Unico genere di essa nostra Bhinolophina famiglia, è il RhinolophuSj Geoffr., ehe non
sappiamo il perché fosse dal solo Kuhl appellato Noctilio. Ha nella mascella inferiore
quattro denti incisivi, bilobati o trilobati, più o meno addensati: non ha nella superiore,
o puö sembrar ehe non abbia, i due ehe vi dovrebbero essere. Si ayyera il caso del-
l ’assoluta mancanza nelle poche specie destituite perfino delle due piccole lamelle, cui
riducesi l’osso intermascellare: si ayvera il secondo nelle altre fornite delle due dette
lamelle, sull’una e sull’altra delle quali piantasi un dente ottuso, mobile, attesa la mo-
bilità di esse lamelle sospese nella cartilagine nasale, dente piccolissimo, ehe spesso e
facilmente cade, nè sempre si rinnuoya. I quattro canini mostrano ciascuno alia base
una specie di sporto o gradino ehe si allarga con l’età, ma non è capace di spingere
gl’ incisivi fuori dei loro alveoli, come fa nei Dysopes. I molari, con la corona termi-
nata di acutissime punte, sono in numéro di quattro o cinque per banda nella mascella
superiore, di cinque o sei per banda nella inferiore, offrendo perö le tre sole com-
binazioni di quattro e cinque, cinque e cinque, cinque e sei, tra i di sopra e i di sotto,
secondo ehe manchino i falsi molari in ciascuna mascella; o ehe la superiore ne abbia
uno per banda collocato fuori di linea sullo sporto del rispettivo canino; o che finalmente
se ne vegga uno solo addizionale nella mascella inferiore. Da cio nasce ehe i
denti sono 28, 3o, o più raramente 32. Il capo è grosso: il muso mediocre; gli occhi
son piccoli: i labri carnosi per aggregazione di fibre muscolari strette in direzione op-
posta le une contro le altre ; il superiore anzi turgido in modo da giungere al paro del
yertice della fronte, lasciando un vuoto tra se e le concamerazioni nasali, in fondo al
quale apronsi le narici; le quali percio tro van si forate entro un imbuto marginato da
una piega cutanea in forma di lerro di cavallo, intaccato al dinnanzi, coll’ apertura
all’ indietro. Sopra l’apertura di questo ferro di cavallo s’innalzano appendici foliacée
di varia forma nelle diverse specie, ma sempre più complicate in qualsivoglia di esse
che in qualunque altro Chiroptero. Nasce la maggior complicazione dall’esservi non
solo tre distinte appendici, il ferro di cavallo cioè, una fogliuzza anteriore, eretta e cor-
ta, collocata in guisa ehe non ricuopre la conca, ed un’altra foglia posteriore più grande,
eretta, ed astata, che puö dirsi frontale per la collocazione di cui gode; ma dall’esservi
innoltre un gherone assumente varia figura, il quale serve di tramezzo aile narici.
Mediante una larga apertura terminata dall’intermascellare ridotto a due lamelle
obedienti a’moti delle labra, rimontano esse narici aile rigonfie è globulose concamerazioni
nasali non estese al di là de’primi molari. Le orecchiette sono grandi, acute, di-
Stanti, semplici. Le estremità anteriori hanno il pollice di un solo articolo : il dito indice
è privo di falangi col solo ossetto del metacarpo: le altre dita hanno due falangi
oltre quell’ ossicino. Lo sterno è sporgente ad angolo aperto, e munito lateralmente di
un ’ apofisi spinosa. Le estremità posteriori di gracile e lunga tibia mancano di fibula ;
nè hanno alcun dito capace di opporsi agli altri: il radio è fortemente curvato, é ac*
compagnato da un semplice rudimento di sottile e corta ulna. Le membrane delle ali
sono grandi, larghe, con alquante fibre tendinose: l’interfemorale assai estesa abbrac-
cia tutta o quasi tutta la coda ehe è lunga.
