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varia -, e non assolutamente pendente dal gambo, com’ egli la statuisce, tra-
scrivendo ciocchè ne dice Müller.
Da questa falsa posizione n’ è risultata T idea , che le Lucernarie si acco-
stano aile Fissofore ; poichè egli considéra come un prolungamento dello sto-
maco il peduncolo. Cio pruova ad un tempo, che ne della Fissofora, ne della Lu-
cernaria ebbe quel dotto naturalista idea esatt-a e compléta.
È poi piü sorprendente il riflettere, che lo stesso lodatissimo Lamarck ,
ripone di fatti la Lucernaria innanzi alla Fissofora , dopo aver cominciato dal
dichiarare -, che questa è in certa guisa un’ Asterias gelatimosa , la oui parte
dorsale piolungasi in coda verticale ; che la estremità présenta una boccuccia,
la quale potrehhe prendersi per ano ; ma che sembra altro non essere che una
ventosa. In verità, le osservazioni apposte a questo genere da quel felice scru-
tatore, le crederei scritte da lien altra penna che dalla sua. Se nonchè mi per-
suado , che quando gli oggetti non mai caddero sotto l’ occhio, le menti, piü
chiare di rado trovan la via di chiarir quello che per se medesimo è oscuro,
o che taie vien porto dalle altrui descrizioni. Esempî di tal fatta abbiamo mol-
tissimi in opéré che per decenza mi piace non citare. Che se volesse credersi di
genere diverso la nostra specie, sol perche incospicua ail’ occhio nudo, rientrerà
dessa nella categoria de’ microscopici, siccome i cypris si distaccano dai loro con-
generi maggiori, perche visibili solo ad occhio arma to ! Tal dubbio, che mi
sveglia la sola idea della esistenza di molti, lihrati a questo raiao di conoscenze,
Sforniti di buona lqgica, e di molti altri. requisiti che affiancar deggiono 1’ os-
servatore imparziale, certo non sarà per avverarsi in quelli, che la coltivano
collo spiïito d i verità , o della vera filosofia.
Chi confrontasse per poco la descrizione che io b data della Fissofora con
quella della Lucernaria, anche ritenendo le cose dette dagli altri scrittori,
facilmente si accorgerà delle differenze essenziali e rimarohevoli che presentano
questi due generi di animali. Quando poi si porrà attenzione ai fenomeni os-
servati nella floscularia teste descritta, si convincerà maggiormente della loro
disparità.
Io veggo in questo microscopico vivente pluftosto I'analogo di quel polipo,
il quale sorge dalla Lobaria { Alcyonium lobatum). Come quello à la Lucernaria il
suo corpo alquanto conico più che cilindrico-, 1’ apertura centrale , ed i lobi
un poco meglio pronunziati ; questi muniti di organi vibratili. Cio solo costi-
tuisce una essenziale differenza fra questi due esseri : il resto potendosi riguar-
dare come semplici modificazioni. Quindi il miglior posto sembra esser quello
che immediatamente precede i polipi, ai quali serve come di tipo microscopico,
di chè sarà detto più estesapiente altrove.
OUDirVE II,
INFUSORÎ OMOGENEI.
C omprende Cuvier in questo suo secondo Ordine gl’ In-
fusori, il cui corpo non offre visceri di alcuna sorte , ne
altre complicazioni, e sovente non présenta neppure un ap-
parenza di bocca.
Lo suddivide in due sole tribu ; nella prima delle
quali comprende quélli, che, con un corpo gelatinoso piii
o meno contrattde nelle sue diverse parti , offrono ancora
per organi esteriori alcuni cirri più o men grossi : e nella
seconda ripone quegli altri , ne’ quali non vi sono organi
esteriori visibili, o tutto alpiù una coda. Abbraccia la prima
tribii i seguenti generi , che definisce con pochissime e
semplici parole.
Urceolaria; Quando an la forma d’ un cornetto , dall’apertura
del quale escono i cirri, siccome nelle Vorticelle.
T richoda; Se, con un corpo piatto, i cirri occupano una
delle estremità.
L eucophrïs ; Se i cirri circondano tutto il corpo.