che di limo ; ma non mancano di quelli che son pure
carnivori ; che anzi Aristotile considerava il Carpio corne
eminentemente di tal natura, nè senza qualchefondamento.
Quando non si avessero altre prove di questo suo carat-
tere, a priori potrebbe dedursi dal grande apparato den-
tario del faringe , siccome sar'a detto tra poco.
La famiglia de’ Ciprinoidei abbraccia i generi Cyprinus
, Cobitis , Anableps, Poecilia, Lebias, Fundulus, Mo-
linesia e Cyprinodon. Tali pesci son tutti di acqua dolce
o poco salata ; vivono ne’ fiumi ne’ laghi e ne’ stagni sia-
no o no comunicanti col mare ; ed abbondano per ciô in
ogni parte del globo.
L ’ Europa perô manca de’ generi Anableps, Poecilia
Fundulus -, e Molinesia ; Siccome abbonda pel contrario
in specie del genere Cyprinus ; possiede i Cobitis ; non
manca il Cyprinodon ; e l ' Italia méridionale possiede spe-
cialmente due specie assai distinte del genere Lebias che
poco od appena si allontanano da’ Poecilia delF America.
G e n e b e CIPRINO; C yprinus ( i ) , Cuv.
Cosliluisce esso il primo e più cospicuo genere della prima
famiglia ‘ de’malacotteringi addominali , alla quale ha dato
il nome. I quattro fondamentali Caratteri su i quali viene sta-
h ilito , consistono , i.° nell’ esser privi di denti in ambedue le
mascelle , 2.0 dall’ avéré tre soli raggi laminari nella membrana
branchiale, 3.0 dall’ esser coperto il corpo di squame larghissi-
me, 4 -° finalmente dallo avéré una sola pinna sul dorso (2). A que-
ste note primarie si associa la lingua liscia , il palato pinguedi-
noso e molle ; faringe armato di grossi denti aderenti alle ossa
di questo nom e , le quali contrastano con un disco pietroso in-
castrato in corrispondente cavilà scavata sull’ apofise basilare del-
1’ osso occipitale ; lo stomaco semplice , cui succédé un intesti-
no c o r to ,l’uno e l’altro privi affatto di appendici cieche; vesica
aerea o natatojo lungo e bilotolare e corne da due costituito.
Il nome di Ciprino viene dal greco Xvxpùos e Xvxpaivos , col
quale appellata era da quel popolo una sola specie delle moite che
ora se ne conoscono , cioè il Cyprinus Carpio (3) , il più gigante-
sco tra tutti i congeneri , e che abita ne’grandi fiumi di Europa.
Le specie si sono andate moltiplicando a segno, ehe imba-
razzoso riuscirebbe al presente lo andarle scernendo ; ma non è da
tacersi ben anche che moite riposano sopra caratteri lievi e fugaci,
e forse ■dipendenti da circostanze locali. Nondimeno , interessan-
do alio scrutator del]a natura il conoscere quali esse sieno, o che
sotto un diverso nome specifico, o sotto qualuuque nota di va-
rietà indicati ne vengOno i soggettï, util cosa riesce il sottoporli
a rigorosa disamina , ed indicarne qualunque minima differenza.
Per tal ragione suddiviso è stato dagl’ Ittiologi il genere ciprino
in 10 sotto-generi nel modo e per i caratteri seguenti.
(1) Xwrpivo* et Xnr/3/avn(, Gr.
(2) Niuno perô cli tali caratteri è, ,pidvativo ;di questo généré, nè tutti si troVano con-
servati nélle specie clie lo compongóno. I Gobiti sono auch’ essi privi di denti, ed anno
tre soli raggi nella membrana branchiostega ; le Tinche non anno squame larghe ma per
lo contrario picciolissime ; 1’ unica’ pinna dorsale -è cârattere comune a tutu la famiglia.
(3) La Meina degl’ Italian!, ehe per essere nome specifico non mi è parso proprio im-
piegarlo per designare il genere, siccome ha fatto il Tondi.