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 terra fra l’erbe e lo  costruiscono  piuttosto voluminoso,  quasi  sferico,  aperto  da  un lato.  
 Le  loro  uova  sono  bianche  macchiate  di  rosso  sordido. 
 La  Sylvia sibilatrix  è  la  più  grossa e la' più  bella di questo  gruppo:  le sue  ali sono  
 più  lunghe,  la  coda  più  forcuta, il becco comparativamente più yalido cbe nelle  altre.  
 La  sua  totale  lunghezza  è  di  quattro  pollici e  sei linee;  e  la  stesa  d’ali  di  circa  otto  
 pollici.  Il  becco  è lungo  poco  più  di sei linee,  dritto,  piuttosto largo  alla  base, non in-  
 flesso sui margini,  nerastro  con la parte  posteriore e  gli orli  della mandibola  carnicino-  
 ocracei.  L’intemo  délia 'bocca  è giallastro.  Le narici sono  ovali.  L’iridé bruna.  Tutte le  
 parti superiori del  capo,  del collo e  del  tronco,  sono  d’un  bel  color  verde-olivastro  ten-  
 dente al  giallo-canarino, più yiyace sul groppone. La fascia sopracigliare è molto larga ed  
 estesa,  di color giallo-canarino tendente  debolmente  al yerde  chiaro,  e  della  stessa tinta  
 sono le piume cigliari, lè  gote,  la gola e  la  parte  superiore  del  petto :  i  lati  del  petto  e  
 gl’ipocondrj  sono  gîalli  misti  di  cinereo.  Il  gozzo,  l’addome  e  le  cuopritrici  inferiori  
 della coda sono  d’un  bianco puro.  Le  ali piegate sono  lunghe  due  pollici e noyé  linee,  
 e giungono  a  cuoprire  due terzi della lunghezza  della  coda.  La  prima  remigante  è pic-  
 ciolissima,  quasi  incospicua:  la  seconda  uguaglia la  quarta,  la terza  è  la  più  lunga  di  
 tutte.  Le  picciole  cuopritrici  superiori  delle  ali  hanno  il  colore  del  dorso,  le  cuopritrici  
 maggiori  e  le  remiganti  sono  fosche  con  l’orlo  esterno  giallo-yerdastro  chiaro,  
 più sottile nelle remiganti maggiori.  Le  cuopritrici  inferiori  sono  cineree.  con  le  punte  
 giallo-canarine.  La  coda  è  smarginata,  lunga  un  pollice  e  otto  linee  con  le  cuopritrici  
 superiori  dello  stesso  colore  delle  penne  del  groppone,  e  le  direttrici  tinte  come  le  
 remiganti.  Le  tibie  sono  cineree  volgenti  al  canarino.  I  piedi  cinereo-camicini  con  le  
 piante giallastre e le unghie fosche.  Il tarso  è  lungo noyé linee. 
 La femmina è poco minore  del maschio,  e di  colori  al quanto  meno  viyaci. I  gioyani  
 hanno  le penne  tinte  corne  quelle  delle  femmine, Tinterno  della  bocca  e le piante  clei  
 piedi  d’un  giallo  più puro  che non  è negli  adulti. 
 Occupa  durante  l’inyerno  le  regioni  calde  dell’Asia  e  dell’Affrica.  Di  primavera  
 giunge  abbondantemente in  Italia, in Francia, in Germania,  e si spinge  yerso il  Setten-  
 trione  dell’ Europa  fino  alla  Gran  Bretagna  e  alla  Svezià.  Per pochi giorni soltanto si  
 mostra  nelle  pianure  delle  nostre  regioni,  recandosi  tosto  nelle  montagne  più  elevate  
 ed  interne,  in  cui  fa  soggiomo  per  tutta la  stagion calda.  Vive  nei boschi  cedui,  nelle  
 selye,  svolazza  fra  le  cime  degli  alberi  e  saltella  con  agilità  fra  i  rami.  Il maschio  
 fa  sentire  quasi  di  continuo  il  suo  canto,  che  consiste  in  un  sibilo acuto ripetuto  tre  
 yolte  e  seguito  da un yerso più sonoro  e più lungo,  composto  di modulazioni rapide  ed  
 asprette.  Allorchè  canta  stando  posato  abbassa  le  punte  delle  ali  e  tremola  con  tutto  
 il corpo.  Si ciba  d’insetti,  e mancando  questi si  contenta  di  picciole  bacohe.  Tuttochè  
 sfugga  il  soggiomo  de’terreni  paludosi,  volentieri  ya  a bagnarsi nell’acqua.  Una volta  
 all  anno  stabilisée il nido  a terra  in  luoghi ombreggiati  fra  le radici  protuberanti  degli  
 alberi, al piè  dei  cespugli, sul musco. Lo fabbrica  con poco  artifizio intessendolo  di foglie  
 secche,  di pagliuzze  e di scorze,  e  dandogli  la  solita  forma  quasi  sferica con l’apertura  
 latérale.  Le  uova  sono  cinque,  sei,  raramente  sette,  di  guscio  sottile,  di  forma  ovale  
 rotondata,  bianche,  macchiate  di  rosso  epatico.  Il  maschio  cova  a vicenda  con la femmina, 
  e sono  ambedue  cosi  solleciti,  che  spesso  l’ansietà li  tradisce  facendo  scuoprire  
 a  chi  ne  va  in  cerca da quai  parte  stia  il  nido;  nè  desistono  dalla  cura  della  cova ta,’  
 quando anche ne sia stata sottratta qualche porzione. 
