dentcllati. Credesj gcnerato T assc daU’ escreato di questi polipi. Tal’ è la gene-
si del corallo nello stato attuale dolle conoscenze de’ Zoologi.
Non e questo il luogo da rilevare ad una ad una le fallacie del ragiona-
mento di tutti per giungere alio scopo nostrQ ; mi limito solo ad esporre i ri-
sultamenti dell’ analisi falta di questo zoofito | il più prezioso di quanti la na-
tura produce, di cui gïi orientali siccome gli Europei fècero gran conto. Cele-
hrato da’ Poeti greci e latini (i) , adoperato da’ Medici (a) come cordiale ; dai
creduli comeAmoIeto (3) ; e dal Lei sesso come il migliore orna ment o , per cui
i dipintori di Venere e di Galatea ne adornarono i loro dipinti.
Dalle svariate maniéré sotto le quali sono stati considerati dall’ antichità
più remota fino ■ a noi n’ e risultato, che di esso an fatto menzione moltissimi
scrittori » ed in opere di svariato argomento.
l. Sp. unica. Corallo rosso; Coralium rubrum.
DESCRIZIONË E G EN ESI DEL CORALLO.
Risulta il cost detto asse pietroso dall’ aggrecato di più po>-
lipi tubolosi capillari , i quali si riuniseono in faseetto e , crescendo
, si moltiplicano e si suddividono in più gruppi, senza al-
cun ordine , e senza proparzionale decrescenza : che anzi talvolta
eccessi vamen te ingrossano , dopo essere ridotti a delieati ramicelli ;
or formanti un eilindro più o meno irregolare , ed ora schiaecian-
dosi alla foggia di corna di cervo. All* esterno essi lasciano lo
tracce de’ tubolini dai quali sicompone; ma all’ interno son questi
si strettamente riuniti , che non fanno ravvisare la loro com-
posizione , obbliterandosi i loro canaletti col deposito cbe vi lasciano
i medesimi polipi. Per cagioni ignotc aneora , ma pro-
babilmente per 1 'intervento di qualche corpo estraneo od etero-
geneo alia di loro natura , lasciano talune eavita o cellule pin
- (i)- Lo menziona Orfeo t ed
• Ovidio pafagona airindurimento successivo del corallo. quello della nostra terra r cre-
dendo quello che il volgp pensa h essere cioè U corallo molle clappiima e poscia uscendo
dal mare indurirsi. Metam. Lib. XV.
Ed altrove r Nunc c/uoque coraliis eadem natura remansit. Lib. I. Metam.
' (%)' Avicenna lo hovera tra i più efßeaei cordiali j. Arnaldo di Villanova lo assicura Va-
levole a preservâre gli uomini dalla epilessia ; e Camillo Leonardo attesta y suite sue replicate
sperienze y avéré il corallo tale efficacia. Finalmente è stato dall’ universale de’ Medici,
fino al cader del secolo passato adibito come astringente , 1 ed esiccante.
(3) Di queste fanciullesche credulità ci dispenseremo. fare parola..
0 nien larghe, delle quali qualcheduna si âpre anche ail1 esterno ( i) .
Questo è poi investito dall1 Alcionio, siccome lo sono le -Gor-
gonie , ond è che la parte cosi delta corticale è accessoria al
corallo e non parte essenziale di quello , talchè si puo ben avéré
il corallo senza questa parte cosi detta corticale, siccome va-
ri esempi io ne posseggo , specialmente piccioli e nello stato quasi
nascente.
E in vero sorprendente corne tanti sommi uomini, per le di
cui mani è passato il corallo, siansi potuti arrestare sù questa cre-
denza , che essa sia un prodotto quasi escretorio dei polipi che
lo investono. Non àn tenuta presente nè la struttura del polipo
da essi medesimi esposto e riconosciuto, nè le differenze tra questo
organismo e quello del presunto loro asse , nè la spropor-
zione tra il numéro di questi polipi e la grossezza e quantité di
materia del corallo che si racchiude , nè finalmente si è porta-
ta da loro Y attenzione sulla plausibilité di esser questo da quelli
généra to : in una parola non si è ricorso punto alla ragione per
giudicare s e l’ effetto sia proporzionale alla causa. Qualunque pe-
rô siano le ragioni che mi énno fatto allontanare da questo modo
di vedere dell1 universale dei Zoologi, poichè nelle naturali
discipline non si ammettono gli astratti ragionamenti, ma 1’ os-
servazione hen contestata , per tal cagione ö iiiduggiato a pub-
blicare le mie osservazioni intorno a questo prezioso Zoofito. I
documenti ehe ora vengono in appoggio al mio pensamento sono
sufficienti ed irrefragabili se non m1 illudo.
Che il corallo propriamente detto sia un aggregato di piccioli
polipi tuboliferi riuniti in faseetti, risulta dalle seguenti osservazioni.
Il corallo nello stato d’ infanzia ., quando cioè non è più alto
dbseiin sette linee, per lo più non è investito dall’ Alcionio, e
m os tra si di un vivace colore, perciocchè non vien da quello im-
hrattato; e quando poi fosse più piccolo definitiv a mente si veg-
gono i tubolini da quali risulta.. Ea quai cosa prova , e che
1 Alcionio co suoi polipi non sia parte integrante di quello 9 e
(j) Cio costitaisce .il Carolo o tarlo de’ commercianti, il quale à luogo -più ne’ coralli
deUa Sardegna ehe in quelli delle cosfce di Africa} e quasi -mai in qudili <det mare di Taranto
e delle coste délia calabria.