A Ü ' I Ü 'Ü 'S .
P akeebbe ch e , siccome per gli uccelli , cosi per i Pe-
sci bastar potesse un seniplice catalogo di quei che abi-
tano i nostri mari, a fin di sapere quanti e quali ne al-
bergano. Imperciocchè dopo le classiche opere lasciateci
dagli antichi, quelle dei moderni dirette con ispecialità a
descrivere e ad illustrare le produzioni dei mari Mediter-
raneo, Ionio , Adriatico, far potrebbero vano ogni al-
tro lavoco. Tali sono 1’ Ittiologia di Nizza redatta dal
signor Iiisso, che abbraccia quasi tutte le specie del Me-
diterraneo , il catalogo de’ pesci dell’ Adriatico pubblica-
to dal Naccari e dal Nardo , le notizie dateci dall’ Olivi e
dal Giovine sdpra varie specie dell’ Adriatico stesso , le
belle illustrazioni che va facendo il cbiarissimo Principe
di Musignano. E con ispecialità, parlando dei mari della
Sicilia isolare, il Rafinesque esauri quasi la materia del
tutto (1). Nulla meno tante e si svariate cose parmi ve-
dere ogni giorno d’ aggiungere , tante ambiguita a rischia-
rare, che insieme a talune specie nuove o non ancora state
. (i) Aile quali opere debbono aggiungersi ancora i lavori di Roux, di Bonelli, Savigny,
Viviani, Spinola , Bonellier, Otto, Biberon, ecc. E per i pesci di acqua dolce è a notarsi
cite i signori De Candolle e Major si sono impegnati a raccogliere quelli del Lago di Leman
e di altri della Savoja ; Luigi Canali à descritti quelli del Lago Trasimeno i I urine
à data una memoria intorno a quelli del lago di Ginevra.