JU G A S T E R O P O D l
I o. Helix crisp ata, nob.
Fin dal 1839 indieai quests lumaca nel mio Catalogo Sist.
e Rag. de’ Test, delle due Sieilie asscgnandoli il nome di cri-
spata, suggeritomi dal più eminente carattere suo. Dessa infattiha
gli aecresoimenti suoi successivi 1 in forma di piccoli cordoni
traversali ; La spira apicale è aha , e gli anfratti molto distinti;
L ’ epiderme c opago '• Le zone pallide poco distinte a causa ehe
il colore suo generale è eeneragnoîo foseo. Tutta la lumaca e
poi non eccede in altezza 10 linee , e nel maggior diametro un.
pollice. Tuttavolta anche questa a me semhra portare le impron-
te originarie dell’ aspersa allontanandosene pero moltissimo , ed
assai più delle altre derivanti da quella.
Hel i 83> è apparsa la medesima lumaca col nome di Maz-
zullii nel Catalogo , ehe i signori de Christoforis e.Jan diedero a
lu c e , della loro collezione, 11 che mi rafforzö nel giudizio di es-
ser questa una specie inedita ; ma nel tempo medesimo mi è
forza ritenerla col nome da me impostole , corne à quello anteriore
, col quale i precitati scrittori l’ appelfarono. Questa è propria
della Sicilia , e pern di clima arido e caldo, e quindi con-
•trario al libero accrescimento della conchiglia. Essa si trova per-
ciö in situazione opposta a quella della mia membranacea , ehe
"per yivere in luoghi umidi ed ombreggiati, e sopra piante succo-
lenti e tenere cresce con delicatezza prontezzà -e senza interuzzie-
ni. Qui vegaô cessare la scala e le anominale dell’ Aspersa. ’
r i. Hélix Cellaring
Ben distinta è questa piccola lumaca d'escritta per la prima
fiata da Müller , e ripetuta con questo medesimo nome da tutti
i scrittori posteriori. eccetto Drapernaud il quale la conobbe col
nome di nitida. Nondimeno parmi ehe la rütens di Michaud e
di Ferussac non siano ehe varietà per gradi picciolissimi distinte
dalla Cellaria , siccome il medesimo A. Iascia travedere ne! suo
commentario. Ne s’ inganno. lo Studer nel caratterizzafla per la
Cellaria. Il poco più o poco mena notevole nelle grandezze e
nella intensità de’ colori dà' forse bastante dritto alla ragione di
separare gli esseri come specie distinte ? E quel variare di aper-
tura del billico ; e la grandezza che acquistar suole la conchiglia
(1) , sono note sufficient! per contrassegnarle ? Lascerô ai
fanciulli il rispondere « non essçre stati noi aceanto alCreatore
per esser certi se tali, useite fossero dalle sue mani ».
Dalle medesitne sopraceennate variazioni veggo ancor deri-
vare la nitidosa del Ferussac ; che ànzi, studiosi di questa parte
di conchiologia- mi ànno rimesso sovente con questo nome indi-
vidui perfettamente identici colla nitens di Michaud , ed altri
colla cellaria ; le differenze riposte essendo principalmente sul-
l ’ ampiezza dell’ apertura umbilicale, la quale or si restringe or
si dilata ne’ diversi individu! a seconda delle circostanze.a cui la
lor vita è stata sottoposta ; ciè: che veggiamo ancora avvenire nelle
più ovvie e ben distinte specie..
12. Helix umbrosa.
La lumaca con tal nome designate da Pfeifer è assai distinta,
dalla precedente , e per assere meno dëpressa, di minor diame-
tro , più opaca , e col labro alquanto ripiegato in fuori. Difficil
eosa pero è distinguerla quando fosse, incompleta. Se molti in-
dividui di luoghi svariati si tengono presenti facile riesce avve-
dersi che in essa è forsi il tipo della Cellaria o nitens , il cui
animale gracile e di facile crescenza rende una conchiglia più
delicata , appianata ed a labro incomplete. Questa osservazione
abbiasi pero corne unsospetto, non avendo osservazioni di fatto,
in suo sostegno.
1 3 . H é lix ericetorum.
Il tipo di questa specie è state ben’ indifcato da’ scrittori, ne
puô essa confondèrsi con altre. Ma sorgono dalla stessa moite va-
_ (;i) Nella mia collezione trovasi un, individuo si grande di. questa specie ehe uguaglia
sette e mezze linee in diametro! Quiyi 1’ ultimo giro ha perduto quella lucidezza e la
diafknila che distingue la specie*