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<li rosa, e cosi pur 1’ acetabolo. Le pettorali sono squallide e
trasparenti.
In quanto a quelli , il cui color fosco cerulescente occulta
le macchie brune, sembra poter provenire da pinguedine del si-
stcma cutaneo. 0 trovati mdividui di tal colore grandi e pic-
coli , e si dell’ uno come dell’ altro sesso , talchè potrebbe sospet-
tarsi esser variété della specie ; ma inclino piutlosto a crederle
differenze provenienti dalla causa suddetta.
Le ossa nasali in quests specie si prolungano alia guisa di
due lungbe spine parallele fra loro, ed abbracciano le apofisi delle
intermascellari, ehe s innoltrano fino all’ origine di quelle.
Le ossa innominate sono grandi triangolari e sormontate
nella faccia esterna da un’ apofise, che, dal lato interno inarcan-
dosi, portasi all’ angolo esteriore, costituendo quasi un ponte : ed
è questa che forma il sostegno del disco acetabulare. Alla parte
opposta del disco medesimo vi è un’ altro ossicino ehe ne com-
pie 1’ appoggio. .
La lingua è in gran parte libera, stretta , luhga e cartilagindsa.
Vive net porto di Palermo, nell' isola di Lipari , ed in vari
punti del golfo di Napoli.
Il L . Balbi di Risso non è diverso da questo , eccettochè
per la mancanza delle fascie bianche del capo , ehe talvolta si
occultano come le macchie del corpo ; e per i denti, ehe nel Goua-
nii vuol egli che siano ottusi ed acuti ( ehe vorrà dire misti del-
1’ uha e dell’ altra forma).
3. L. Latirostre, L . la tiro stris.
L. cinereo rußscenle Iransversaliler subfascialo, rostro brevi rolundalo, labiis
iurgidis semguineis.'
Assai più piccolo del precedente, à il rostro corto largo e
ritondato , simile a quello di una salamandra acquatica , o meglio
d’ un girino, cui anzi esso tutto somiglia a primo sguardo. L ’ a-
pertura della boeca è piccola j le mandibole e le mascélle armate
di denti acuti é curv i, come nella specie precedente ; le labbra
perô sono più. tumide, e di color rosso di sangue. Gli occhi àn
1’ iride rossa e la pupilla nera. I tentacoli sull’ anterior parte dei
forami nasali sono picciolissimi e neri. Tutto il corpo è di co-
lor grigio cenerognolo, risultante da punti rossi sopra un fondo
bianco gialliccio , molti de’ quali più grandi costituiscono zone
trasversali non ben limitate.
Attaccasi esso col suo acetabolo assai più forte die la specie
precedente , della quale è ancor più vivace, e , come fu det-
to , vive più a lungo nelle acque dolci.
Convive col precedente ne’ luoghi medesimi, essendo perô
più raro di quello.
La sua grandezza non oltrepassa diciotto linee.
In settembre mostrasi più frequente.
In Napoli, sulle sponde del mare, là che sbocca il Fiumi-
cello , trovasi talvolta.
II Piescephalus adherens di Rafînesque è eertamente un Lepa-
dogaster, ma non put) essere il Gouanii, perciocchè dice avéré il
muso ottuso, e le pinne anale e dorsale con 20 raggi ciascuna. Parla
egli di due macchie sopra ogni lato del capo , di cui 1’ anteriore
fosca e la posteriore nera e rossa. ( Rafines. Caratt. p. 63 , n. 164. )
10 credo ehe questa specie sia la medesima ehe quella designata
da Risso collo specifico nome di Decandollii, siccome faremo
osservare qui appresso.
4- Lepadogastro di Rafînesque ; L . R a f i n e s q u i, n. Tav.
XXIV , f. I a 3.
L. valde depressus, corpore cinereo-haescente, fusco-rubro maculato, alboque
guitalo ; manda operation sanguinea nigro cincta.
Distintissima è questa specie per moite note : e dapprima ,
11 suo corpo è oltremodo depresso e dilatato, ed il rostro, gra-
datamente diminuendo iri larghezza , si allunga in guisa da egua-
gliar 1 ampiezza della sua base. Il labro superiore è tumido e
lungo per modo ehe distendendosi sulla mandibola la riruopre
del tutto. Dietro i forami nasali un picciolo tentacolo nero, anche
ramificato. I denti sono corti ed ottusetti , nè molto curvi.