degli scudi addominali è di 184, quello degli scudetti sbttocaudali di 64 paja: e questi nu-
meri per quanto abbiamo veduto variano meno in questa che in altre specie di Serpenti.
Una macchia semilunare nera molto decisa segna gli scudetti frontali posteriori, s’inol-
tra al di là degli occhi, e termina alTangolo della bocca; un’altra macchia nera più
sottile e meno decisa parallela alla prima contornà anteriormente l’occipite, il, quale è
nebuloso-fosco : due macchie nere oblunghe convergenti ornano superiormente ü collo.
Il dorso apparisce oscuramente carenato, ed è d’un color bigio 0 olivaceo rossastro con
macchie fosche quasi rotonde orlate di color nero, alternanti in due serie contiguë, per
lo più confluenti a due a due da una serie all’altra. I lati di tutto il tronco sono segnati da
una linea longitudinale fosca, quasi continua poco distinta, la quale prènde origine da una
lunga macchia nera decisa falcata, che. orna i lati del collo.. Superiormente ed inferior-
mente a questa linea longitudinale domina un color rossastro più o meno intenso, perché
le squame dei detti lati, che sono cineree nel fondo, portano un grandissimo numéro
di punti'roseo-coraUini : la pôrzione più prossima al dorso è assai più oscura, quella
vicina al ventre è di colori più chiari e più vivaci: alcune delle descritte squame
punteggiate di rosso sono irregolarmente marginate di fosco, altre di bianco. La parte
inferiore di tutto l’animale è gialla di canario con due larghe fascie longitudinali nere
e parallèle una per parte formate da macchie quadrangolari, altre contiguë,- altre no :
nella regione più prossima alia gola, la quale è gialla pura, scorre per un breve tratto
un’altra fascia longitudinale intermedia, interrotta, le cui macchie nere altemano per lo
più con quelle delle due fascie sopradette.
Le tinte variano assaissimo ; perche alcuni individui hanno, colori anche più vi-
vaci e risentiti che quello da noi effigiato; allora i gialli passàno quasi al sulfureo, i
neri al morato, e il rossastro al corallino; altri inyeee sono slavati é quasi luridi, con
le linee e le macchie oscuramente accennate.
Gl’individui più grandi da noi osservati hanno ventisette pollici di lunghezza, dei
quali la coda occupa meno di sei, ed è percio notabilmente' c.orta per un vero Coluber:
La circonferenza del corpo giunge appena a due pollici, e la grossëzza del capo a cinque
linee. Ma il maggior numéro degl’ individui ha dimensioni assai più piccole, principal-
mente in grossëzza. Non vi è alcuna differenza di colori fra il maschio e la femina,
questa pero suol essere più grande.
Non è giä la mancanza di piedi il segno a cui si possano distinguere con sicurezza
i veri Serpenti da tutti gli altri Rettili; perchè, anche presciridendo dagli apodi nudi,:
che sono evidentemente tutt’altro, fra i Rettili squamati stessi s’incontrano Saurii e
Saurophidii privi afifatto di piedi, che affettando le forme esteriori dei Serpenti, si
scostano pure da essi per altri caratteri importantissimi poico- visibili di primo tratto.
Ciö che distingue immancabilmente i Serpenti veri, i quali costituiscono per noi 1’or-
dine Ophidiij si è quella lor facoltä di dilatare enormemente :1a bocca, al punto che
possono trangugiare corpi superanti in grossezza la propria lor mole: circostanza che;
dipende da un’ organizzazione affatto propria di questi Animali; perchè e 1’osso timpa-
nico, che serve di peduncolo alia mascella inferiore è sempre mobile, e quasi sempre
sospeso ad un’altr’osso analogo al mastoideo collegato al cranio per mezzo di.muscoli
e di ligamenti, che gli lascia.no una certa mobilita : e le due branche della mascella inferiore
sono connesse anteriormente per mezzo di ligamenti estensibili in vece della
solita sinfisi; e perfino le parti della mascella superiore s’annettono agi’intermascellari
per mezzo di ligamenti, talchè è mobile anch essa. Gli archi palatini, che pure parte-
cipano di questa mobilità, sono armati di denti acuti e ricurvi. Inoltre la trachea è lun-
ghissima; il cuore è coRocato molto all’indietro ; uno dei due polmoni manca affatto,
oppure ne esiste un semplice rudimento : la lingua è sottilissima, bipartita, vibratile, in-
guainata alla base. II pene è duplice come in tutt’ i Rettili squamati. Oltre i piedi man-
cano le omoplate, lo stemo, il bacino, la terza palpebra ed il timpano.
