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rietà graduate , e perô difficili a riconoscersi come tali. Abbia-
si una sérié* d’ individui tratti da località molto svariate , e sa-
rà cosa facile trovare . gli anelli di congiunzione di tutti i suoi
passaggi fin quasi a disparire i primitivi e ïondamentali caratteri.
La grandezza , la nitidezza , il colore delle zone , specialmente
dalla inferior parte svariano in varie guise, generando altrettante
varietà. Io mi sono limitato ad indicarne una soltanto nella quale
svaniscono le zone del tutto ed apparisce bianca.
14. Helix naticoides.
Forse tra le nostrali non ve n’ è àltra che-tanto bene si distingua
anebe dal popolo, il quale la mangia ; ed in certi tempi ,
come nella state , quando trovasi naturalmente opercolata, è n-
cercatissima, d*i grato sapore , ma difficile a dirigerai. Yiene essa
volgarmente conosciuta col nome di Monacella 0 Monacello , tup-
patiello , chiuddo , varvalice.
Verdiccio o fulvo è d’ ordinario il suo colore ; ma io ne pos-
seggo talune varietà il cui epiderme lucido e esplendente sopra un
fondo di color marrone la rende d’ un aspetto assai distinto ; a
cui associandosi la solldità del guscio farebbe crederla di clima
assai differente del nostro. Un’ altra del pari eminentemente si
distingue per essere d’ una straordinaria solidità, col labro mor-
bosamente incrassato , e di colore uniformemente bianco con leg-
giera ombra di rosso. L’ una e l’ altra di queste due varietà pro-
vengono da luoghi marittimi in vicinanza di Taranto.
i 5. Helix vermiculata.
Specie volgarissima in ogui parte rende in ragion della sua
frequenza moltissime varietà. Io ne ho indicate cinque solamente,
ma non vi è limite se di tutti gli accidenti si volesse tener con-
to. Quella di cbè credo dover fare particolar menzione è la bianca
od albina, comechè proveniente dallo stato morboso o dall’ es-
sersi nutricata di piante palustri e nocive. Il popolo, che gene-
ralmente mangia la vermicolata, schiva questa sua varietà , per-
POLMONAT I
che ne sperimenta flaccida e nauseosa la sua carne. Generalmen-
te si conosce co nomi di Cozza quarlctra , Cozza rossa ( che vale
grossa ) , Vîrvàlici, Cozza-vommola.
16. Helix nitens.
Michaud ha esibita questa novella specie la quale, relir
giosamente conservandone il nome , non posso convenire intera-
mente coll’ autore essere una specie distinta. Leggasi quanto ho
nota to intorno all’AT. Nitida in parlando della Cellaria p. 20, n. n
( Niteris per errore tipografico ). Aggiungerô pure , che vivendo
questa lumaca in luoghi sommamente umidi , a misura dell’ ab-
bondanza di questo elemento acquista grandezza , ma la nitidezza
della'sua spoglia siegue la ragioné dell1 uniformità e purezza
dell alimento. Io mi sono assicurato di tali cangiamenti ed anomalie
trovandole nella Germania , nella Garinzia , e presso il nostro
Sebeto , e sulla isoletta di Kisita, ove le differenti località
me l’ hanno cosi diversamente esibita, sulle quali osservazioni mi
sono appoggiato per quanto ne ho detto.
17. Helix rotundata.
Specie distintissima sulla quale non cade alcun dubio per
essere dall’ universale rieonosciuta. Frequente nel regno.
18. Helix muralis.
Notevole è la differenza che qüesta lumaea ne porge ne’ luoghi
marittimi, e proprio là dove la scogliera hagnata di frequente
dalle onde del mare l ’ accoglîe ed alimenta. Non solo la sua spoglia
acquista maggior solidità , ma si colora in guisa che stente-
resti a crederla semplice varietà della muralis. È mentre il tipo
suo , vivendo in luoghi aridi e dal sole battüti si veste d’ùn epiderme
ruvido squallido e matto, la varietà di cui si raggiona
offresi con quel lucido proprio delle conchiglie marine. Tanta è
la costanza del viver suo sulle scogliere che i Tarantini la cre