EMYS LTJTARIA.
sono più larghe delle zampe rispettiye, quelle breyi, (jueste lunghette. l a coda composta
di trentatrè yertebre giunge quasi ad ayere la lunghezza della metà dello sterno ;
è conica assottigliata, con la pelle scagliosa, e mentre l’animale cammina si stende
in direzione orizzontale o ascendente.
Il colore del muso, della fronte, del yertice del capo, delle mascelle di sopra e delle
unghie è nereggiante. La mascella di sotto ha una tinta giallo-oliyastra. Le iridi sono
fulye. Il collo, le guance, la gola, le spalle, le zampe e la coda banno.il fondo fosco-
cinereo sparso di macchiette gialle disuguali, numerose più cbe altroye sotto la gola,
al solito ordinate in una o due file longitudinali sul dinanzi delle zampe anteriori.
La pelle dei fianchi è d'un giallo pallido. Le piastre del guscio di sopra spesso sono
tutte fosche o nereggianti con poche o con moite macchie puntiformi gialle, quasi sem-
pre disposte a raggi: altre yolte sono d’un’ olivastro pallido o tendente al giallo chia-
ro, con moltissime lineole fosche sottili, che come raggi di lunghezza disuguale par-
tono dair aja centrale e si dirigono yerso il contorno, e con macchiette puntiformi
gialle or numerose, ora scarse, segnate lungo le lineole fosche. Lo sterno negli esem-
plari più scuri è quasi tutto fosco come il dorso, negli altri-è d’ un giallo smorto o
oliyastro marmorato di fosco o di nero, massimamente lungo le commessure trasyersali.
Gli esemplari gioyani, oltre il guscio superiore più rotondata, hanno le piastre ri-
gate a raggi rileyati nel contorno delle aje punteggiate in rilieyo, ed una o due sole
strie marginali. Lo sterno è troncato all’ uno e all’ altro capo : le piastre pettorali e
le addominali si dilatano yerso l’esterno comparatiyamente più che negli adulti: le
commessure laterali sono strettissime.
È nativa dell’ Italia e delle sue Isole, della Spagna, del Portogallo, della Francia, della
Grecia, dell’Ungheria, della Germania, e di là si stende al settentrione fino alia Prussia.
Vive negli stagni, nelle paludi, nei laghi, e benchè capace di nuotare a molta profon-
dità presceglie il far dimora sui fondi più bassi. Fra noi abbonda nelle paludi Ostien-
si, nelle fosse di Malafede e nel lago Sabatino presso Trevignano. In tutta Italia chia-
masi dal volgo Tartaruga, Testuggine o Galana dacqua : in Sardegna Testuggine nera.
Talvolta stando nell’ acqua s’arresta immobile alla sua superficie per ore intiere. Corre
sul suolo con prontezza maravigliosa. Si ciba principalmente d’animali, come insetti,
molluscbi d’acqua dolce, o pesci anche grandetti, che uccide e poi divora a bell’agio.
Tenuta in cattività e alimenta ta con erbe e pasta di crusca acquista una carne mi-
gliore; sempre pero è cibo mediocre, e nelle nostre regioni yien mangiata solo dai
pescatori, nè si porta mai a vendere al mercato. Ha un sibilo più forte di quello della
Tartaruga di terra. Passa la stagion fredda intorpidita dentro buche sotterranee non
molto profonde. Il suo accoppiamento ha luogo nell’acqua e non dura più di due o
tre giorni. Nel terreno asciutto, come la Tartaruga di terra, depone le uova, e queste.
sono bianche marezzate di cenerino. Ha vita lunga al pari della Tartaruga di terra.
La misura del guscio degli esemplari ordinarj è di quattro o sei pollici j di rado ec-
cede gli otto.