Considerando attentamente tutta la gran massa degli Ophidii ben si scorge la difli-
coltà somma che deve incontrarsi a voler divider quest ordine in varie famiglie; tanti
sono i punti di contatto reciproco,, che presentano questi esseri, tanta è la somiglianza
che hanno gli uni con gli altri. Non andrebbe erra to pertanto chi volesse considerare
tutto l’ordine come costituito da una sola gran famiglia. Ma daU altro lato è évidente
il vantaggio che risulta nell’uso prattico dal dividere e suddividere in parti discreta-
mente grandi una turba numerosissima per sussidio della memoria, e per comodo di
chi studia. Quindi abbiamo creduto opportuno ripartir l’Ordine Ophidii in famiglie e
sottofamiglie dietro le traccie dei più insigni maestri dell’Erpetologia, fondandoci prin-
cipalmente sulla presenza o l’assenza dei denti veleniferi, e delle appendici sporgenti dai
lati dell’ano; ed abbiamo adottato il nome di Colubridae per una famiglia che non ha
nè denti veleniferi corne le üydridae e le Fiperidae, nè appendici dell’ano corne le
Boidae. Abbiamo detto poi Colubrina una sotto-famiglia delle Colubridae distinta dal-
l ’aver ü ventre coperto di piastre larghe, a differenza dell'Acrochordina, in cui sono
egualmente piccole le squame del dorso e quelle del ventre. Questi Colubrini hanno la
testa coperta di larghe piastre, e, dallo Scytale in fuori, hanno una doppia serie di scudetti
sotto la coda, la quale finisce insensibilmente in punta.
Gran Iode certamente si mérita il ch. Wagler, di cui pur troppo deploriamo la
recente e dolorosa perdita, per aver analizzato con tanta acutezza e perseveranza 1 caratteri
di tutti questi Serpenti; ma forse sono soverchiamente minuti i generi ch egli ha
stabiliti nella sotto-famiglia dei Colubrini: noi li ritenghiamo corne semplici divisioni
subordinate ai generi Herpeton, Heterodon, Natrix,, Dipsas, Coronella e ColuberJ che
sono i soli da noi ammessi. Fra questi due i primi, per quanto pare, dovranno o esclu-
dersi dal novero, o almeno restringersi assaissimo, perchè secondo le osservaziom più
recenti comprendono Rettili armati di denti veleniferi da prima non avvertiti, e che percio
spettano ad altra famiglia. I generi poi che abbiamo detti NatrixJ Coronell^ e
Coluber, valendoci dei nomi degli autori del passato secolo, benchè con diverso signi-
ficato, sono i soli cui sieno riferibili i Colubrini europei. Nel primo comprendiamo Serpi
a squame carenate, che per lo più vivono neU’acqua: nel secondo sono Serpi d’albero
di coda lunghissima, di corpo lungo sottile, con le squame alcune volte carenate altre
no, disposte in distinte serie trasverse. Al Coluber finalmente riportiamo gli altri Colubrini
di squame liscie ma imbricate, e di coda mediocre ; e qui spetta il Serpe ch e
l’argomento del présente articolo.
Le narici situate nella commissura di due scudetti nasali, e non nel centra d u n
solo, lo scudetto del Tertice che si slarga di poco nella parte anteriore, gli scudetti so-
ptacigliari che eccedono alquanto l ’occhio anteriormente sono caratteri del nostro Serpe,
che dimostrano non potersi esso riferire al genereZacholus del Wagler, da noi considerato