ciö ehe riguarda 1’aspetto e la conformazione. Niuna diversitä affatto ci è riuscito di rile-
yare nei costumi; ehe se doyessimo descrivere a parte a parte quelli della nostra Volpe
di yentre nero ci conyerrebbe ripetere ciö ehe è gia noto ad ognuno, ciö ehe si troya
riferito in tutt’ i libri di Storia naturale- sul conto del Canis vulpes di Linneo. La stessa
cireospezione nello scegliersi una tana in luogo appartato e nascoso quantunque pros-
simo all’abitato, la stessa perseveranza e gli stessi artifizj nel tendere le insidie, la
stessa rapacitä, lo stesso istinto di metter a morte di primo tratto una preda anche
numerosa e serbarla al proprio bisogno appiattata qua e la in sotterranei nascondigli,
la stessa destrezza nello sfuggire ai pericoli, confondono in una. sola la ben meritata
fama d’astuzia attribuita popolarmente a questi animali. Altri potrebbe credere, ehe
due esseri del tutto simili nei costumi, e ehe si discostano di poco neü’aspetto e nelle
forme doyessero riguardarsi come razze particolari o yarietä d’una specie medesima,
piuttosto ehe come specie distinte. A noi non par questo luogo opportuno. ove discu-
tere la questione dei limiti fra le specie e le yarietä: una sola cosa diremo breyemente.
Nel regno dei corpi organici doyunque ci si presenta differenza costante di caratteri
iyi non esitiamo ad ammettere francamente specie distinte; sembrandoci ehe non basti
presumere, ma ehe sia necessario poter dimostrare la yariabilitä dei caratteri per sen-
tenziare con fondamento ehe piu esseri d’apparenza diyersa si.eno yarietä o razze d’una
specie medesima. E se in questo stesso gruppo Vulpes i Zoologi sono stati concordi
finora nel considerare come specie distinte esseri fra se tanto analoghi ehe nulla piü,
forse ciö yiene dall’impossibilitä in cui tutti si sono troyati di raccogliere le proye
della risoluzione dei caratteri dell’uno in quelli dell’altro. Varietä, razza, o specie ehe
sia il nostro Canis melanogaster, questo sosterremo, ch’esso .è distinto dal Canis vulpes
delle parti settentrionali e medie di Europa al pari del C. fülvus del C. einereo-ar-
genteus e del C. niloticus ammessi come specie dal massimo numero dei Naturalisti; e
cósi distinto per 1’appunto come è la nostra Passera comune ('Fringilla cisalpinaj da
quella del resto d’Europa ('Fringilla domestica).