preferita a quella del Temminck l’altra del Savi, non solo perche è pin antica, ma perché
ricorda il nome onorato dell’ Italiano Diacinto Cestoni amico del Redi, quello che
diede il primo annunzio del ritrovamento degli A.cari nella scabbia, fatto revocato in
dubbio di poi o dimenticato per gran tempo e a giorni nostri riprodotto oltremonti
con grandissimo strepito.
In altri nostri scritti abbiamo parlato della opportunité di considerare la numerosa
turba dei Chiropteri come costituenti un’ordine da sé nella generale distribuzione dei
Mammiferi intermedio fra i Primates e le Bestioe ossia Fiere insettivore che altri si osti-
n i a chiamare. Tanto è vero che questi esseri formano un gruppo isolate e omogeneo,
da qualunque legame venga questo connesso con l’uno o l ’altro dei surriferiti ordini,
che il volgo stesso ne resta colpito, e piuttosto che paragonare un Pipistrello ad una
Scimmia o ad un Sorce s’indurrebbe a rassomigliarlo ad un uccello, a cagione di quella
strana facoltà che possiede di volare per l’aria. Le condizioni principali che circoscri-
yono l ’ordine dei Chiropteri si riducono ai capi che seguono. Tre sorta di denti i
quali formano una sérié continua. Due mammelle pettorali. Pene libero. Arti dell’uno
e dell’altro lato collegati da una memhrana nuda che li rende atti al yolo. Dita delle
estremità anteriori lunghe eccessiyamente, comprese nella espansione della memhrana
che connette gli arti anteriori coi posteriori.
Le recenti osservazioni instituite dai Signori Geoffroy S. Hilaire' padre e figlio ci
consigliano ad abbandonare le diyisioni lino ad ora adottate, e a ripartire i Chiropteri
in tre famiglie inyece di due, non perô in quattro come han yoliito fare i lo-
dati Professori, che aggregano ai yeri Chiropteri anche i Galeopitheci. Opportuna cosa
è infatti il prendere per base dell’ordinamento le condizioni delle dita degli arti anteriori,
organi tanto singolarmente conformati in questi esseri. Le tre famiglie dovranno
dirsi Pteropodae, Vespertilionidaej Vampiridae. La prima si fa distinguere perché ha il
compiuto numéro delle falangi, non che un’unghia nel dito indice. Gli animali compresi
in essa quasi esclusivamente frugivori e gregarii hanno i denti mascellari terminati in
tubercoli ottusi o lisci, e il naso sempre semplice. Nella famiglia Vespertilionidae niun
dito alare possiede il numéro compiuto di falangi: i denti mascellari portano più punte
aguzze, e il lor yitto consiste in insetti. I Vampiridi hanno il compiuto numéro di falangi
al solo dito terzo. Quantunque forniti di denti mascellari a più punte aguzze,
non sogliono restringere il loro alimento agli insetti, ma si cibano pure di frutta.
Hanno il naso fornito di appendice foliacea semplice. Sono tutti indigeni dell’ America;
ed è insigne l’istinto che hanno alcuni di succhiare il sangue degli uomini e
degli altri animali addormentati.
La prima e l’ultima di queste famiglie non ci sembra che ammettano suddiyisioni,
meno che le generiche. I V3spertilionidi pero di gran lunga più numerosi si prestano
a parer nostro ad esser distribuai naturalmente in quattro sottofamiglie che chiame^
remo ora Noctilioninaj Vespertilioninaj Rhinopomina e Rhinolophina. Privo d’appendici
è il naso nelle due prime, nelle altre porta un’ appendice foliacea, che è complicata
ne’ Rinolofinij semplice ne’ Rinopomini : di più quelli distinguons! da questi per la man-
canza totale del trago che nei Rinopomini sempre è distinto. Quanto ai Vespertilioninij
essi restano separati dai Noctilionini per la coda lunga, tutta abbracciata e rattenuta
dall’ampia membrana interfemorale, laddove nei Noctilionini la coda è breye, gros-
sa, libera all’ estremità. Questi ultimi han poi di particolare le labbra assai estese, carnose,
pendenti; e qui per l’appunto viene a collocarsi il Dysopes dell’ Illiger e del
Temminck, genere il quale di tutta la sottofamiglia è il più ricco di specie e si corn-
pone degli animali ripartiti nel Molossus e Nyctinomus dal Signor Geoffroy de S. Hilaire.
