FALCO ELEONORÆ.
sottofamiglie, la quinta delle quali comprende i Falconini; tutti quelli Falconidi cioè che
un tempo si chiamarono nobili e gentili, per distinguerli da tutti gli altri che si dicevano
ignobili: nobili bene a ragione perché son coraggiosi,pennipotenti e di facile ammaeslra-
mento. Predano a yolo uccelliui ed insetti nell’aria, de’quali cibano quasi esclusivamen*
te. La statura delle feminine loro è un terzo maggiore de’ maschi : i colori de’ sessi sono
differenti. Hanno il becco breve, tostamente curvo fin dalla base, rnunito di un dente in
ambo i lati verso la punta, con cera poco estesa : narici rotonde, pistillate: piedi medio-
cri con tarso sottile, nudo, col dito medio lunghissimo, col pollice brevissimo: ali lun-
ghe, acute, con la seconda remigante più lunga di ogni altra : coda non rnolto estesa. La
presenza del suddetto dente nel rostro li distingue da tutti gli altri Falconidij col quai
carattere particolare concorre quello della seconda remigante più lunga, mentre negli
altri suol esser più lunga la quarta. Se cerehiamo poi le differenze peculiari delle al-
tre sei sottofamiglie di becco semplicemente sinuoso, veggiamo i Polyborinij che sono i
più prossimi ai Vulluridi, aver la faccia più o meno nuda: gli Aquilini il becco retto in
prossimità della base, robustissimo al paro dei piedi e delle Unghie: i Buteonini le dita
brevi, e la cera molto protratta: i Milvini aver inollre brevissimi i piedi, la Coda lun-
ghissima : gli Accipitrini, che più somiglierebbero ai Falconini le ali brevissime, roton-
date: i Circini finalmente la cera più assai protratta, più lunghi e più gracili i piedi.
Fra i generi annovérati nella esposta sottofamiglia dei Falconinij due soir sono eu-
ropei, Falcoj Bechst. eu’piedi di roezzana robustezza pennuti per un buon quarto, re-
ticolati, con pollice mediocre e diti anteriori lunghi e sottili, muniti di grosse palloltole
callose al di sotto delle giunture, e di grandi ed acute unghie; il medio e l’esterno col-
legati da membrana assai manifesta!~çolle ali lunghe, di remiganti anguste ma rigide:
colla coda poco rotondata: colorati di fosco più o men turchinaslro : • di piume fitte e
brevi. Le sue femmine sono assai più grandi dei maschi, ma poco diverse pel colora-
mento. I giovani, assai dissimili dagli adulti, assumono tardissimo l’abito nuziale. Co-
desti Falchi rôbusti, coraggiosi, quanto vispi e destri, sorpassano nella velocità delle ali
ciascun altro rapace; sopraggiungono e conquistano qualuDque volatile, artigliandolo a
volo ugualmente che ghermendolo dal suolo, cui radono egregiamente. Docilissimi ail’
uomo, educabili in sommo grado, amano i boschi specialmente pietrosi : emigrano la
maggior parte in certi tempi dell’anno. Nidificano nelli scogli, nei vecchi mûri, sugli
alberi, e depongono da tre a cinque uova biancaslre o giallognole, quasi interamente coperte
di macchie rossigne. L’altro genere europeo è CerchneiSj Boie (TinnunculusPYieill.)
con più robusti piedi, con diti crassi da brevissima membrana collegate, con pianta lar-
ga e calli piccolissimi : con ali piutlosto brevi, di remiganti flaccide: colla coda protesa
é molto rotondata: coloralo in rossino: con piuraa rada e lunga. Le femmine son molto
diverse dai maschi nel coloraraento. Godono le sue specie di alto volo, sostenuto, ma
non rapido; e percio non giungono ad artigliare in aria gli altri uccelli, e cibano piutto-
sto piccoli mamraiferi, rettili ed insetti. Il tinnunculus ed il cenchrïs ossia tinnunculoi-
deSj sono i tipi europei di questo gruppo, cui apparléngono ancora il chicquera o ma-
Crodactylus Sw. dell’ Asia; il similissimo ruficollis, il rufescens, il rupicola., il rupicoloi-
des j ed il punctatus dell’ Affrica; corne lo sparverius ( sparveroides ? Vig. ) ed il gracilis
di America; ed uno dei Falchetti dell’isola di Giava. Gli altri generi Falconini slranieri
all’Europa sono: Hievax, Vig. col dente raddoppiato e con le ali normali, il cui tipo è
Falco caerulescenSj figurato dall’Edwards e dal Temminck. HarpaguSj Vig. cui lo Swain-
son riunisce il precedente, col dente anch’esso raddoppiato, ma colle ali da Accipitrino,
FALCO ELEONORÆ.
