in gip apparisce fortemente den lato per lo sporgere infuori degli scudetti margin ali.
Gli scudetti vertebrali invece di essere di lunghezza maggiore del doppio dell’altezza,
e quasi rettangolari, sono assai dilatati trasyersalmente, di forma esagona romboidale :
coll’avanzar dell’eta si ristringono e si allungano, e la loro carena, che nei yecchj deye
affatto sparire, giunge al suo maggiore syiluppo d’uguagliare in altezza la quarta parte
della lari diezza delle piastre su cui siede, allorquando pervenuto l ’animale al terzo del
suo creseere ha questi scudetti ugualmente lunghi che larghi. Facile è poi riconoscere
i «noyani dal color marrone che negli scudi del guscio splende piii yiyo ed è segnato
di raggi nerastri.
Giunge all’enormi proporzioni delle congeneri, ma il suo guscio non subie eccedere
la lunghezza di due piedi : e in un esemplare che abbiamo sott’occhio, che lo ha lungo
yentun pollici, la larghezza è di sedici e 1’ altezza di sei.
Vedesi questa Tartaruga pin frequentemente comparire nella parte orientale del Me-
diterraneo. Se ne fanno ancor pescagioni abbondanti nel mare di Sardegna presso Cagliari
e Castel Sardo. Tutto l’Atlantico n’è sparso tanto sulle coste d’Europa quanto su
quelle d’America: è stata presa di là dal Capo di Buona Speranza e perfino sulle.
spiagge della Cina e su quelle del Giappone. Il suo nome yolgare per tutta l’ltalia se-
condo i yarj dialetti è Tartarugcij Testuggine marina o Galana di mare. L’ abbiamo chia-
mata specificamente carètia perché, anche a confessione dei più che le han tolto que-
sto legittimo suo nome, essa è la yera Testudo caretta di Linneo. La nostra mira in
ciô è altresi di eyitare il barbaro e spiaceyol suono di caouana_, non perô d’ infieyo-
lire le dette sentenze di Lacèpéde e di Daudin: che anzi crediamo che lo syedese
principe dei Zoologi ayrebbe fatto meglio ad applicare il nome di caretta a quella specie
fornita di preziosa scaglia, ch’ egli chiamo Testudo imbricataj riconosciuta per caretta
in commercio, e fatta da noi tipo di un sottogenere, il quale, sebbene non com-
prenda la specie ch’ è il soggetto di questo articolo, abbiamo tuttayia denominato Caretta,
quasi per ammenda alia scelta di Linneo.