L’Europa, l’Asia, l’Àffrica, le grandi isole dell’Oceanica han Rinolofi; il nuovo mon-
do, e le isole della Polinesia ne mancano. Rinchiusi questi animali a migliaja, e mi-
schiati ambi i sessi, passano la maggior parte dell’anno nelle grandi spelonche, nei
vecchj crollanti edifizj, nelle profonde e larghe buche degli alberi decrepiti in foreste
non tocche dalla scure. Le feminine perö non appena son pregne ehe abbandonano i
maschi, congregandosi all’ opera della nutriziône, e della educàzione della proie che
partorir sogliono a coppia. Quando i figliuoletti sono adulti e san procacciarsi lo alimenta,
si riuniscorio i sessi, andandone per6 i giovani ad abitare altrove. Percio si trovano
sovente soli masehi, sole femmine, soli giovani uniti insieme; dal che veggiamo po-
ter facilmente accadere, ed essere anzi accaduto di altri Chirotteri, in cui varino i colon
a tenor dell’età e del sesso, che, cornbinati in diversa dimora, fossero considerati
quali specie diverse. Notabile si è il cercar che fanno delle maggiori profondità della
terra per consumarvi il letargo lungi da ogni strepito di questo mondo; imperocchè,
non avendo trago da turarsi le orecchie, sensibilissimi sono a qualunque romore che
turberebbe la placidezza de’ sonni loro. Le quali orecchie irritabilissime essendo, bello
è il veder corne trepidano e corne s’increspano. A taie squisitezza dell’udito corrisponde
altrettanta dell* odorato in virtù della conca olfattoria. Cosi questi Yespertilionidi a folte
tenebre destinati, avendo inutile la vista, son da Natura priyilegiati nëgli altri sensi.
Il Temminck nella sua dotta ed elaborata Monografia de’ Rinolofij dopo aver cribra-
ta ed accresciuta la materia, ne ripartisce diciasette specie in due sezioni che noi consi?
deriam due sottogeneri. Proponiam di chiamare Phyllorrhina il primo di essi traspor-
tandogli il grazioso nome che il Leaeh compose pel Rinolofo minore di Europa, cui
tento disgiungere dal maggiore ; locchè non puô praticarsi affatto, essendochè. tutte le
specie di Europa sono della stessa stainpa, ed appartengono al secondo sottogenere, cui
noi riserbiamo più particolarmente il nome di Rhinolophus. Caratterizzasi questo Phyllorrhina
„ Nob. dalla appendice nasale più semplice, di margini lisci, a foglia giacente
più o meno rotondata, e dalle orecchie non solo prive di trago ma di qualsivoglia lo-
bulo che possa fame le veci. Caratterizzasi il Rhinolophusj Nob. dalla appendice nasale
più complicata, a foglia posteriore eretta, figurata a ferro di lancia, con piu un gherone
sorgente nel centro del ferro di cavallo, e dalle orecchie munite inferiormente di
un lobo alla base, il quale forraasi per mezzo di un intaglio nella sostanza cartilagi-
nea, e compie quanto pub le funzioni di trago.
Dopo aver pero lodato il Temminck non possiam dispensarci dal prender le difese di
Linneo cui egli accagiona degli errori di Gmelin, corne altri a torto pur fanno. Se quel
sommo avesse veduto un Rhinolophusy avria saputo certamente farlo conoscere almen
come specie; tanto è lungi che in una sola confondesse le due dell*Europa! Devesi al
Daubenton il discuoprimento dell’ una e dell altra ; circa le quali se non accorse il general
consentimento, cio avvenne perche colui non seppe stabilirne i caratteri, e perché
la maggior parte di coloro che quindi le amniisero, non ebbero in realtà fra mani
che il giovane e l’adulto di una medesima specie. La gloria poi di averle costituite am-
bedue sopra solide basi.non s’appartiene che al Montagu, e quindi al Geoffroy, nulla
avendo i compilatori, e forse peggio del solito, in questa materia operato.
Il Rhinolophus ferrum-equinum,, che trovasi per quasi tutta l’Europa méridionale e
occidentale, vive eziandio per tutta la vasta estensione dell’Affrica, essendo stato osser-
vato nel!’ Egitto e presso il Capo di Buona Speranza. N’avemmo pure varj esemplari dal
Monte Libano in Asia. Sembra non sia nelle parti orientali, e molto meno nelle setten-
trionali della nostra parte di mondo. Vive tuttavolta nella Inghilterra, ma raro assai se
guardiamo al numéro che ne ha la nostra penisola, ove ogni spelonca, ogni vecchio edi-
fizio, ogni cavo tronco di annosa pianta ricetta le sue innuraerevoli falangi. Chi non si è
fermato a guardare le tante Nottole, che alla spicciolata vengon fuori dai mascheroni e