I signori Quoy e Gaimard naturalisti fiance si , nel viaggio di Freycinet
suil’ Astrolabio, rinvennero quesli viventi nello stretto di Gibilterra ;
e contenti delle osservazioni fatte suil’ instabile elemento , ne annunziaro-
no la scoperta , dandoné una succinta descrizione. I pi elodati viaggiatori
definirono allora gl’ Ippopodî » Animali a ggregad , liberi e f in it nanti, cost
it ue f i t i serie di sei ad otto in div id ui, aggruppati intorno ad una corona
di succiatoî e di ovaja , suscettibili di una lunghissima estensione.
Questa generica definizione inserita negli A n n a li d i Scienze JVaturali di
Parigi ( vol. X , pag. 118 ) venne coraunicata a noi nel Bullettino di F ern
ssac, con alcune poche illustrazioni, dalle quali era facile avvedersi del-
1’ illusione in cui erano caduti i sullodati naturalisti, solcbe si avesse avu-
ta anticipata cognizione di questi raolluschi. Convinto della poca esattez-
ia delle cose in quel giornale anticipate , mi fèoi animo annunziare alia
nostra R. Accademia delle Scienze (i) , cbe sàrei stato per dileguare le
ambiguità delle osservazioni in parola , dando la descrizione verace del
mollusco , a edi appartengono cotne invogli i scudi cartilagineo-gelatinosi
in forma d ’ tinghia di cavallo , conosciuti fino allora col norae di glebe.
II prelodato sig. Delle Chiaje riprese in pari tempo 1’ argomento della
sua Gleb a , e nel IV volume delle memorie teste citate , sotto lo gene-
rico nome d’ Jppopo , ci assicuro di aver oSServati riuniti ed incastrati ai
compagni ( i pe z z i, ö glebbe ) da rappresentare una Medusa , o meglio
una fisso fo ra. porto il numero de’ pezzi a noue circa ; niego ad essi
la vent osa , ed affermé esser fornitQ ciascuno di particolàre conirazione y
che dà ail' interno animale un rapido moto. Nel centra vi riconobbe un
fossetlo Jibroso che a guisa di spiga congiunge l' un pezzo a i l’ altro. . .
. . . e nella parle media del sua circolare perimelro un canale con ru-
ghe tras ver s ali , che ne costiluisce il tubo intestinale comunicante con
amendue V estremità aperto nel vaso contrattile , dove vansi pitre a svi-
luppare le uova ovali grappolose e giallicce y provenienti dall' o v a ja , la
quale si estende dal centra delV arco delV inlestino sino a l di mezzo del-
V incavo di ogni pezzo di Gleb a.; incominciando lubolosa , indi vedesi
quadrilatera , ed.in f in e con ovidollo ristrello. L e uova sono bianchicce
e piccolissitne.
Cuvier iitenendo lé definizioni e le idee de’ signori Quoy e Gaimard,
nella 2. edizione del suo Regno animale cosi definisce gl’ Ippopodî.
« Hanno soltanto alcune vescichette laterali , quasi semicircolari , od
in forma di piede di cav allo, riunite sopra due ordini, e costituenti una
specie di spiga comparabile a quella di talune gramigne , donde pende
ancbe una gbirlanda cbe traversa tutti questi pezzi. Le contrariant di que- 1
(1) Nella 1. torna ta di marzo «829.
ste vescichette imprimono ali’ insieme un movimento rapido.»— Cuv.Regn.
Anim. III. p. 287.
Nel medesimo tempo , pubblicandosi il viaggio di F re y c in e t, il généré
Ippopodio venne soppresso , essendosi i propri autori avveduti degli
equivoci ne’ quali erano caduti , per ca'gione d’ inopportune circostanze
netle quali trovati si erano (1) ; siccome assicurato ne sono da uno degli
autori..
Da’ passi fedelmente riportati è cb ia ro , cbe tutti hanno considerati i
scudetti cartilagîneo-gelatinosi corne altrettanti animali in un raccolti , e
stretti , e cbe il gruppo costar potrebbe di sei ad olto individui , oppur
di nove circa. Per darle un principio motore Cuvier suppose consistere ciascuno.
in una vescichetta contrattile , e per mezzo delle contrazioni riunite
imprimersi i l moto ail’ intiero gruppo : la quai cosa non è lungi dal
vero. I signori Quoy e Gaimard crederono edi aver osservato alla base
alcune punte cbe te.rminano inferiormente i pezzi in parola.
E questa la storia fedele e compléta del généré Hippoppdius^ istitui-
to recentemente dai signori Quoy e Gaimard, e da essi medesimi abbo-
lito ; la quale mi è stato indispensable riportare , onde render ragione di
tutti i cambiamenti che ne’ caratteri generici si trovano «taturti, compa-
l’ativamente a quelli de’ sullodati aiiloii e délia svariata sinonimia che
riporterô , assoluta la descrizione .délia specie.
1. Ippopodio Mediterraneo ; Hippopodms Mediterranem,
n. Tav. II.
La forma .ordinaria clie l ’ Ippopodio riceve dalla riunione di
quei scudi che ne costituiscono l ’ esterno invoglio è -simile ad una
spiga di Briza , o di Poa ( T. II , f. A ' ) ; ma .talvolta si mo-
difica essa talmeute , che accostasi alla figura ellittica o globulare
A '. Disgregatî tali scudetti , non senza somma diligenza , si
discuopre T interno animaletto 2?, ch’ è un acefalo munito di pro-
(i) Egli è molto dubkioso il genere Ippopodio, mi disse il chiarissimo Gaimard col-
l ’ ingenui-fcà -d’- on • uomo amico del vero, allorcbè ebbi il piacere d i ‘fare la sua personale
eonoscenza in Vienna ; onde lo àbbiamo soppresso. Ma fu consolato ugualmente sotto-
ponendole allô sguardo il dëttaglio rappresenLativo deU’.organizzazione vera dellMppopo-
diô-, assicurandolo in pari tempo ch’ io ne aviei conservato il nome generico., comecehe
proprio ad.eccitar l’ idea di cjuesto inollusco , ed anche per retribuire an contrassegno
di omaggio a si dislinti jiaturallsti viaggiatori., i q-uali sono stati i. priai i a désignai e
il genere*col nome di cui Forskal servito si era per indicar la specie, plu conveniente
al certo del precedenti.