i.° Pel capo mediocre, essendo la sua lunghezza! j della lun-
ghezza totale , la coda compresa , il eui profilo scende obbliqua-
niente ed è men largo dell’ ordmario : a..° per gli o c eh i, la cui
pupilla è bruna , e 1’ iride dorato can nubecoie più o mono estese
di color rubino : 3.° pel colore generale del sho eorpo bruno ver-
dognolo con isplendore di aceiajo e riflessi d o ra tia v en d o una
macchia leggiera fosea sulle intersezioni delle squame. Le pinne
foscbe , ed i cirri delf angolo della boeea color di carne , e bruni
gli altri dell’ angolo anteriore del labhro superiore ; 4.0 pel dor-
so molto elevato e quasi gibboso. Finalmente Ie dimensioni e Ie
proporzioni del nostro Carpione sono Ie seguenti : distanza dal-
1 orbita ail estremità del muso pari all’ apertura dell’ orbita me-
desima , ed all’ estremità dell’ opercolo meno die due diametri
orbitali ; 1’ altezza del corpo entra tre volte e inezza nella lun-
ghezza compresa la pinna codale ; la grossezza poco meno di 4
dell’ altezza : la pinna dorsale è lunga poco meno di 2 della lun-
gbezza intera : 1’ anale incoroincia a f della intiera lungbezza sita
in prossimità della coda , il di eui termine coincide quasi con
quello della dorsale, essendo perö assai Stretta , e di 8> ( non g )
raggi composta.
La pinna dorsale à il primo secondo e terzo raggio spinoso,
dei quali il solo terzo posteriormente addentellato, la cui mem-
krana congiuntiva termina là dove la dentellatura comincia, e l’anale
à di tal fatta il primo ed il secondo raggio. Non è pereio
identico con quelli osservati da Blocb , Artedi, e Reisinger, i quail
tutti concordemente vogliono essere in entrambe Ie pinne il 3.°
raggio soltanto posteriormente seghettato o addentellato, mentre
cbe poi Linneo e Guvier parlano del solo secondo raggio di tal
natura. Per ultimo osservasi nel nostro Carpione una serie di tu-
bercoli scavati , con ampia apertura tubolosa all’ esterno, sul
contorno del sottorbitale, ed altri simili sul conlorno dell’ occipitale
e' tra mezzo all’ opercolo.
D. 2-20 ; A. 2-8; P. 17 ;.,V. Ç ; C. 20. 1
Vive nel lagbetto di Astroni (t) in società del Leucisco
dobola , sole specie ch’ esclusivamente abitano quelle acque.
Osservazione. II Carpio del DantiKbio à pur quattro cirri corne il nostro,
siccome apparisce clagl’ individui ch’ io medesimo ô condotti dall’ Uugheria ,
e ehe si conseryano nel Museo della R. Università. E cosi pure il descrive il
signor Reisinger nel suo Specimen Ichthyol. Hung. E perô da questo ancora il
nostro si distingue per Ie proporzioni del corpo , la lunghezza della dorsale ,
ed il numero de’ suoi raggi e di quelli dell’ anale. Di fatti , 1’ altezza del suo
corpo e quasi Ia met à della lunghezza , esclnsa la coda ; Ie pinne pettorali non
giungono all’ origine delle ventrali , mentre nel nostro oltrepassano questo termine
1’ anale non à ehe 7 raggi ; la p. codale e piccola ; siccome piccolo e 1’oe-
chio, ed il muso più acuta che nella specie nostrale.
SPIEGAZIONE DELLA TAVOLA XXL
Fig. À. II Carpio, metà della grandezza naturale dell’ individuo figurato.
b , II suo capo veduto dalla superior parte.
c , II taglio trasversale del suo corpo.
d , Un quadrato di squame ingradite.
d\ Unà delle squame yedute al microscopio.
(1) A$tvoni è uno de’ tanti vulcanici foculaï spenti da. immemorabüe tempo , reso tutto
lioschivb , nel mezzo del quale è generato un piccolo lago della estensione di pas. quadrat]
io;ooo circa. La sua figura è trapézoïdale.