della coda e sulle tibie: alcune pennuzze delle parti ora accennate hanno gli apici tinti
leggermente di sulfureo. Le gote, i lati del collo, ed i fianchi sono d ’un cinereo-oliva-
stro tendente al lionato. Le ali chiuse sono lunghe due pollici e tre linee, e giun-
gono a cuoprire appena un terzo della coda: la prima remigante è breve: la seconda
uguale ail* ottava; la terza la quarta e la quinta quasi uguali fra loro. Le picciole
cuopritrici superiori delle ali sono di colore olivastro più vivace di quello del dorso,
le maggiori e le remiganti interne sono fosche con un orlo piuttosto largo olivastro, le
remiganti esteriori pur fosche con un orlo sottilissimo olivastro pallido: le cuopritrici
inferiori delle ali sono giallo-canarine. La coda è lunga un pollice e otto linee, leg-
gerissimamente smarginata: le timoniere sono del color delle remiganti. I piedi sono
gracili carnicino-foschi : il tarso ha circa otto linee di lunghezza: le piante sono gialle;
le unghie bruno-fosche.
A stento si distinguono i sessi dal colore e dalla statura, perché la femmina è appena
più picciola e più lurida. D’autunno, cioè dopo la muta, le tinte degli adulti sono
alquanto più vivaci, talchè s’ approssimano a quelle della S. trochilus in veste di prima-
vera. A stagione avanzata all’opposlo l ’olivastro è sempre più sudicio. I giovani rassomi-
gliano agli adulti in veste d’autunno, e si distinguono da quelli della S. trochilus prin-
cipalmente pel colore più scuro delle gote.
Vive in Italia, in Ispagna, nella Francia, nella Svizzera, nella Germania, nell’Olan-
da, nelT Inghilterra, nella Scandinavia. Fra noi è la specie più abbondante di tutto
il gruppo delle Phyllopseustae, ed è la sola che sverni nelle pianure della nostra peni-
sola: di primavera si reca sulle aile montagne, o in regioni più settentrionali, e ne
scende nuovamente d’Ottobre. Fa ~5üggiorno nelle selvè, nei boschetti, nei giardini,
sui cespugli, sulle siepi. Vola a branchetti di sette o olto capi, ognuno de’quali suol
andare a posarsi distante dagli altri. È vivace, agilissima, inquiéta, rissosa. Non contenta
d’accaltar brighe scherzando con gli uccelletti suoi pari, va a provocare i Fringuelli, i
Tordi, e perfino i Piccioni salvatici, e se mai qualcuno di questi poderosi emuli si mo-
stra disposto a castigare la sua temerità, la furfantella gli sfugge con destrezza, s’asconde
nei folto dei rami, e quivi si pone a cantare petulantemente quasi volesse schernirlo.
Librandosi sulle ali, o svolazzando da rarao in ramo perseguita i moscherini : principal-
mente sull’ ora del crepuscolo con grande ardore dà la caccia aile Zanzare ed altri
dipteri vespertini, de’ quali è avidissima. Quindi va ad appollajare assai tardi. Raro è
che si cibi di bacche. Si diletta d’immergersi nell’ acqua come le specie affmi. Il fischio
che ripete di continuo è analogo a quello della Sylvia tro ch ilu sma un poco più allun-
gato e profondo: il volgo crede riconoscervi il suono Luij e da cio ha origine il nome
che applica a questo uccelletto. 11 canto che spiega il maschio imita quel verso che
fa la Passera quando è stizzata, ma è men dispiacevole, anzi piuttosto dolce. Fa due
covate all’ anno, ponendo il nido in terra fra i cespugli, a piè di qualche tronco, in luo-
ghi ombreggiati, non perô nelle selve profonde. Dà a questo nido la solita forma quasi
sferica, ed un’apertura latérale molto angusta, costruendo le sue pareti assai erte con
fuscellini e foglie secche, e foderandolo di piume ed altre materie soffici. Le uova
sono cinque o sei, più picciole di quelle della S. trochilus; ma della stessa forma,
cioè brevi, rotondate da un lato, notabilmente acute dall’ altro, di guscio tenero piuttosto
opaco, con pochi spruzzi rosso-cupi intorno all’estremità ottusa, ed altri più
radi e più luridi, dilavati, sparsi irregolarmente sul resto.
