taluno scambiare nel nome passerina, L., ehe spetta ad assai più piccola specie; è dessa
di gran servigio per tirare uccelletti alla pania essendo più destra e ammanierata de’ suoi
affîni. L’anacoreta dei montuosi boschi, il Bubo maximus, Sibb., ehe non disdegna talvolta
lo stabilirsi in citfeà; il silvestre Otus vulgaris, Flem., ehe scende al piano d’ inverno;
il migratore Brachyotus palustris, Gould , che nella stessa stagione abita le nostre giun-
caie; e il salvatico Syrnium aluco, Boie, dalla stridula voce, si scambiano secondo province
nei nomi di Alocco, Gufo, Patalocco. Il Bubo ascalaphus, Savigny, tipo del genere
Ascalaphia, Is. Geo ffr . , si è pur mostrato in Sicilia. Nè siam totalmente privi delle specie
settentrionali, facendo negl’inverni più freddi qualche rara apparizione la Nyctale tengmal-
m i, Bp. e la Surnia funerea, Dura, indubitatamente Strix ulula di Linneo.
Entrando nell’Ordine numerosissimo dei Passeri, diviso in due Sezioni Ambulatori e
Scansori ( toltone sempre i Pappagalli ehe sono Aggrappatori), le forme e le abitudini dei
noverati Strigidi ci conducono ai Caprimulgidi. Il Calcabotto ( Caprimulgus europoeus, L.)
n’è il solo rappresentante, giacchè le altre due specie côlte accidentalmente nell’Europa
meridionale non furono mai in Italia. Due ne ha la Famiglia dei Cypselidi, il Rondone
( Cypselus apus, Illig. ), ehe con violento volo va fischiando a torme per le nostre città,
e ne lascia per i forami delle muraglie ricca presa di saporitissimi Rondonotti ; ' e il
Rondone di mare (C. melba, Vieill.) più grosso, ehe tiene le stesse abitudini per soli-
tarie scoscese rupi marittime. Quella degl’ Hirundinidi ci dà la casalinga Rondinella
(Chelidon urbica, Boie), la rara Rondine montana ( Cotyle rupestris, Boie), e il tardivo
Topino (C. riparia, Boiej, copioso, ma solamente in acconce localité. Vola per tutte campagne
la Forcinella ossia Rondine buona (Hirundo rustica,h.) di cui si fa piacevol caccia
in agosto con reti, essendo sua carne meno schifata: qualche rara Yolta si è presa la
H. alpestris, g a lij ( H. capensis, Gm. H. rufula, Temm. ) , scambiata da alcuno con la
H. daurica, Gm. ; e parrebbe dovesse pur trovarsi in Sicilia la H. boissoneau, Temm., ehe
visita la Spagna e la Grecia.
La Famiglia dei fissirostri Coraciadidi, ehe non tanto si disgiunge dalla sopradetta
quanto sembra a prima vista, ci offre il suo tipo nella Pica marina [Coradas garrula, L.),
sola- di essa ehe in estate dall’Affrica spieghi fino al settentrione le variopinte penne.
Permanentemente rappresenta la non men tropicale degli Alcedinidi, il Piombino o Uccello
della Madonna (Alcedo ispida, L.), ehe, voli rapidamente, o immobile lasci vagheg-
giare le abbaglianti cilestri piume Iungo i fiumi e i ruscelli, sempre è intento a
spiare l’acquatica preda : unico di sua Famiglia in Italia , poichè mai non viene il
Ceryle rudis, Boie, di Grecia. Più fortunata è l’affinissima dei Meropidi dacchè lo
spatriato non meno splendido Gravolo (Merops apiaster, L.) non è più solo a ralfigurarla,
provatosi ehe in mezzo alle sue punte viene frammisto il Merops oegyptius, Forsk. non
Licht, ma M. persicus, superdUosus, savigny, nomi ehe a questa sola specie si riferi-
scono, almeno in Europa.
La ciuffuta Bubbola ( TJpupa epops, L.) viene d’estate a rappresentare la Famiglia
degli Upupidi. Da questa verrebbesi a quella dei Certhidi mediatamente per varie esoti-
che Famiglie, omesse lé quali l’ordinamento nostro concorda con gli autori ehe preferi-
scono il passaggio immediato. Lo Scricciolo perô o Re d’Uccelli ( Troglodytes europoeus,
Cuv.), avvegnachè sembri strano, devesi con la Lira della Nuova Olanda tante volte
spostata perfin d’uno in altro Ordine, riunire in una Famiglia, la quale non sappiam
se meglio chiamare Menuridoe ovvero Troglodytidoe, ma ehe qui prende luogo; il nome
Troglodytes puô ben rimanere al nostro uccello intitolando almeno la Sottofamiglia,
poichè il genere di Mammiferi avealo ricevuto altro non è ehe il Simia vero ristretto.
