disgiunti dal complesso 2 dr simili globicini piii piccoli, ed i
quali dipendono da’ fascetti vascolari compresi dallo spazio 3 4 1
e questo da un corpo x , per la sua opaeità e colorazione in vio-
letto molto distinto, e da mezzo al quale 0 potuto distaccare una
specie di glandola x . Piu oltre , nell* inlervallo segnato da 5 e
6, altro vasetto vascolare avvi che immette in, un parenchima,
d’ onde cominciano a comparire le brancliie quali ingrandite veg-
gonsi al num. 7 , e le quali vanno ramificandosi nello spazio va-
scolare dentro del qualeesse si allungano. sino ad occuparne tulta
la cavità , e si accorciano a quando a quando restringendosi ap-
pena alla metà dello spazio , quali indicate vengono sull1 inter-
yallo b k fig . 2. Quando l’ animale comincia a mancar di vita
esse si allungano e si sciolgono venendo fuora dell’ apertura k
f ig . 2 , dilungandosi, Ed è questo il modo in çui ebbe a pre-
sentarsi la Diphya bipartitci all’ egregio viaggiatore sig. de Sajnt-
Vincent : siccome è facile accorgersi dalla figura che n’ esibi.
Dali’ estremo superiore questo tubo emette quattro principal!
rami vascolari, che dopo brieve cammino sfuggono alia vi-
suale per la loro tenuita e trasparenza,
Questo è quel che di reale ne porge T organismo dell1 animale
di cui si parla ; piu. oltre subentra il campo della imma-
ginazione e delle conghietlure , il quale si lascia per coloro che
son usi spaziarvisi.
Osservazioni. Da quanto si e detlo chiaramente n’ emerge che i due principal!
errori da’ quali prendono origine tutti gli altri sono = Il primo, lo aver
considerati come due individui distinti, godente ciascuno d’ una vita indipen-
dente, talchè uno puo vivere anche disgiunto dall’ altro ; mentre questi non sono
che due parti d’ un medesimo iudividuo, eiascuna delle quali è destinata a con-
tenere una parte delT intero organismo. Io o fatto conoscere parlanclo dell’ Ip-
popodio e della Cariddea, che la natura veglia principalmente a custodire ta-
luni organi con maggior gelosia , come i piu interessanti alia vita dell’ indi-
viduo ed a quell a della specie : tali sono quelli della respirazione e della ripro-
duzione = Il secondo, nello aver considéra to come stato normale quello di sfa-
celo , e quindi si sono risguardati come organi succianti le hranchie e le ovaja
scomposte o smagliate. ( Y ed i, pag. 4 5 nota).
Questa seconda specie, che per i caralteri essenziall. colla précédente con-
viene, andrehhe riposta nel genere Calpe de’ sig. Q. e G.: e pare che di molto
somigli alia loro Calpe Pentagona PI. 2 , A. Senonchè, il modo scmplioissimo
col quale e stata da’ prelodati autori rappresentata , ed i principi co’ quali è
stata descritta, lasciando ncll’animo qualche duhhio , m’ impongono distinguerla,
almeno provvisoriamente , con un nome che più si confacci colla sua forma
csteriore quadrangolare. Notero finalmente che Lesson crede esser la Calpe pe-
tangona in parola la parte inferiore o pezzo racchiudente del suo polystoma,
di eui la parte cuhoidea tagliata a faccette, indicata dalla Jettera c fig. 1.
( Tav. III. f. 5. n. ) n’ e , secondo lu i, il termine del canale centrale. Posso as-
sicurare il lodatissimo Lesson e quanti altri potranno tener dietro a questa
idea , che la mia Difia tetragona è un animale per se stesso intierissimo, e non
già parte di altro piii complicato quale sarà il suo polistoma, che confesso non
aver mai conosciulo in natura..
SPÏÈGAZIONE DELLE TAVOLE.
Tav. III. fig. i , rappresenta la Difia tetragona veduta fuori dell’ acqua.
fig. 2 , la medesima dentro l ’ acqua esplorata con lente acuta colla
quale vedesi in a la bollicina 0 vescichetta che fa 1’ uffizio
di cuore , in b il gruppo de’ visceri epatici rappresentati da
4; 5, 6 , fig. 3. ingranditi al microscopio, in k la sua apertura
e nella parte posteriore anastomizata coll’ organo d la
cui apertura posteriore vedesi in g , e g’ l’ altro organo com-
pagno inservienti alla riproduzione.
fig. 4* rappresenta la stessa Difia coi soli canali aerifero e gastrico
e gli organi délia generazione c d senza del loro involucro
cartilagineo rappresentato nella fig. 5.
fig. 6 , la stessa Difia yeduta nelEacqua di mare ad occhio nudo.
fig. 7 » rappresenta la medesima Difia veduta dal lato opposto a quello
sotto del quale si è rappresentata nella fig. 2 e 4»
fig.. 8 , a rappresenta in semplice contorno ed ingrandita una massa
glandolare colla quale aderisce il corpo b giusta la posi-
zione sotto la quale vedesi nella fig. 7: d rappresenta le ma-
glie nelle quali si sciolgono le hranchie ehe in 3’ sono rappre-
sentate nello stato naturale e vedute col microscopio.
Tav. IV. fig. i j la Difia bipartita di natural grandezza, e come all’ occhio
nudo si mostra.
fig. 2 , la stessa veduta con occhio armato da microscopio dove distinguons!
gli organi tutti de’ quali è stato discorso nella de-
scrizione della specie.
fig. i a , rappresenta la porzione superiore della detta Difia priva ta
de’ visceri, e la fig. 1 b la parte inferiore veduta inversamente