généré LUMACA; helix, Lamk,
Generis characteres essentiales. Animal tentaculis
quatuor , quorum duobus oculiferis majoribus ; corpore in-
tra cocleam spiralem recondito.
Testa orbicularis , superne convexa vel conoidea, nun*-
quam tjirriculata, quandoque carinata , interdum globosa ;
parum exerta. Apertura, integra, transversa, pero-
bliqua, axi contigua ; penultimo anfractu prominente ; mar-
ginibiis disjunctis.
C haracteres natura les. A n im a l c a p it e a collo indistincto ,
retractili, quadritentaculato, tentqculis duobus anterioribus bre-
vioribus , posterioribus longioribus , quorum apice oculis insiden-
; P a l l i o .crasso collurrp circumvolyente , per totam corporis
partem posticam in membrana extenso : P e d e lïbero, subtus com-
planato , co/Zi t o i conjuncto ; replante,
T e s ta a i supra, varimode çolorata et picta.
Osservazioni. Allorehè il Plinio Svedese coordiïlô le razze de’ viventi in un
quadro metodico , desumendo i caratteri generici dall’ insiemè degli esterai in-
y0crli ( i ) § come quelli ehe i primi presentansi alio sguardo, e quindi della piu
facile ricognizioné, il genere Helix comprese tutti i trachelipodi de’ modérai Zoologist!.
Fu perciô ricco di specie cotesto genere nella sua primitiva copipilazio-
ne (2), e mano mano nella XIII edizione, sotto le cura dello Gmelin, fu portato
il loro numéro a 2S7. Questo dotto uomo, commique incapace stato si fosse a
hen discernere di ciascuna classe , di ciascun ordine , e di ognun de’ generi le
specie, e render quel lihro chiarissimo, si avyide hondimeno della nécessita di
ripartire una si lunga sérié in gruppi, e si avvalse della forma totale della 1 2
(1) Era pur. queslo Io spirito- di quei lempi , non mettenclosi molta cura, agli anima-
l i , ma alle spoglie solamente di quelli. Perö non puö niegarsi che ogni variazione di querste
e dipend eiate dai cambiamenti subiti da quelli : ed è pêrcib chë le differenze di forma
e struttura della conchiglia sono dipendenti da al.terazióne o mpdifiche avve'nute nello arte*
ißce suo; e quelle de’ colori delle zone delLe macchie ne dipendono per lo piu dagli ali-
menti de’ qüali si sono durante la vita nudriti. Quindi variabili 4a luogo a luogo a se-
jconda del simultaneo conccrso delle cägioni ehe vi hanno influenza, sia direltamente sopra
1’ animale, sia indirettamente aggendo sulle piante di cui è stato costretto nudrirsi
durante la vita o per un’ epoca data.
(2) Lin. Syst. Nat. Edit. iconchiglia
, della presenza ed assenza dello hillico, e della comhinazione di que-
sti caratteri tra loro , önde lo riparti in sei distinti gruppi. Cio non ostante
egli conchiuse essere il genere Elice di difficile determinazione , sia a riguardo
delle specie c delle numerosissime varietà , sia per rapporto ai caratteri ehe
limitano questo co’ generi affini : e ehe, oltre le specie riportate da lu i , moite
riscontrar se ne potevano presso i scrittofi ehe lo pfecedettero , le quali
difficil pereagli potersi dire se specie o varietà esse fossero, cd a quale delle
sue trihù dovessero riferirsi « DifficiUimi helicum generis , sive defmüionem spe-
cierum et varietalum (mini numero absolutum species, sive limites , quibus a proxi-
mis generibus dislat, multae adhuc occurrml apud auetdres, ulrum species, aut
varietales, y ulrum huic, aut illi tribui inserendae : ita ex. gr. ec. L-Gm. Syst.
Nat. pag. 3666 nota.
Il rinomatissimo autóre del sistema degli animali senza vertehre, dopo i
lavori di Drapernaud, circoscrisse il genere Elice in guisa , ehe ahbraccio ap-
pena 10 specie linneane : e cio malgrado crehhe il numero lino a 107 , cssen-
dosene aggiunte altre da lui.
Il chiarissimo Bar. de Ferrusac, pubblicando la splendidissima-opera sua
su questo ramo di zoologia , si è studiato non solo di ripartirlo in generi e
gruppi moltissimi, ma pur di specie lo ha reso ricchissimo ; e cio malgrado
sovente riesce difficile il decidere se la conchiglia chq si ha per le mani appar-
tenga a questa od a quell’ altra specie : e cio per difetto di limiti ne’ caratteri
da’ quali vengono esse distinte.
Qual meravigtia fia dunque se uomini iniziati appena ne’ misteri della natura
, smaniosi di comparir sagacissimi e laboriosi indagatori delle sue dovizie,
ci esihiscono come specie distinte spoglie svariate soltanto per gracli plcciolissi-
mi di rughe di tinte o di macchie , se già sussistono grandissimi esempx di
siffatta maniera di risguardare le produzioni naturali di tutte le classi (1) ! Sento
ben io il peso delle cose, ehe sarô per dire : e se parlando di Lumache andranno
ammesse moite novelle specie, le une presentano per me gradi più o meno ri-
marchevoli di allontanamento dal tipo loro, le altre differenze soltanto di colori
di macchiature, di fasCe e cose simili, dipendenti per lo più da cagioni locali
e non da cambiamenti reali e positivi suhiti dall’ animale ehe ne fd 1’ artefice.
Le difiérenze organiche di primo ordine sono le sole a parer mio che dar do-
vfebbero i caratteri aile specie ma queste sono servite a taluni per basi di
növelli generi o gruppi ; e non avanza per le specie che quello soltanto che da
cagioni esteriori meno possenti e temporanee risultano.
Lo stato in cui attualmente si trova questo ramo di conoscenze umane è
falmente opposto a quelio dal quale si e partito, ehe parmi poco manchi per-
(x) Soi-genfi di tale errore ne sono , l’ esser divenufa la sforf.i naturale un demanio
nel quäle si vuol mettev piede da ogni insipiente > e senza filosofia e senza preliminari di-
scipline neil’ arte di ragionare, e senza il necessario corredo per potere ben intendere Je
opere meravigliose della natura-, s’ iimuergono sconsigliatamente nel dillieile calle.