PROSPETTO DEL GENÉRE CIPRINO
/ 1 Pinna od aletta dorsale lun-
ga. Secondo raggio di que-
sta e dell’ anale spinoso. * CjCpriflUS 9 Cuv»
2 Pinna dorsale ed anale corta.
Secondo o terzo raggio
della dorsale spinoso ; due
cirri sul muso e due ne-
gli angoii della mascella
G. Cyprinus, Lin.
Les. Cyprins, Cuv.
superiore.
3 Pinna dorsale ed anale brev
i , senza alcuna spina ;
con cirri.
4 Pinna dorsale ed anale corte
e senza spine ; squame
picciolissime ; cirri bre-
vissimi.
5 Pinna dorsale più grande
Iche nel Gobio ; cirri sul
mezzo del labro superio-
i;e.
6 Pinna dorsale corta situata
J dietro Ie ventrali ; anale
\ lunga ; nè spine nè cirri.
7 Pinna dorsale ed anale lunga
come nel Cypr. p. d.;
labro sommamente tumi-
(mido e spesso increspato;
spine e cirri niuno.
8 Pinna dorsale corta ( come
nel leucisco) opposta alle
■ ventrali , labra tumide
. pendenti ed increspate.
9 Dorsale ed anale corta; senza
spine , nè cirri.
io Dorsale picciola opposta
alle ventrali ; corpo, e capo
allungati ; questi gli
opercoli e la membrana
branchiostega ricoperti di
squame ; muso rilevatö ;
bocca picciola senza alcun
\ dente, e senza criri.
* Barbus, Cuv.
Gobio, Cuv.
* Tinea, Cuv.
Cirrhinus, Cuv.
* Abramis, Cuv.
Labeo, Cuv.
Catastomus, Lesue.
* Leuciscus, Klein.
Gonorhynchus, Gro.
Noi non possediamo ne’ nostri fiiinii e ne’ laghi ehe specie de’ soli cinque
generi Ciprino, Barbio, Tinea, Abrarm e leucisco.
Barbus , Cuv.
Pinmm dorsi radio secundo aut tertio spinoso, utrinque denticulato-, cirris quatuor
in maxilla superiore.
■ Osservazioni. Conobbero gli Ittiologi de' tempi andati una sola specie di
Ciprino , la cui pinna od aletta dorsale col secondo raggio spinoso e dentellato
in entrambi i latï dalla posterior parte , ed arente quattro cirri nella mascella superiore
, d’ onde il nome di Barbio ( Barbus, Barbel dcgl’ Ingl. e Barbcrin o Bar-
beu de’ Francesi.) L’ebbero come proprio e speciale abitatore delle acque dolci e
limpide de fiumi e laghi dell’ Europa ; nè si troya appo gli antichi fatta men-
zione di alcuna dififerenza tra quei che dalle diverse regioni provengono.
Bonelli, a quel che sembra, è stato il primo a distinguere dal Barbio degli
autori quello da lui trovato a vivere ne’ laghi dell’ Italia superiore, al quale
assegno lo specifico nome di caninus. Valenciennes due altri ne indica ancor di-
v e rsi, quali distingue col nome di plebejm 1’ uno e di eques 1’ altro. Quindi
l ’ Illustre Cuvier, ritenendo come tipo d’un sotto-gencre il Barbio degli antichi,
comune nella più parte di Europa , vuol che altre specie sian quelle che nella
Italia si trovano, distinte principahnente per avéré il raggio spinoso della dorsale
più molle di quello che lo è nel Ioro tipo. Cita le tre specie teste indicate
come in esempio , ma nîuna nota distintiva di loro ne porge : nè altrimenti de-
scritte o figurate si trovan esse da’ loro autori (i). E perô avendo io parago-
nato il nostro barbio con quello del Danubio non trovoche lievi differenze nella
curvatura del dorso, nelle scaglie non dentellate, e nel colore del corpo e
delle alette. Quindi esibendo la storia del Barbio del fucino io lo ritengo con que-
sto nome stesso finoccbè non sia ésso assimilato con altra delle specie già note,
oppur riconosciuto come diverso da quelle.
In verità ben poco ne dissero. Artedi , Gronovio, Leski, Rondelezio , Ges-
nero e gli altri , perebè di questo .pesce chiara e distinta idea far si possa il
lettore; é stando ai primari caratteri assunti dallo Artedi, e ricopiati dal Lin-
neo e dallo Gmelin, certo il Barbio nostrale è da quello essenzialmente distinto ;
cbe che pensar ne possano i poco esperti proseliti di questi caposcuola : ha
cioe il nostro barbio 8 raggi nella pinna anale , e non- 7 quanti ne numera
1 Artedi (2) , ed i dentelli del. secondo raggio della pinna dorsale sono si poco
rimarchevoli, che fa d uopo della piu grande atlenzione per avvedersene e pér
riconoscerli. E più altre cose si fanno in esso rimarcare che disconvengono con
quello nei suoi commentarî riassunto ha lo Gmelin, siccome dalla seguente dc-
scrizione risulta.
(1) Forsi a quest ora il Valenciennes avrà pubblicato queslo genere nella insigne opera
cominciata col suo Illustre Maestro, e da lui proseguita; l’ H is to i r , cioè, des Poissons.
(a) Reisinger, nel suo Specimen Icthyol. Ungar., e Risso nella I c ty o l. de Nie. ne coa-
tano perd 8.