 LUI ’  GIALLO 
 phyllopseusta  ex  virescend olivaceaj subtus albo-jlavida: remigum secunda  sextant  subae-  
 auante:  cciuda vix emarginaUi. 
 motacilla  tbochilds,  Linn•  Syst. N a t. I .   p.  558. sp. 4 9 -  I d . Faun.  Suec.p.  96. sp. 264.  JRelz,  Faun. 
 Suec. p. 266. sp. 25 2 .  Gmel. S yst. N a t. I . p. 996. sp. 49. 
 MOTACILLA  acredula,  Linn. F a u n .S u ec . p. q6.sp  26 3 . 
 Sylvia  trochilds,  Lath. lnd. Orn. II. p. 5 5o. sp. i 55.  Nilss.  Orn.  Suec. I. p. 228. sp. 109.  Id. Ilium, 
 Fig. Scand. Faun. Av. tab. 86. fig. 2.  Temm. Man. Orn. I.p. 22^.  Naum. Nut. Fog. Deulschl. 111. 
 p.  56 8 . sp. 88. tab. 80. fig.  3. mas.  Srehm. Lehrb. Ear. Fog. I. p. 3rf.  Ranz.  Elem. Zool.  III.  v.  
 p. ioo. sp. 27:  Savi, Orn. Tosc. II. p. 291.  Selby, III. Br. Orn. I. p. 189. tab. Itf-fig. 3.  Schinz, 
 Hist. Nat.Nidsetc..tab.a/i.  Nob. Sp.comp.sp. Rom.go.  -  Calvi, Cat. Orn. Genov  p.3 i. 
 SYLVIA  fitis,  BechsUNaU Deulschl. I I I . p . 64 3 . sp. 22.  Mey er e l  W o lf, Tasch. Deutschl.  Fog.  I . p. 248.  
 sp. 22.  F ie ill- in  Tabl.  Enc. Orn.  I I .   p.  467. sp.  174.  Id .  in Faun. F r . Orn.  I .  p.  217.  'lab. 98.  
 fig. 1.  Ro u x, Orn. Prov.  I .  p. 356.  tab. 228.  
 sylvia  flaviVENTRis,  F ie ill•  in  Tabl. Enc. I I .  p. 46 8 -  sp. 177. juv.  
 ficedola  fitis,  Koch, Baier.  Z00L I .p . i 5g.  sp. 82. 
 REGULUS  seu  TROCHILDS  NON  CRISTATOS,  Aldrov.  Orn.  I I .   lib.  xvii.  cap.  2. p.  65 3 . fig.  in p . 65 4 -  
 asilds,  Briss. A v. I I I .  p. 4 7 9 - sp.^5. 
 REGOLO  CENERINO,  0  COMONE  MAGGIORE,  O  L01  GROSSO,  S t.  d. Ucc. tab. 3g i. fig. I. 
 podillot  ou  chantre,  Buff.  Ois.  F- p.  344.  Id . pi.  enl.  6 5 i.   fig.  i.   Gerard.  Tabl. Elem.  I .   p.  326. 
 pobillot  fitis,  F ie ill.  in Nouv. D iet. Hist. N a t. X I .  p. 237. 
 podillot- a’  ventre  jadne,  F ie ill. in No u v .Diet. H ist  N a t. X I .  p.2^1. )’uy. 
 YELLOW wren, Lath.S yn .IF-p .5 i2 .  Id .G e n .H is t.F II.p .r f.sp .6 5 .  Penn.Brit.Zool.I.sp. 15 i .tab.S-fig.2. 
 Id .A rc t.Z o o l.II.sp . 319.  Shaw,Gen. Zool.X.p.rfu.  Bewick,Br.Birds tab.inp.nao.  Monl.Qrn.Dict. 
 SCOTCH WREN,  Penn. Brit. Zoo l. I I .  sp.  i5*.  I d . A re t.  Zool. U   p. 420.  Lath .  Syh. F .p . 5 *5 .  
 WILLOW WREN,  Penn. Brit.  Zoo l. tab.  S-  0. fig.  1.  Bewick, Brit. Birds  I.p. 222. 
 .'Hay-bird,  Rennie, Mont. Orn. D ic t.p .u lfi. 
 fitis  SANGER,  Bechst. Orn.  Taseh.  I . p.  187.sp.22.  Naum.Fog.alteausg. J.p.169.ta b .35.fig .r f.  - 
 LOF-sangaren,  Wright,  Svensk. Fog. Fasc. 10. tab. 1. 
 piu  picciola  della  precedente  e  di  colore  men  tendente  al  giallo.  Servono  a  
 distinguerla  da  essa  le  proporzioni  delle  remiganti,  e  le  parti  inferiori  tutte  tinte  di 
 2   'd lunga quattro pollici e quattro  linee  ed ha  sette  pollici e mezzo  di  stesa  d’ali.  II  
 becco  e  lungo  quasi sei linee, sottile fin  dall’origine,coi margini inflessi, poco  declive superior  
 mente  verso  l’apice,  di  color  bruno  con  gli  orli e  la  base  della mandibola  giallo-  
 carnei:  l’interno  della  bocca  b  giallastro.  Le  narici  sono  bislunghe:  l’iride  bruno-  
 scura.  Tutte  le  parti  superiori  del  capo  e  del  tronco  sono  olivastre  qualche  poco  ten-  
 denti al giallo verso il groppone.  La fascia  sopracigliare,  e  le  pennuzze  delle  ciglia,  la  
 gola,  il  gozzo,  la  parte  media  superiore  del  petto, e  le  tibie  sono  d un  giallo  sulfureo  
 pallido:  le  gote  cinereo-oliyastre  tendenti  al  sulfureo:  i  lati  del  collo,  e  del  petto,  la  
 parte  inferiore  di  questo  e  gl’  ipocondrj  sono  cinereo-sulfurei:  l’addome  e le  cuopri