LUI’ BIANCO
phyllopseusta e x driereo olivacea, uropygio virentej subtus tota albo-sericea: remige se-
cunda sextant subaequante: cauda truncato-emarginata.
SYLVIA bonellij, Vie ill, in Enc. Meth. Orn. II. p. 468. sp. 178. Id. in Faun. Fr. Orn. 1. p. 216. tab. 97.
fig. 3. Savi, Orn. Tosc. I. p. 294. Ranz. Elem. Zool. I I I . P. v. p. io 3. sp. 29. Roux, Orn.
Prov I. p. 346. tab. 226. et tab. R.fig. 7. ovum. Nob. Suppl. Sp. comp. sp. Rom. 262. (89. b.)
SYLVIA NAttereri, Temin Man. Orn. I. p. 227. Id. pi. col. 24. fig. 3 . Meyer et Wolf, Tasch. Eur.
F~og.IILp.g5. Brelim, Lehrb. Eur. Fog. I. p. 376. Calvi, Cat. Orn. Gen. p, 3 2 .
SILVIA di bonelli, Ranz. loco citato.
LUk5 BIANCO, Savi, loco citato.
rooiLLOT a’ GORGE blanche, Bonelli, Cat Ois. Piem. Schinz, Hist. Nat. Nids etc. tab. 28.
pouillot bonelli, Vicill. in Nouv. Diet. Hist. Nat. 2. ed. XXVIII. p. 91.
fAoVETTE bonelli, Vieill. Faun. Fr. loco citato.
bec-fin nattereb, Temm. loco, citato.
natterer’s warbler, Latht Gen. Hist. VII-p. 40. sp. 32.
NAtterers sanger, Wolf. et Meyer loco citato.
NATTERERS LADBSANGER, Brelim, loco citato.
S i distingue principal mente dalla S. trochilus e dalla rufa> perché è più picciola,
di color olivaceo-cinereo sul dorso col solo groppone tendente al verde vivace,
e bianca in tutte le parti inferiori. Fu chiamata Sylvia Bonellii dal Vieillot,, perché
appunto fu il nostro Bonelli quello che pel primo la rinvenne in Italia. Il chiarissimo
Temminck la denominô poi Sylvia Naltererij dedicandola al Natterer, che gliel’aveva
inviata di Spagna. I costumi di quest’ uccelletto sono rimasti ignorati lino all’ epoca in
cui il Professor Savi ne inseri la storia in una memoria destinata ad illustrare varie
specie di Silvie Toscane.
È lunga quattro pollici e una o due linee, ed ha più di sette pollici di stesa d’ali.
Il becco è bruno, lungo cinque linee e mezzo. Le parti superiori del capo, del collo,
del tronco, e le picciole cuopritrici superiori delle ali sono d’un cinereo scuro tendente
alquanto ail’olivastro : il groppone e le cuopritrici superiori della coda hanno
una tinta giallo-olivastra vivace. La fascia sopracigliare è larga, biancastra: le guance
éinereo-lionate chiare. Tutte le parti inferiori sono bianco-sericee. Le ali sono lunghe
due pollici e cinque linee, e stando chiuse giungono alla metà della coda. La prima
remigante è mediocre; la seconda uguaglia la sesta; la terza e la quarta sono le più
lunghe di tutte, e quasi uguali fra loro. Le cuopritrici maggiori e le remiganti sono
fosche con un orlo larghetto di color giallo-olivastro, simile a quello del groppone,
più pallido sulle remiganti interne. Le più esterne delle cuopritrici inferiori delle ali
sono bianco-canarine, le rimanenti bianche. La coda è lunga un pollice e otto linee.
Le timoniere hanno la stessa tinta delle remiganti, e corne quelle sono orlate d’un