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 yolgono  maggiormente  al  yerdastro. 
 La  femmina si  distingue da quella  del  precedente  per  la  mancanza  della  fascia  éo-  
 praoculare,  e  per  la  gola  Candida. 
 Il  giovane  nella  prima  età è  simile  a quello  del  Cutti  comune,  ma  lia la fascia  so-  
 praoculare  assai  angusta e tinta  di  giallastro:  col  tempo perde  le  macchiette  scure  del  
 gozzo,  e  si  tinge  di  giallo  in  tutte  le  parti  inferiori,  bianca  restando  sempre  la  gola. 
 L uccello  yeramente  indigeno,  poichè  nidifica  nelle  nostre  regioni,  anzi  nolle pia-  
 nure  poco  discoste  dal mare,  nè  come la M.Jlava il  suo  istinto  la  costringe  ad  andare  
 a  deporre  le  uoya  in  climi  più  settentrionali.  Di  ritorno  dalla  sua migrazione  giunge  
 fra  noi in Aprile qualche  giorno più  tardi  del  Cutti  comune,  e in  certi anni si  fa yeder  
 copiosissimo,  in  altri  più  raro.  Soggiorna  per  tutta la buona  stagione  nei  prati  bassi  
 ed  irrigui,  nei  campi  in  cui  si  coltiyano  le  fave,  nei  pascoli  fra  i  cayalli  e  fra i buoi,  
 congregandosi  a  picciole  tonne  di  cinque  o  sei  alia  yolta.  Pone  il nido  fra  le zolle in  
 qualche  cayità  del  terreno  dei prati, e lo  costruisce  con fusceliini  e foglie, jfoderandolo  
 internamente  di  cnni,  Comunemente  le  uoya  sono  cinque  o  sei,  di  color  grigiastro,  
 macchiettate  di  bruno.  In  fin  d estate  le  tonne  di  questo  Cutti  sogliono  farsi  più  nu-  
 merose,  e  spesso si  frammischiano a quelle  del  Cutti  comune,  reduce  allora  dalle  sue  
 coye.  Alla  fin  di Settembre  ci lascia  si  lu n a   cbe  l ’altra  specie,  nè  se ne  vede  più  trac-  
 cia per  le  nostre  campagne.  In  primavera  ambedue  si  prendono  nelle  pianure  pros-  
 sime  al mare  con gli  ordigni  chiamati  archetti:  d’Agosto  e  di  Settembre  se  ne fa  una  
 caccia  assai  più  ricca  con  le  reti  tese  nei  pascoli  bassi  di  tutta  la  nostra  campagna  
 poco  lontano  dalle  fosse  o  dalle  vasehe,  adoperando per richiamo i zimbelli  delle  loro  
 specie,  o in difetto  di  quelli la  Civetta,  e  imitando il lor  canto  con un fis chie  da Pispo-  
 le.  Maggior  copia  se  ne  prende  tenendo  uno  o  due  cavalii  legati  accanto  alla  tesa :  i  
 momenti piu  propizj  sono  quelli  in  cui  il  sole è già  alto,  e le  ore  pomeridiane.  Giova  
 il  porre  zimbelli  in  gran  numéro,  e  tosto  cbe  qualcuno  di tali  uccelletti  passa  a volo  
 sopra la  tesa, sollevar alquanto le reti un istante prima  di trarle, perché  spaventati han-  
 no per costume  d’abassar subito il volo,  e  cosi  più  facilmente  restano  awiluppati  nel-  
 l ’atto  che le reti si  chiudono. 
 Sembra  certo  che la Motacilla Feldeckii del Museo  di Vienna proveniente  dalla Dal-  
 mazia  e  considerata  da  alcuni  corne  varietà  della  M.  melanocephala  altro  non sia che  
 questa M.  cinereo-capïlla. Del  resto si puô sospettare ragionevolmente  che tale  specie sia  
 sparsa  in  varie  contrade  dell’Europa,  e  che  la  sua  somiglianza  con la M. Jlava l’abbia  
 sottratta  all osservazione  dei  naturalisti:  per  ora  solo  possiamo  asserire viver  essa  in  
 Italia e nella  Francia méridionale. 
