Gen. Cervo ; Cervus, Lin.
C. comune ; C. Elaphus, Lin.
Volgarmente il Cervo od il Cervio.
JJ Cerf, Fr. — The Tang, Ingl. — Der Edel Hirsch , Ted.
Il Caprio ; C. capreolus, Lin.
Volgarmente Ciaprio e Crapio.
Le Chevreil cT Europe , Fr. — The common Roe, IngL
Der Reh-Hirsch , Ted.
Oltre le due menzionate specie che trovansi a vivere nelïe contrade bo-
scliive del regno , altra ebbe ad esisterne ne’ tempi molto remoti. Impercioc-
chè io ô trovato presso Pietraroja ed in altre appendici del Matese alcuni cor-
pi fossili, che reputo essere rottami di corna di questo genere di ruminanti.
Esse trovansi sparse in un terreno oretaceo , ma provengoiîo da un’ altro so-
prastante sabionoso. L’ esterna superficie loro e lutta tubercolata , a tubercoli
o risaïti tutti simili, pressochè üguali, e quasi regolarmente disposti : e cio
à fatto sospettare a talunà che fosser quelli animalelti pietrificali. Tra i molti
pezzi raccolti in quelle contrade , ove disseminati si trovano , è facile avver-
tire la successiva decreseenza nel diametro, troyandosene ancora taluni che 11e
mostrano l’ estremo rotondato.
Tulto cio guida a dimostrarci un corno senza ramificazioni e terminato in
punta non molto aguzza. La massa interna e lutta uniforme, senza alcun ve-
stigio di corpiceiuolo eterogeneo od analogo a quello de’ tubercoli sudetti, perche
si possa sospettare esser quella risultante dall’ insieme di essi. Yedesi innol-
tre in taluni pezzi la contorsione che d’ ordinario soffrono tali produzioni de-
gli animali ; ed in tutti poi gl’ indizî d’ una picciola si , ma sensibile curvatu-
ra. Io non sa prei riferirli ad altra parte organica ne ad altro genfere di animali:
convinto essendo altronde dovere appartenere a corpi organici pietrifica-
ti. Nella tavola II q rappresentato taluni di questi pezzi comhinati in guisa
che chiaramente dimostrano la totalità d’ un corno , siccome trovansi riuniti
nel mio gabinetto : e la parte b b dimostra al naturale la loro superficie tubercolata.
Questi pezzi fossili vengono conosciuti dagli abitanti di quelle contrade col
nome di Sciuscelle, nome volgare col quale s’ indicano le silique délia Carruba.
Gen. .Antilopa ; Anlilopa, Pali.
A. rupicapra ; A. rupicapra, L-Gm.
Volgarmente Camozza e Camoscio (i).
Le Chamois , Fr- — The common Antelope, Ingl. — Die
gêmsim-Antilope , Ted.
(1) Cuvier ripone il Camoscio nelle regioni occidental! di Europa ; nia
questo termine, e assai vagq per circoscrivere i confini tra quali possa dirsi ah-
bitare ; e sembra die dovesse escludersi dall’ Italia. Il Ranzani ripete perfetta-
mente le stesse parole. Sorprende perô che il Tondi Io riponga nelle AIpi sol-
tanlo dell’ Europa temperata e nella parte .occidentale dell’ Asia , senza far pa-
rola dell’ esistenza di questo animale nel regno di Napoli > per lo quale esso
scriveva.
Dalle quali cose saremmo condoiti a credere ehe T esistenza del Camoscio
Belle alte montagne di questa parte d’ Italia siasi ignorata. Un tempo popolava
il Gransasso d Italia , ma oggi ridotto si vede aile sole appendici di quello eccel*
50 monte, e proprio ai Castelli o Montagne di S. Colomba, sopra Isola e Fa-
rindola : nè puô niegarsi che sia ora men frequente che prima. Ahita eziandio
sulla Meta y montagna altissima in Terra di Lavoro.
Il singolar carattere di questo animale è il sacco cutaneo che trovasi die-
tro le corna e le orcochie, cùstituendo con queste un triangolo. Cuvier assicu-
ra che al fbndo del medesimo sacco siavi un forame , che pénétra ail’ interno.
Cio è falso. Esso è perfettamente impervio. La sua cavitA h tortuosa o turhi-
nata, corne quella dell’ orecchio esterno. Nella cellulare succutanea si osservano
alcum forami o cellule disuguali ed irregolari, scavate nel tessuto di quella ,
ma che non ànno alcuna comunicazione ail’ esterno. Io me ne sono assicurato
mercè la sezione scrupolosamente eseguitap he conservo il documento nel mio
Museo , la pelle preparata con special metodo , sicchè ne resta inalterato il
tessuto»
Si è creduto d’ Aristotile , ed è stato ripetuto da tutta l ’ antichità la più
remota fino a nostn giorni , ehe per questi sac'chi il Camoscio respiri : e che
trovandosi a fronte del nemico , emefta.per'essi un sibilo si forte da parago-
narsi al fischio. Tuttavia il volgo ritiene questo pensamento , nè manca di ap-
poggio. Quando il Camoscio trovasi agitato dal jieriglio , e quasi senza scam-
po , la stessa irritazione diffusa al sistema cutaneo',““ si propa'ga à questi sac-
ch., quah divengono turgidi, siccome le narici î; per queste perd soltanto l’a-
ria si espelle sibilante e sonora , ma per quelli non mai ; mancando per fino
la probabilità che uscire ne possa.
Ognun sa quanto stimata sia la sua pelle per i molti usi ai quali puo esser
destinata : nè molto men pregevole è la carne. Ma il darle la caccia è som-
mamente difficile e risicoso»
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