benchè nel suo stato normale e perfetto sia ianto -Jiverso dal camifex e tanto più
grande, è soggetto perô ad assumeré forme tali da‘ imbarazzare ogni osservatore: e sic-
come la femina del cristatus non ha la cresta dorsale, ed ha costantemente nel taglio
délia coda una linea ranciata, corrispondente a quella giallo-sanguigna ehe ahbiamo
descritta nel Tr. camifex. e che ha somministrato al Lanrenti il nome fantastico di cui
egli ha fatto uso, il pericolo di confonder fra loro qneste due specie diviene gran-
dissimo, alloxchè si abhiano aile mani indwidui feminei aberranti del cristatus insigniti
délia linea dorsale d’un color giallo straordinariamente Yivace. L'esser la coda quasi
rettilinéa nel taglio supérieure e jlq u an to verrucosa fino alla punta-ci sembra il miglior
carattere distmtivo.jNon è da: meravigliarsi pertanto ehe la specie del Laurenti da
alcuni sia stata confusa col Tr. cristatus; ma non sono scusabili quegli autori ehe l'han-
no riferita ad altre specie.
Il nostro Tritone è animale affatto terrestre, ed ahbiamo veduto individui, ehe trat-
tenuti a forza neU’acqua sono morti dopo poche ore. Vive nei boschi arenosi sotto i
tronchi putridi, e si trova talyolta sotterra in luoghi umidi ore sieno mucchj di sassi,
o in prossimità di fossi e pantani. In una vigna presso le mura délia città di Roma
distante un mezza miglio dalla porta S. Giovanni ne abbiamo rinvenuti pochi indivi-
dui in compagnia del Triton cristatus. ehe ingombra quei fossi. Nella pineta di Castel
Fusano presso Ostia è men raro questa Batrachio, e si trova appiattato sotto i tronchi
caduti a terra. L'ha ricevuto dal territorio Bolognese corne là Salamandrida terrestre
più comune di quei luoghi. Si trova anche a Pisa e per altre parti d'Italia, mon che in
Francia, in Ispagna e in Germania.
Fra i due sottogeneri in cui abbiamo diviso i Tritoni riferiamo questa specie al primo,
çioè al Triton genuino, ed a questo c’induce l’ossetvazione délia forma délia coda, la
quale,benchè non sia ancipite.è perô manifestissimamente compressa: del resto UTriton
càrnifex è lento ne’suoi movimenti,'e sawicina di tanto. al Geotriton.cAio, corne abbiamo
rilevato altrove, esso stà quasi di mezzo fra l’uno e l’altro sottogenere.
T R I T O N E P I C C I O L I N Q
geotriton corpore laeviusculOj cervinofusco; subtus melleo punctis nigris laxiusculisj
medio aurantiaco; cauda basi teretij apice compressiuscülaj acie inferiore miniaia.
Mas. Dorso saturdtiore fere concolore.
Foemina. Dorso d ilu tio n utrinque linea longitudinali undülata nigricante.
salamandre exigua, Laur. Spec. Med. p. 4 i. et 1^8. sp. 48. tab. I I I . fig. 4. foera.
LACERTA vulgaris ? Linn. Faun. Sued. p. io3. sp. à83. Id. Syst. Nat. I . p. 3-jo. foem. Wulff. Ichth.
Boruss. p. 5. Gmel. S'ys't. Nat. I . p.1076. sp. fyi. Blumenbach, Handb. p- 26g. Reiz, Faun.
., ,Su.ec. I . p. 289. Shaw, Gen. Zool. I I I . p. 295. tab. L X X X I I I .
IACERTA AQUATICA? Linn.Faun.Suec.p. io5. sp. 282. . Id. Syst. N at. 1. p. Z-jo. Wulff. Ichth. Boruss.
p. 6. Retz, Faun. Suec. I . p. 289. nec Gmel. mas?
LACERTA SALAMANDRE S, Gmel. Sysf. Nat. I. p. I067. sp. fy].
SALAMANDRA TAENIATA, Bechst. in Lacep. Amph. I I . p. 267. tab. XXI.
LACERTA TAENIATA foem. Sturm. Deutsch! Faun. Amph. Htft. I I .
SALAMANDRA ABDOMINALIS, Baud. Rept. F U I . p. 25o. (confuse).
molge cinerea, Merr. Syst. Amph. p. i 8 5 . sp. 3.
LACERTA pedibus inermibus, manibus telradactylis, palmis pentadactylis, corpore livido, linea doTsali fusca duplici ?
Linn. Faun. Suec. ed. x. p. 96. foemina.
LACERTA pedibus inermibus, manibus telradactylis, pedibus pentadactylis, cauda teretiuscula? Linn. Faun. Suec.
ed. x. p. 96. mas.
SALAMANDRA alepidota : cauda teretiuscula : pedibus inermibus fissis, palmis tetradactylis, plantis pentadactylis ? Gro-
nov. Mus. Ichth. I I . p. 78i- Id. Zooph. I. p. 12.
la SALAMANDRE abdominale jeune, Latr. Hist. Nat.d. Salam. tab. F . fig. 4. B. et C. nec A . D,
Der KLEINE WASSERSALAMANDER oder der TEICHSALAMANDER, Bechst. loco citato.
Ï_Tn’altro Batrachio pubblicato dal Lanrenti è stato riferito dipoi erroneamente altrove
dagli autori. L’Erpetologo di Vienna non dà descrizione della sua Salamandra exi-
guuj ma dalle poche parole che ne dice, e dalla figura che vi unisce, crediamo poter
•inferire, che l’animale da noi rinvenuto spetti con certezza a quella di lui specie terrestre,
tanto notabile per la sua picciolezza. Non deve far meraviglia ch’ egli abbia de-
scritto la coda di essa come piuttosto compressa, quando si rifletta ch’egli la poneva fra
le Salamandraej che debhono averla cilindrica. Questa coda è infatti schiacciata legger-
mente dai lati, ma tanto il taglio inferiore, quanto il superiore sono piuttosto ottusi.
Per noi che attesa la mancanza delle parotidi la collochiamo nel genere Tritorij questa
forma di coda esce invece dalTordinario come soverchiamente terete; e ponghiamo
perciö quest’Amfibio nel nostro sottogenere Geotritonj di cui esso offre un bell’esem-
pio, unico finora in Europa, ma ripetuto in moite specie dell’America Settentrionale,
le quali pero non portano le due verruche sotto la pianta dei piedi corne porta la
nostra.
Questo delicatissimo animaletto, che ha l’iride d’un bel color d’oro, giunge ben di
rado ad oltrepassare i due pollici di lunghezza, ed è generalmente molto più piccolo: