Ha il nostro barbio delFucino il capo stretto lungo ed al-
quanto acuto, stando la sua lunghezza ( dal mu so all’ angolo su-
periore dell’ opercolo ) come i a ( , rappresentando questa cifra
la lunghezza totale. L’ occhio è situato in guisa ehe la distanza
dair estremità del margine dell’ opercolo al centro della pupilla
supera quella ehe passa dalla pupilla all’ estremità del muso d un
semidiametro dell’ orbita : e dall’ orbita al contorno del labro
superiore vi corre lo spazio uguale a due diametri e mezzo del-
1’ orbita medesima. I forami nasali sono prossimi all occhio,
rivestiti alio interno dal tubo .carnoso assai doppio, il cui orló
slargandosi ne chiude esattamente il perimetro , lasciando solo
visibile 1’ apertura centrale : e nella posterior parte ha dippiii una
espansione secondaria destinata a chiudere i forami posteriori là
dove si sfiocca bellamente il nervo olfattorio in papille disposte in
giro. Il muso è allungato colla mascella sporgente alquanto sulla
mandibola , I’ una e 1’ altra coperta da labro carnoso c ra sso ,l’in-
feriore de’ quali un poco increspato : quattro cirri carnosi e tu-
bolosi lo guerniscono , i due anteriori sulla direzione de’ forami
n asali, e due nascono dalla commessura angolare delle labra ,
non più lunghi dell’apertura longitudinale della bocca e peri) mag-
giori degl’ altri. Le pinne pettorali sono acute, e di 17 raggi
composte ; le toraciche di raggi g ; 1’ anale di 8 raggi, la dorsale
graduata ma rettilinea costa di 10 raggi, il secondo de’quali
seghettato nel margine posteriore , non pero visibili i dentelli
ad occhio nudo se non quando sia secco l’animale. La codale
è forcuta con 18 raggi. La linea laterale è retta (1).
Il dorso è poco curvo , il corpo rotondato e svelto.
Il colore in generale è argentino, tinto di giallastro, bruno
olivastro sulla parte dorsale, ov’ è sparso di macchie brune composte
di macchioline e punti irregolarmente riuniti; e de’quali ta-
luni anche sopra i fianchi si trovano, svariando tuttociô da in-
dividuo ad individuo , ed anche a seconda dell’ età, siccome ve-
dremo appresso : i lati sono dello stesso colore ma più pallid i,
ed inferiormente divengono quasi bianchicci. Le pinne general-
(i<) Risso yuol ehe sia un poco curva.
mente sono pallide con una leggiera tinta rossa sul margine e-
stremo ; qüella della coda è un poco bruniccia tendente al violette
sul contorno ; la dorsale uu poco fosça con macchioline
brune scancellate. Gli occhi sono bianchi di perla con pupilla
bruna.
Perché perd veder si possa nel suo vero colorito bisogna
anticipatamente spogliarlo del denso glutine ehe lo investe, onde
nen reslarne ingannato.
Le scaglie del Barbio sono inpiantate in una buccia moite
tenace , nella quale pénétra il liquido in cui trovasi immerso
l ’animale , e verso la loro estremità libera si raccoglie in copia ,
e la solleva formandosi una vescichetta ; esse hanno inoltre il
margine anteriore liscio o senza dentelli.
Internamente ha il nostro Barbio il palato superiore rivestito
da pannicolo muscolare forte crasso e fatto a pieghe ; il faringe
manca di placca ossea suit’ apofise posteriore dell’ osso basilare
in luogo della quale si trova una placca callosa conformata quale
la fig. 6 della Tavola XI. la rappresenta : e due placche ossee
guernite di molti denti conici, alquanto curvi, non molto lung
h i, strettamente riuniti in sérié ordinate. L ’ esofago è assai lungo
e confondesi col ventricolo a causa della poca diversità di
forma e di arapiezza ehe questa lentamente va acquistando ; e cor-
tissimo e délicate n’ è pur l’ intestino ; l’uno e 1’ altro sprovi-
sto di appendici cieche. Il fegato piccolo è delicate, e cosi pure
tutti gli altri yisceri ehe ne dipendono. Il natatojo è grande
e bilocolare (1).
I Piccioli di questo pesce si distinguono dagl’ individui
adulti per essere meno colorati ed appena macchiettati, losplen-
dore argentino è più sensibile. Si dà loro il nome di Latterini,
sia che voglia dirsi esser ancor teneri e da la tte , sia ehe questo
nome si riferisca all’ aver sola la ttim e , non essendosi ancor
(1) Siccome di quest’ organo mi sono con ispecialita occupato, si nella presente specie
come in molte altre, e moltissime osservazioni ho raccolte intorno alia struttura rapporti
ed usi suoi, cosl anderanno pubblicate riunite insieme ne’ miei Framtnenti di Anotomia
comparatim , sperando di poter spargeve qualche raggio di luce intorno all’ uffizio a cui la
natura lo ha destinato. E lo stesso dicasi dell’ organo dell’ udito.