G e n e b e CORALLO; Coralivm ( i ) , Lamk.
G enesis chabacteres essentiales. Polyparium te r e s , vari-
rnode ramosum , externe striatum, poris nullis ; scopulis,
testaceis , alioque adfixum.
C h a r a c t e r e s n a t u r a l e s . Polyparium crescens irunci-forma ,
radicans , scopulis adfixum , pendens vel ereclum : radix expansa ;
trunci multiformes, ram 'ficati; superficies tenuiter per longitudi-
nem striata- poris nullis ; intus cellulis porisque inconspicuis . ca~
vitatibus anomalis accidentalibus ; ab Alcyonio inveslitwn . quo si~
mul crescit.
Osseroazimi. Sehbene da tutti conosciuto fosse il Corallo del commercio sin
dalla piu remota antichita , svariate furono le opinioni intorno alia natura di es-
so. Guyssonius (2) lo ripose fra i minerali seguendo 1’ esempio di Teofrasto (3).
Tournefort e Marsigli|||e poi i due Bauhini', Boccone , Donati ed altri lo ri-
sguardarono come pianta , considerando quai fiori i polipi elle sorgono dalla
sua pretesa corteccia j Reaumur , Jussiù , Ellis lo considerarono come zoofito
nello stretto senso del vocabolo ; e come tale è stato da tutti posteriormente
ritenuto. Cavolini fra questi ultimi tiene un luogo distinto, per ayere accura-
tamente studiato la struttura de' polipi suoi.
Dop<> le più accurate disamine intorno a qüesta bella produzione del mare
tutti àn concordemente ritenuto cbe il corallo- sia un zoofito, composto di
un asse calcare duro ed a strati cöncentrici di color rosso. vivace , e da una
molle corteccia , ehe lo investe, di natura cretacea , gelatinosa in vita , e dopo
morte friabile , di color rosso anch’ essa ma molto più pallido ; questa a quel-
lo attaccata per lo mezzo d’ un tessuto reticolare costituito da delicate membrane
, e da glandôle ripiene di un succo lattiginoso (4). Nella corteccia si
aprono le boccucce di polipi, ciascun de’ quali à otto braccia o tentacoli ad- 1 2 3 4
(1) Dalla greca voce *aipjtXAiov ; dérivante da nopta adorno, ed mare, ed anche
\vioJeiJpov fu delta da taluni, per testimonianza di Dioscoride. Plinio le di il nome di
dentritis.
(2) Questi scrisse nel medio evo.
(3) Non parlerô delle favolose dicerie che si diede a credere la dotta antichita, per non
aver avuta sufficiente cognizione di tali viventi delle profonde caverne di Nettuno. Teofrasto
credeva che il corallo fosse verde, che producesse candide bacche, e che uscendo dal mare
fosse di color verde e molle, divenendo poi lapideo e rosso fuori delle acque. In tale
stato lo risguardô poi come. pietra preziosa.
(4) Lamoureaux, Expi. Meth. de l ’ Ord. des Polyp, p. 456.