terico: il palato è privo affatto di denti. Il collare, libero da qualunque aderenza col
petto, e non merlato, componesi di undici squame romboidee, la media delle quali è
quasi doppia delle altre, siccome 16 si vede nella commune Lucertola murale, salvochè
tutte le dette squame sono sviluppate àssai meno. Le squamette del dorso sono ovali,
piuttosto convesse, piccolissime, rotonde, dalle quali non differiscono sensibilmente
quelle dei fianchi. Sei sérié di piastre armano il ventre. Le squame délia coda sono cor-
te, prive di caréna, ma fornicale a guisa di tegole. I pori femorali sono ben yentidue per
ciascun lato. La piastra preanale è grandissima, e sette minori la coronano simmetrica-
mente, la media delle quali è maggiore delle altre. Le zarape anteriori, per quanto le
distendi, non giungono mai al paro delle narici, ma le posteriori possono oltrepassare
le ascelle.
Il colore assume superiormente nei diversi indiyidui le yarie tinte di yerde e tal-
yolta ancora di turchinastro o di rossastro : le macchie e le lineazioni son pur soggette
ad infinité yarietà : il collo e il dorso pero yeggonsi ordinariamente yermicolati a reti-
colo nerastro, che scende fino su’fianchi, ma ne’ giovani apparisce appena. 11 capo suol
essere macchiettato di nero, quali per lo più sono i fianchi, il petto, e la superficie in-
feriore delle zampe. Il di sotto dell’ animale ha il fondo sempre bianchiccio, annebbiato
più o meno di yerdognolo, e non è mai di quel color di mattone o rossigno cosi frequente
nella tauricaj e nella più syelta yarietà siciliana délia muralis.
Il maggiore de’ nostri esemplari è lungo poco men d ’otto pollici, occupandone il capo
dieci linee, il collo sette, il tronco un pollice e nove linee, la coda quasi cinque. Le
zampe anteriori misurano un pollice e due linee : le posteriori un pollice e nove linee.
Circa le abitudini di questa P. oxycephala., che altro potrassi aggiungere da noi oltré
la conferma di quel pochissimo che ne dicono gli autori sunnominati? Vive nelle som-
mità dei monti continuamente fra sassi, nè mai discende nella pianura. Nulla o poco,
siccome dicemmo, estendesi sul continente al di qüa délia Dalmazia, ove fu segnalata
la prima volta, ben lungi perù si dilata verso l’oriente; perché sembra indubitabile che
la L. hieroglyphica di Costantinopoli citata nella sinonimia sia questa medesimai qual-
mente cen persuadono l’acutezza del muso, e la piccolezza délia piastrina centrale delle
tempie, o disco masseterico che dir si voglia.
Il TOto di moitié grandi professori délia scienza riconosce per buona specié anche
la Podarcis taurica da noi rappresentata insiem con ]* oxycephala nella tavolà stéssa,
sebbene sia somigliante anche più alla commun Lucertola murale, e non men Tariabile
di essa. Veggiamo noi stessi, e speriamo che altri il redranno con noi, che la brevità dei
piedi posteriori, i quali quantunque ben distesi non raggiungono l’ascella, siccome rap-
presentasi appositamenle nella ligura, la distingue dalla muralis suddetta non meno che
dalla oxycephala, dalle quali pur differisce per averc il collare crenulato che in quelle
è intègre, e il disco masseterico collocato fra squame grandette e piane, non già piccolissime
e conyesse, siccome sono in quelle. Il Pallas, cui'nè dobbiamo.Ia notizia ed il
nome, non la descrisse comparativamente aile altre : meglio ne trattarono il Rathke che
figuravala negli Atti dell’Accademia di Pietroburgo, il Nordman nel recentissimo viag-
gio del Demidoff per la Russia méridionale (Rcttili tav. i -fig. i. et 2 .), e prima di lui
il Duméril e il Bibron nella sopraccitata Erpetologia generale, ove si yedono diligen-
temente corretti quegli abbagli, che lo stesso Bibron unitamente al célébré Bory de
S.> Vincent aveva incorso nel libro délia Spedizione di Morea, in cui figuravansi un
maschio e<3. una femmina aciniti sotto il nome di Lacerla muralis, elevato ad un tempo
il giovane della medesima nostraPodarcis al grado di nuova specie col nome di Lacerla
peloponnesiaca. Quella Lacerta agilis poi del Menetries non e altro che la presente taurica;
e del giudizio degli occhi nostri sosterremmo volontieri la difesa. Essere ancora al-
trettale la Lacerta catenata del Fitzinger nel Museo di Vienna, abbiamo forte motivo di
non dubitare. Per la statura e pei costumi non differisce questa taurica dalla commune :
ama pero di vivere ne’luoghi sassosi piu esclusivamente di quella. La ricevemmo dal
Chersoneso, dalla Morea, dalle isole Jonie, e da altre piu orientali del Mediterraneo;
ma non avendo potuto rinvenirla giammai fra le tante migliaja di Lucertole, che abbiamo
ottenute da ogni angolo di tutta Italia, e delle sue isole, nb potendo concedere che i
numerosi esemplari raccolti dal Bibron in Sicilia, e da lui mostratici sotto il di lei nome
in Parigi, le appartengano veramente, essendoci sembrati piuttosto della Podarcis
muralis; giovaci cosi dichiarare che senza ammetterla fra i Rettili italiani, e senza dedicarle
un articolo di quest’opera, effigiar ne facemmo soltanto un bell’ esemplare inanda-
toci di Corfu dal signor reggente Gangado, per semplice confronto delle due specie affini.
Medianti le figure seconda e terza di questa nostra tavola, ti di quelle altre che gia
pubblicammo ad illustrare le yariazioni della Podarcis muralis appartenenti tutte alia
stessa unica specie, malgrado l ’autorita del Dottor Otth che consideravale singolarmente
distinte co’nomi di muralis> herbida, merremii, olivaceaj maculataj italica etc., ed insiste-
va sopra questa ultima con asseveranza maggiore, concepir si potranno ora agevolmente
le differenze specifiche fra le tre Podarcis affini, delle quali rechiamo qui appresso
quella frase soltanto che riguarda la tauricaj essendoche le altre due leggonsi riformate
nelle nostre Tavole degli Animali Italiani.
Podarcis taurica, Nob. capite parum depressOj subrotundo: disco masseterico in medio
squamarum grandicularum planarum: collari crenulato : pedibus posticis ad axillam
non productilibus.
Riassumendo per maggior chiarezza le differenze delle tre Podarci fin qui esposte,
veggiamo che la taurica, il cui collare e leggerinente crenulato, ha i piedi proporzional-
mente piu corti delle altre due, della muralis cioe e della oxycephala, le quali hanno il
collare intiero, e i piedi si lunghi che possono oltrepassare le rispettive ascelle. Queste
poi differiscono tra loro per la forma e squamatura del capo; poichfc la muralis lo ha
rotondetto e smussato in punta, Yoxycephala al contrario lo ha depresso ed acuto, siccome
dice bastantemente il suo nome. La muralis inoltre ha grandicelle le scaglie che
le formano il collare; la oxycephala le ha pochissimo sviluppate. Oltre cio il disco masseterico
di quella e ben grande; in questa h piccolissimo. Nella muralis finalmente l’area
costituita dagli scudetti palpebrali termina ad angolo acuto sul dinnanzi, ed e fiancheg-
giata all’esterno da minutissirai granellini in angusto spazio circoscritti; mentre la oxycephala
mostrala di figura ovale quasi regolare, cinta da granelli maggiori, ed in piu largo
spazio diffusi.