II progressiv» eammino., secondo a me pare, delle specie del grande g é néré
linncano Trochus, si fa per tre delle sue parti.
1. ° Per I’ ombellico , ehe d’ ampHssimo e seanalato si rende a poco a poco
si angusto nel solarium luteum, che ove non vi fossero i dentelli del margine
si stenterebbe a riconoscerlo corne un solario. E sotto questp rapporto, si trova
esso di gran lunga al di sotto del T. umbilicatus. In fine 1’ ombéllico svanisce
dello inlutto , e da un lato si rende bruscamente calloso ( almeno io non cono-
sco per ora specie che ne faccino il graduato passaggio), siccome nelle rotelle,
o T. vesliarius Lin. : dall’ altro la colonnetta si prolunga în guisa ehe termina
quasi in modo da sembrar rolta o troncata ,* çome ne’ T. conulus granulatus ec.
ec. : e queste sarebbero le vere specie caratteristiche di.tal genere.
2. ° Per la spira, la quale, da depressa ed indiscernibjle coin’ è in moite
rotelle , passa gradatamente a farsi avvertire appena nel S. Architae , si eleva
sensibilmente nel S. luteum, e diviene un poco acuta nel T. umbilicatus. E qui
osserverô, ehe nel T. concavus e nel T. calliferus ec. la spira è ancor meno
ejevata e visibile ehe nel S. luteum. Crescendo indi sempre più elevasi in modo
çla prendere esattamen'e la forma conica, T. COmlus , zyzyphinus ec,
3. ° per l’ apertura , la quale , da quadrilatera, siccome squisitamente si osr
sçrva nel S, perspecljvum ; divien quasi rotonda -nel S. slramineum ; di tal ehe
âotto questo rappoito il T. umbilicatus^trovasi in una linea più eminente, ed
il conulus , gramlatus , zyzyphinus e simili non possono affatto da’ solari esser di,
stinti. Dali’ altro lato la rotondità diviene più rimarchevple nelle conchiglie del
genere Turbo; ma il peristoma .assai ohliquo, passa ad essere quasi semilunare
nelle rotelle, confinando per queslo coll’ elici,
i.° Fjnalmente per gli aççéssori del peristoma, nel quale , il lato délia co-
lonnetta iperassando ed interrompendosi sul contorno dpll’ombelliqqi,,- genera una
eminenza , ora poco sensibilc, ..corne nel T. umbilicaris, ora più squisita, f Srnp
nel T. Pharaonis , e da ultimo diviene complicato , corne nella Monodonta Tinei
Per lo chè i ponlim Ira i trochi ed i monodonli non possono essere determinati.
Da qüesta rassegqa , nojosa forsi per i versati nella scienza, ma indispensabile
per i neofiti ( e tali sono da reputarsi tutti coloro ehe more pecudum sieguono
le tracqe segnate dal prestigio, e con soverchio orgoglio statuir vogliono ftqano-
ni ) , .emerge ehe il genere froco non viene ben determinato a priori ; ma pri-
vato' da’ splart per la daitellaturu del margine ombetticare, e dalle rotelle per la
callosité nel luogo dell'ombcUico , raccbiudp poi copchiglie per forma totale;,, per
condizione délia cplonnetta dell’ombellico e del peristoma, ed anche per lalf|epa-
razione de’ giri délia spira, svariatissime, e senza alcuna linea di separaziopp.
Non è da maravigliapsi quindi se taluno ù proposto qualche novello genei c
a spese de’ trochi, corne il genere Pholcus, üomphalus, e Phorus.
Ritencndo questi principï trovo molto consentaneo al fatto il registrare sotto
. il mcdesinio genere Troco i monodonti di Lamarck, ed i Turbini di Lmneo,
faccndone una semplice suddivisioqe , secondo il prospetto ehe siegue,