 CUTTI’  CAPO-NERO 
 BUDYTES  olivaceaj  subtus Java;  pïleo  et  cervice  nigris; fascia  superocülari  nulla;  gula  
 flava:  rectricibus  extimis  utrinque  duabus  albisj  margine  interm  praeter  apicem  
 nigris. 
 Juv.  Cinereo-olivaceaj subtusJlavida;  pileo et cervice nigricanUbus;  gula flavida,, utrinque  
 albo marginata. 
 motacilla  melanocephala,  Licht. Verz. Doubl. Zool. Mus. Berl. ii. p.36. sp. 4*5.  Savi,  in Nuov.  Giorn.  
 Lett. Pisa. N. 5y. p.  ig 3.  Id.  Orn. T osc.III.p. aig*  Nob, Suppl. Sp. comp. sp. Rom. a65. (100.  c.)  
 nee Gmelin. 
 c o n i  CAPO-NERO,  Savi  loco  citato. 
 BLACK-HEADED WAGTAIL?  Latham,  Gen. Hist. F"!, p. 334-  sp.zi. 
 D o p o   che il  vasto  genere Linneano Motacilla e  stato  smembrato, e  dalle sue  parti  
 sonosi  costituiti  piu  generi,  la  Motacilla  melanocephala  di  Gmelin  ha  dovuto  prender  
 posto  fra le  Sylviaej   e  chiamarsi  Sylvia melanocephala.  Quel  nome  stesso divenuto  ora-  
 mai inutile  per  gli Ornitologi,  fu  impiegato  di  nuovo  dal  Lichtenstein  per  distinguere  
 il  Cutti  effigiato  nella  tavola  qui  unita  sotto  il.N. 3.  I  primi  esemplari  ch’ ebbe nelle  
 mani  l’autore  della  specie  proveniyano  dalla  Nubia  e  dal  lago  Aral,  ma  bentosto  lo  
 stesso uccelletto fu rinvenuto nella Turchia  Europea e nella Dalmazia,  ed il Signor Professor  
 Calvi di Genova  ebbe  la  yentura  d’incontrare  un’esemplare della  specie  inedesi-  
 ma  nelle fosse  che  ricingono  le  mura  della  sua  citta. 
 La MotaciUa melanocephala non differisce  dal Cutti  comune per le proporzioni e per  
 le  forme.  Il becco  del maschio adulto  e  tutto  nero.  L’iride  e  fosca.  Il  pileo,  la  nuca e  i  
 lati  del capo sono  di color nero morato,  e  nere  sono  le  penne  sopracigliari.  Non  hayyi  
 fascia  sopraoculare  bianca.  La  parte  inferiore  della  cervice,  il  dorso,  il  groppone  e le  
 cuopritrici  superiori della  coda  sono di tinta  olivastra tendente  al giallo,  sempre piu  ac-  
 cesa verso le parti posteriori.  La  gola,  il  gozzo,  il petto, I’addome,  i fianchi  e  le  cuopritrici  
 inferiori  della coda sono  in  tutto  di color  giallo  di giunchiglia. Le  ali  stando  chiuse  
 cuoprono  quasi un  terzo  della  coda.  Le remiganti  sono  fosche  con  la base  del  margine  
 interno biancastra, le tre piu  interne biancastre lungo  il lembo  esteriore:  le picciole cuopritrici  
 superiori hanno  la stessa  tinta del  dorso;  le medie e le  maggiori sono  fosche col  
 margine  bianco-giallastro.  La  coda  oltrepassa  d’ un  pollice  e  nove  linee la  punta  delle  
 ali piegate:  le  due timoniere esterne  dell’uno  e  dell’ altro lato sono  bianche,  con  la base  
 e  la meta  del pogonio  interno  nerastra  quasi fino  all’apice;  la  seconda timoniera  bianca  
 porta  un’altra  sottil  linea  nera  lungo la base  dello stelo  dal lato  esteriore,  come  accade  
 talvolta  anche  negli  altri  Cutti:  la  terza timoniera  b nerastra  con una  linea  bianco-gial