Degli altri gruppi componenti la sottofamiglia non siamo in grade di determi-
nare il vero valore generico e sottogenerico.
Nel genere Dysopes i denti incisivi della mascella inferiore variana da sei a quattro,
due, o niuno, decrescendo essi coll’ avvanzar che fa l’animale in età, almeno in quelle
specie che sogliono averne un maggior numéro subito dopo la nascita. Tali denti sono
picciolissimi, bilobati, accozzati quasi senz’ordine, e vengono spinti all’innanzi dalla
pressione che esercîtano su di essi i canini. Questi sono distinti, notabilmente più
kmghi degl’ incisivi, conici, arcuati e allargati alia base in guisa da formare una specie
di sporto o gradino. I due canini superiori mostrano un solco nella faccia interna
concava : gl’ incisivi della mascella di sopra più grandi degl’ inferiori sono ne-
gli adulti costantemente in numéro di due, più lunghi, separati, convergenti, conici,
con uno spazio interdentale spessa occupât© da una papilla carnosa. I molari sono
in numéro di cinque per lato nella mascella di sotto e di quattro in quella di sopra :
la loro corona è ampia, e termina in più punte. Nella mascella superiore si rinviene
talyolta un piociolo, dente in rudimento fra il caniuo e il primo dei molari che degli
altri è minore. Il capo è grande, e il suo piano superiore coincide con quello delle
orecchiette, le quali sono ampiamente distese, hanno origine vicino all’angolo della
bocca, e terminano in un medesimo punto della fronte, fornite d un trago esterno,
rotondato, breve, situato fuori della cavità dell’ orecchia. Il musa è lunghetto, pxivo
di pelo: il naso é carenato, e col labbro superiore forma uno sporto rigonfio, pendente,
rugoso trasversalmente. I forami delle narici sono rotondi, laterali, sporgenti,
leggermente marginati. Le labbra superiori sono assai estese, erte, fornite di pieghe
a foggia di quelle che si yeggono sulle parti corrispondenti dei Gani Molossi. La lingua
è liscia, grossa, in ispecie alla base. Gli occhi rtmangono, situati sotto le orecchiette
e sono picciolissimi. Le estremità anteriori hanno il pollice brevissimo, valido, largo,
e munito d’un’unghia forte, laddove mancano d’ unghie tutte le dita restanti. L indice
è priva di falangi, talché resta costituito dai solo métacarpe: le altre dita han
due falangi sole, ad eccezione del medio che ne ha tre. Le estremità posteriori hanno
dita brevi, di lunghezza quasi uniforme, rnunite d’unghie brevi e mol ta rieur ve, non
che di peli simulanti ciglia, lunghi più delle dita stesse, e molto ricurvi. La membrana
aliforme é angusta, intagliata a seni profondi. La caudale ossia interfemorale è intiera,
ed abbraccia l’origine e altra porzione della coda, la quale nell apice sempre è più o
men libera. Il corpo è pingue, grosso, pesante, cosicchè, attesa la ristréttezza della membrana
aliforme gli animali compresi in questo genere hanno un vola stentat© e lento, e
specialmente adulti poco si mostrano fuori dei vecchi edificj e delle caverne o dei cavi
degli alberi in cui ricoyerano rampicandosi per le loro pareti. La lor vita è vespertina e
nolturna e il nutrirnento consiste negl’ insetti. Le varie specie popolano. il continente
nuovo ed il vecchio. Corne il genere è ben circoscritto da’caralteri di conformazione,
cosi gli è proprio un’aspetto truce e disgradevole, e un’incesso goffo e disadalto.
Non ogni specie è soggetta a passar per tutt’i gradi della sunimentovata diminu-
zione nel numéro dei denti: anzi ve n’ha qualcuna, quale è la nostra, che n o n n e
soffre il minimo cangiamento, ma che conserva per tutta il corso di yita la stessa for