intermedio perçiô tra i Falconini e gli Accipilrinij corne il Gampsonyx siede ira qûelli e
i Milvini avendo il becco di questi e le ali di vero Falco. Tipo dell' Harpagus, (Bidensj
Spix, Diodonj Lesson), è il F. bidentatuSj Lath, figurato nelle tavole colorite del Temminck
sotto il nome di F . diodon. Non façciam parola dei generi Lophotes, Less, il cui
nome dovrà cangiarsi* nè del Y Avicedüj Sw. perçhè insiem col Gampsonyx figureranno
meglio fra i Milvini: nè del Jeraçidea, Gould, vero Falçonipo senz’altro, il cui tipo è
F. berigoraj Vig. et Horsf. perché non ne abbiamo bastante contezza.
Moite sono le specie che si comprendo.no nel genere Falco, quantunque cosi limitato
corne abbiam visto di sopra; alcune delle quali si yollero considerar tipi ad altri generi
che non accettiamo. L' HierofalcOj per esempio, già stabilito. dal Cuyier per il F . islandi-
cuSj nasce da un inganno: YErythropus istituito. dal Brehm sul F. vespertinus. dériva men
dalle forme che da taluna abitudine; YHypotriorçhis finalmente, di cui sarebbe tipo il
subbuteo in compagnia degli altri Falchetti arboreij non sembraci abbastanza distinto dai
veri Falchi che propriamente sono i rupestrij cioè il F. lanariusj L., il peregrinuSj L.,
il nostro anatum di America, il biai?micuSj Temm. ed il di lui pepegrinoidesj Affricani.
Che se il detto Hypotriorçhis j meglio Dendrofalcoj Briss., fosse un genere, converria
fondarne anche un altro per il Lilhofalco ossja Aesalon.
Al genere Falco, ristrettp ed agli Arborei suddetti appartiene la specie, cui dedichia-
mo il présente articol.o, la quale va per conseguenza a çollocarsi fra gli Affricani tibialis j
piscator ossia frontalis j figurati da Levaillant, e semitorquatusj Smith ; non che fra gli
Americani columbariusj L. aurantiusj Lath, deiroleucus e femoralisj Temm., rufifronSj
Wied; come pure con YAldrovandiij Reinw. dell’isola di Giava. Più che ad ogni altro
congenere accostasi essa al subbuteo di Linneo, ma più lunghe ancora ne ha le ali; e
per questo carattere, come altresi pel becco di margine retto tra la base e il dente, non
già sinuoso corne quello del subbuteoj somigl.ia al concolor del Temminck, ( ardosia-
ceus? Vieill.) e tingesi corne quello di un sol colore universale, ma diverso; ed oltre
cio ha il dito interno. onninamente più breve deU’esterno, laddove il concolor per la
maggior lunghezza deU’unghia in quel dito. par che lo abbia uguale all’ esterno. Veg-
gansi poi nella tavola figurati a bella posta i tre becchi delle specie affini.
Un bel maschio. di questo Falco, è luugo. circa un. piede, ed ha ventinove pollici
di stesa d’ali. 11 robusto suo becco. è lungo. dieçi lin.ee dall’ ^ngolo. della boçca alla punta,
e nove dalla fronte, ayanzando. di poco. la sua larghezza misurata da un angolo
ail' altro della apertura della bocca : la ricurva mascella ha i margini posteriori presso-
chè retti fino al ben rilevato dente: la cera di color turchiniccio occupa un terzo della
lunghezza di esso becco, e contorna le ro.tonde e ben pistillate narici, cui non giungono
a ricuoprire i peli. Il capo grossetto, depresso nel yertice, è privo. di penne ne con-
torni delle orbite, che son giallastri. Il colore di tutto. ruçcello al di sopra. è fuliginoso
mischio splendido, men fosco nello spazio interoculam, e ovu.nqu.e le penne mostrino
lor punte, siccome apparisce lineato di nero quante volte lo slelo. di esse yien sotto 1 oc-
chio: al di sotto è la stessa tinta, che sembra variegata di rossastro o carniçino, perché
le penne sono largamente orlate di tal colore, che prédomina maggiormente sulla gola,
e sotto le gote, ove rende più conspicue le più fosche maçchie, ossia baffi, non che sulle
brachesse, e massime sopra le cuopritrici inferiori della coda, fasciate alternativamente
di rossigno e di fosco. Le ali, lunghe quasi undici pollici, oltrepassano la coda: le remiganti
tutte sono superiormente morel le col pogonio interno leggermente trinato di