T O P O T E T T A J U O L O
M. peclibus fissis, rufescenü-cinereus, subtus e x flavicante albus: cauda corpore longiorej
verticillis 240, squamis distinclis.
MOS TBCTOKD«; Savi, Leitern al Dottor Passerini, Febrajo i 8 a5, m Nuovo Giornale de’ Letterali di Pisa.
(^uesto piccolo Quadrupède, quantunque comunîssimo in tutta lTtalia méridionale
e centrale, era rimasto ignorato nella Scienza Zoologica, perché confuso da tutti con
altre specie affim, appunto come era awenuto del Canis Melanogaster e della Talpa
coeca. Ecco un’altra scoperta che dobbiamo agli studj dell’ egregio Professor Sayi diPisa.
La coda di questo animale eccede la lunghezza di tutto il corpo compreso il capo ; e
siccome tal carattere appunto è notato nei libri di Storia Naturale come distintivo del
MuS' Battus di Linneo, tutti quelli cbe prima della pubblicazione della Memoria del
Savi s incontrayano nel Topo dei tetti erano indotti generalmente a considerarlo per un
Mus Battus; e cio aweniva tanto più facilmente, perché la seconda di qüeste due specie,
che pur ahbondà nelT Italia settentrionale, corne nella Francia, nella Svizzera e nella
Germania, non s’incontra mai neile nostre regioni. Il Mus Battus pero ha un manto di
color bruno cupo senza mistura di ferrigno, la pancia cinerea non già bianco-canaria,
ha proporzioni diverse, e peli d'un’altra forma. La brevità della coda basta da se sola a
distinguere dal Topo, dei tetti il Mus decumanus, che porta un manto simile e che è
comune del pari fra noi, ma v’ è una diversité anche nel color della pancia, che in
quest ultimo è b lança si ma tendente al cinereo. Esiste un’altra specie da noi non mai
veduta, la quale par che debba somigliar anche più al Topo dei tetti, ed è quella che
dal Geoffroy fu detta Mus alexandrinus. Se sono esatte le descrizioni di coloro che
hanno visto in natura quest’ animale, esso dovrebbe allontanarsi dal M. tectorum per la
struttura dei peli lunghi del dorso, depressi, fùsiformi e segnati da un solco longitudinale
in guisa da richiamare la conformazione dei pungiglioni degli Echimi; mentre
1 peli del M. tectorum osservati sotto la lente nulla presentano di simile. Inoltre dicesi
che Y alexandrinus ha la pancia cinerea e il capo più breve di quello del M. decumanus;
il M. tectorum invece ha il capo evidentemente più lungo. Non puô farsi fondamento
sul numéro degli anelli della coda come carattere di distinzione, perché quantunque
nella figura della grand opera della Commissione Francese d’Egitto gli anelli non ecce-
dano il numéro di i3o, ora si sa che gli esemplari autentici della specie ne portano
almeno 220.
Sono concordi gli au tori nell’assegnare il nome di Mus al genere cui appartengono
gli animali dei quali parliamo, e Pennant fu il solo che allontanandosi dagli altri lo
chiamo Rattus: a y e y a pero presso gli antichi un’ estensione assai maggiore di quella che
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