Yengono appresso assai naturalmente gli odierni Certhidi rappresentati da tre uccelli,
tipo ciascuno non pur di un genere, ma di una Sottofamiglia eziandio: il Picchio mu-
raiuolo ( Tichodroma rnuraria, 111.), ehe spande le affuocate ali appiccandosi aile mura
di edifizî anche altissimi; il Rampichino (Certhia familiaris, L.) ehe sale per tronchi di
alberi facendo puntello della rigida coda: il Picchio muratore (Sitla europoea, L.) ehe
ascende non solo, ma spiralmente discende senza quel sostegno.
Stretto anello è tal genere alla famigliuola dei Paridi, di cui vanta Italia, la vispa
Capinera o Cinciallegra (Parus major, L.) e la graziosa Cinciarella (P. coeruleus, L.) per
ogni dove comunissime; il P.ater, L., quasi confinato sugli alti monti; il P. palustris, L.
nei hoschetti di poco elevati poggi ; il P. cristalus, L., solamente per vaste nordiche foreste.
II Codilungo (Medstura caudata, Leach) sempre vedesi in otto o dieci volare d’albero
in albero e spesso tutti appendersi lungo sottili ramoscelli. 11 Mustacchino ( Panurus
biarmicus, Koch ) rallegrator di canneti. Il Fiaschettone (Ægithalus pendulinus, Boie),
soltanto in alcuni distretti, come nel Bolognese e nel Bientino, sta nascosto in acqui-
trin i, onde lo scuopre il pendente artificioso nido. Con breve salto sopra la straniera
Famiglia dei Tanagridi toccando agli Alaudidi nominiam prima la diffidentissima Ca-
landra {Melanocorypha calandra, Boie:) , dura di carne quanto dolce nel variatissimo
canto. Rarissima vedesi d’ inverno sui monti la Lodola golagialla (Otocoris alpestris, Bp.),
il Lodolino o Calandrella (ehe chiamiarao specificamente arenaria, Vieill., essendo tal nome
anteriore a quel di calandrella, Bonelli, e tanto più a quel di brachydactyla, Leisler),
solo a spaziar d’estate per le maggesi, forma la principal Caccia degli Uccellini. E qui
noteremo essere distinte in Roma con ben definito vocabolo le tre Caccé con reti, degli
Uccelli (Pavonceile, Pivieri, Ciarlotti, Uccelli muti, e c .|, degli Uccelletti (Fringuelli,
Cardelli, Fanelli, Verdoni, Verzellini, ec.), degli Uccellini (Lodolini, Cerle , ec.), non
compresa in alcuna la Lodola [Alauda arvensis, L. ) cui è dedicata una Caccia esclu-
siva. Il suo copioso passare' nell’ ottobre offre, spezialmente ai Romani d ogni condi-
zione, comodo divertimento ; e mezzo di guadagno al campestre Fiorentino ehe, lascia te
sue coite pianure recasi a quelle di Roma per tendervi stipendiato cacciatore, si destro
ehe ogni altro uccellatore di Lodole chiamasi per antonomasia Fiorentino, benchè quando
l’odi tal non ti sembri. Nè le reti aperte sono il solo modo di pigliar quest’ uccello,
poichè avvicinato con Civetta, leve, specchietto e fischio, si uccide pure abbondevol-
mente col fucile : ma la non mai abbastanza riprovata Lanciatoia, vero flagello dei volatili
tutti, è quella ne fa strage maggiore nel sonno della notte. La scaltrita Cantarella
(Alauda cantarella, Bp.) più piccola e più scura, ehe alla perfine ammetter dovranno i
Naturalisti, è ben distinta dai Cacciatori : la canora Tuttuilla o Covarello ( Alauda, arbo-
rea, L.) dilettasi posare sui rami. Accorta delle insidie, passeggia più sicura per vie
frequentissime la solinga spregiata Lodola cappelluta (' Galerida enstata, Boie ). Se gli
Alaudidi di becco grosso si rannodano ai Fringillidi, essa giustamente ne li discioglie ;
ma viepiù l’affricano genere Certhilauda, di cui una specie (Certhilauda desertorum, Bp.)
varca non di rado alla Sicilia.
Venuti ai Motadllidi incontriam tosto gli Anthini ehe hanno di Lodola perfin la veste,
e primo, non tanto raro quanto generalmente credesi, 1 Anthus richardi, Vieill., tipo del
genere Corydalla, Vig., e non diverso dall’ A. rupestris del Ménétries ; 1 A. rupestris del
Nilsson, avvertiamo col Temminck, essere una nordica specie [A. littoralis, Brehm, A.petro-
sus degl’Inglesi), figurata dal Gould invece d^W’Anthus spinoletta, Bp. e da dirsi Anthus obscu-
rus perch & Alauda obscura di Pennant: vien quindi la rosseggiante.Spioncella (A. campestris,
Mey.) tipo del genere Agrodroma, Sw., di cui fassi abbonde^ol caccia Con reti: 1 acqua-
tica Cerla scura [ Anthus spinoletta, Bp.) : il rarissimo A. rufogularis, Brehm, ehe dee chia-
marsi cervinus poichè cosi dal Pallas pel primo, non diverso dall’A. cecili dei Naturalisti